Virus cinese: in Svizzera la terza ondata non c’è! STOP al terrorismo della Task force!
Com’era già la storiella della catastrofica terza ondata dello stramaledetto virus cinese che avrebbe dovuto travolgerci, con addirittura 10mila contagi al giorno in Svizzera?
In questa fanfaluca, inventata dalla Task force federale, i giornalai $inistrati chiusuristi (a partire da quelli che hanno colonizzato le redazioni dell’emittente di regime RSI) ci hanno tettato dentro per mesi, producendosi in un martellante terrorismo mediatico quotidiano.
Ci pare di ricordare che, quando il governicchio federale ha annunciato i modesti allentamenti in vigore dal 19 aprile scorso (in particolare la riapertura delle terrazze dei ristoranti, che mai avrebbero dovuto chiudere, e delle palestre), i baldi ed assolutamente imparziali (come no) commentatori della Pravda di Comano siano insorti indignati, urlando alle decisioni scriteriate prese sotto la pressione politica dell’odiata “destra”: il lockdown doveva andare avanti ad oltranza! Chiaro, i pennivendoli della TV di Stato fanno parte della casta dei garantiti: quelli che hanno il posto di lavoro assicurato grazie al canone più caro d’Europa, virus o non virus. Con le serrate non ci hanno rimesso un centesimo. Tanti pagatori del canone si trovano in una situazione assai diversa.
Frontiere sempre spalancate
Curiosamente, sia detto per inciso, non risulta che i grandi virologi di Comano abbiano mai avuto alcunché da ridire sulla decisione di lasciare le frontiere con il Belpaese sempre SPALANCATE e SENZA CONTROLLI, anche quando la Lombardia era tornata in zona rossa. Di modo che tutti sono sempre potuti entrare in Svizzera dall’Italia per qualsiasi motivo, alla faccia dei contagi e dalla mobilità da ridurre. Per il transito in senso inverso, come ben sappiamo, le cose non funzionano così. Ed infatti i sindaci della fascia di confine italica adesso strillano perché nei loro negozi manca la clientela ticinese.
Riaprire subito
In Svizzera, dunque, la paventata terza ondata non c’è stata. I contagi nell’ultima settimana sono calati del 18.2%. Il Ticino, udite udite, registra la più bassa incidenza a livello nazionale: 93 casi per 100mila abitanti, su una media di 169.
Il governicchio federale, di fronte all’evidenza dei dati, venerdì ha dovuto dichiarare che “sembrano (?) possibili nuove, caute aperture”.
Non è chiaro cosa si intenda con “caute aperture”, mentre è per noi evidente una cosa: gli spazi interni dei ristoranti devono riaprire subito! Sveglia!
Già che ci siamo, ricordiamo che in Ticino solo Lega, Udc e Mattino hanno sempre puntato perché si RIAPRISSE. Invece per la partitocrazia – ed in particolare per la $inistra ro$$overde – doveva restare tutto chiuso ad oltranza, con interi settori economici mandati in fallimento ed indennizzati (male ed in ritardo) con i soldi del contribuente!
Burocrati nella bufera
La terza ondata non c’è stata e di conseguenza la Task force della Confederella è finita nella bufera. Lo crediamo bene. I burocrati della Task force (tutti con il lauto stipendio garantito a vita) hanno passato MESI a fare terrorismo sulla presunta terza ondata. Ed il governicchio federale, a partire dal “ministro dei flop” kompagno Berset (P$), seguiva pedissequamente. I signori della Task force si bullavano senza remore: “il governo ci ascolta!” erano soliti strombazzare. Il che significa: comandiamo noi! A cosa serve un Esecutivo che si adagia sulle posizioni farlocche di un gruppo di presunti “esperti”, invece di svolgere il proprio ruolo politico?
Oltretutto, non sta né in cielo né in terra che i burocrati della Task force continuino a tenere conferenze stampa autonome. Non si è mai visto un gruppo di consulenti che, invece di riferire a chi gli ha attribuito il mandato, starnazza pubblicamente le proprie posizioni. Il governicchio federale avrebbe dovuto impedire questa cacofonia. Ma evidentemente i signori della Task force hanno sviluppato una perniciosa dipendenza da visibilità mediatica. L’ego si è gonfiato come una mongolfiera e non sono più in grado di stare senza la luce dei riflettori. E il governicchio non ha gli attributi per imporre a questa gente di tornare al proprio posto. Che è dietro le quinte.
La vera catastrofe
In Svizzera dunque non c’è stata alcuna catastrofica terza ondata. La vera catastrofe è il FLOP della campagna vaccinale. “Grazie” al kompagno Alain Berset (P$) ed agli inetti burocrati ro$$i dell’Ufficio federale di sanità pubblica (UFSP) la percentuale di persone vaccinate nel nostro paese rimane miserevole. Perché i vaccini arrivano col contagocce. Non solo: i burocrati di Swissmedic non hanno ancora omologato – e verosimilmente non si sognano di farlo – il preparato di AstraZeneca, malgrado esso sia stato utilizzato per vaccinare milioni di persone in Gran Bretagna ed altrove, tra cui il premier Boris Johnson e la regina Elisabetta. E il vaccino russo Sputnik? Sparito dai radar?
Come scriveva sul CdT di venerdì l’avvocato Luciano Giudici, per paura di effetti collaterali rarissimi la Confederella si è privata di un vaccino che funziona: quello di AstraZeneca. Di conseguenza, la già lumachesca campagna di vaccinazione elvetica è stata ulteriormente rallentata. Risultato: MIGLIAIA di persone sono morte perché la ricca e tecnologicamente avanzata Svizzera non è in grado di procurarsi i vaccini per la popolazione!
Kompagno Berset, a casa!
E’ chiaro che “qualcuno” si dovrà assumere la responsabilità, anche politica, dei disastri della Task Force e della fallimentare campagna vaccinale. Altrimenti detto: la permanenza in carica del kompagno Alain Berset (P$) non è più sostenibile.
Come scritto a più riprese su queste colonne: se Berset fosse stato di “destra”, sarebbe già stato travolto da una shitstorm (=tempesta di cacca) mediatica e costretto alle dimissioni. Invece, solo perché è $ocialista, viene slinguazzato “a prescindere” dai troppi giornalai correligionari.
Lorenzo Quadri