La decisione di mercoledì è meglio di un calcio nelle gengive, ma la scelta era obbligata

Finalmente il governicchio federale ed il ministro dei flop kompagno Alain Berset hanno dovuto fare qualche, seppur modesta, concessione al buonsenso ed alla società civile. Mercoledì hanno dunque autorizzato alcune timide riaperture. Dopo QUATTRO MESI di deleteria SERRATA!

Non c’erano alternative

Del resto i camerieri dell’UE non avevano alternative. Il lockdown eterno non è più sostenibile. Soprattutto, non è più sostenuto dalla popolazione. Gli assembramenti – senza distanze né mascherine – sono ormai all’ordine del giorno. E sempre più spesso degenerano in disordini, anche violenti. Il disagio sociale tra i cittadini raggiunge livelli mai visti. Le patologie psichiche e psichiatriche esplodono.

In più la chiusura forzata di interi settori economici, che distrugge l’economia ed i posti di lavoro, oltre che le libertà dei cittadini, fa a pugni con le frontiere sempre spalancate e senza controlli. Già, perché in Svizzera entrano cani e porci!

Addirittura, il governicchio federale non vuole bloccare nemmeno i voli dal Brasile, dove lo stramaledetto virus cinese è del tutto fuori controllo e le varianti più fantasiose imperversano! E perché non vuole? Perché, se prima tutti gli altri paesi non fanno la stessa cosa, i sette camerieri non si sognano di prendere l’iniziativa! Non sia mai che si rischi di attirare (ipocrite) accuse di RAZZISMO, magari da qualche organizzazione sovranazionale da tre e una cicca! Piuttosto si affronta la terza, la quarta, la quinta ondata pandemica! Ma sul sacro dogma delle frontiere spalancate non si transige!

Non avessero FALLITO…

Se il kompagno Berset e gli inetti burocrati dell’Ufficio federale di sanità pubblica non avessero FALLITO SCANDALOSAMENTE nel loro compito più importante, ovvero l’approvvigionamento di vaccini, avremmo già raggiunto l’immunità di gregge, come Israele.

La Svizzera avrebbe dovuto essere nel gruppo di testa dei paesi con il maggior numero di cittadini vaccinati. Invece si trova penosamente relegata sul fondo della graduatoria. Perfino il Marocco ci surclassa alla grande! E’ evidente che qui ci sono cadreghe che devono saltare. A partire da quelle del ministro della sanità targato P$ e dei burocrati ro$$i dell’UFSP che, con la loro gestione di $inistra della pandemia, hanno provocato un disastro.

Ed i burocrati di cui sopra, nel tentativo di sabotare ogni apertura, ad inizio settimana si sono messi a strillare al “tasso di riproduzione in aumento”. Eh già: tutte le volte che il governicchio federale deve decidere su degli allentamenti, ecco che all’improvviso il tasso di riproduzione sale. Quando si dice “i casi della vita”! A certi calcoli farlocchi non ci crede più nessuno.

Incoerenze

Le misure decise mercoledì sono – è ovvio – meglio che un calcio nelle gengive. Rimangono tuttavia tardive ed insufficienti.

Le famose terrazze dei ristoranti, ad esempio, non avrebbero nemmeno dovuto chiudere! Le stazioni sciistiche aperte, con terrazze dei ristoranti pure aperte, non hanno fatto aumentare i contagi. Eppure i soliti $inistrati pretendevano di blindare tutto.

Palestre, teatri, eccetera,  avrebbero potuto ricominciare a lavorare da settimane. E oltre alle terrazze, dovrebbero riaprire anche gli spazi interni degli esercizi pubblici. Bar e ristoranti  si sono infatti dotati di piani di protezione, tra l’altro investendo parecchio. Allo stato attuale chi non dispone di generosi spazi esterni viene discriminato! E’ poi del tutto incoerente che sia diventato possibile organizzare riunioni di 50 persone all’interno, ma i ristoranti restino chiusi.

E vogliamo parlare della Pasqua da poco trascorsa? Le terrazze degli esercizi pubblici erano tristemente fuori servizio, sicché la gente – a partire dai numerosi turisti – mangiava in strada sulle panchine, ammassata senza regole né distanze e producendo tonnellate di rüt da take away che i cestini pubblici non riuscivano (e non riescono) a contenere!

Le terrazze aperte avrebbero di certo garantito più sicurezza sanitaria e più pulizia. Per aprirle dopo Pasqua ci vuole proprio tutta!

Ul bel vedé…

Inoltre, visti i paletti imposti, vedremo se tutte le attività economiche che teoricamente avrebbero la possibilità di ripartire lo faranno davvero. O se gli allentamenti di dimostreranno poi, all’atto pratico, una presa per il lato B. Ul bel vedé …

Si acceleri finalmente la campagna di vaccinazione, si proteggano le fasce a rischio e si proceda con i test a tappeto. Testare, vaccinare e riaprire subito: non c’è altra via per evitare alla Svizzera lo sfacelo sanitario, sociale, economico, occupazionale ed umano! Sveglia!

Lorenzo Quadri