Gli svizzerotti si fanno fregare, oltreramina scoprono la truffa in quattro e quattr’otto

In giro di notte a commettere rapine al di qua e al di là del confine. Altro che nuovi centri d’accoglienza per migranti economici: chiudere quelli esistenti, espellere gli ospiti e blindare le frontiere! 

Vogliamo anche sapere quanto ci costano i ricorsi degli asilanti.

La scorsa settimana, la polizia ha annunciato l’arresto di quattro finti rifugiati poco più che ventenni (due algerini, due marocchini) residenti al centro asilanti di Chiasso, per una lunga serie di reati commessi sul nostro territorio: furto aggravato, ripetuta violazione di domicilio, ripetuto danneggiamento, abuso di impianto per l’elaborazione di dati, lesioni semplici, vie di fatto e contravvenzione alla legge federale sugli stupefacenti. 

Naturalmente si tratta solo di uno degli innumerevoli casi di questo tipo. C’è poi il sospetto che vari furti commessi da migranti economici non vengano neppure indagati (vedi il Mattino di domenica scorsa). 

I quattro delinquenti sopra citati – tutti provenienti da paesi dove non c’è alcuna guerra, e che anzi sono destinazioni turistiche – sono andati ad aumentare l’occupazione dell’hotel Farera, dove il 90% (!) dei detenuti è straniero.

Rapinatori a Como

Passano appena un paio di giorni e, la sera dello scorso sabato, lo scempio si ripete: tre finti rifugiati (due marocchini ed un libico), sempre ospiti del centro di Chiasso, sono arrestati a Como per aver commesso una rapina ed averne tentata un’altra. Ma come: la loro religione non punisce questo tipo di reati con il taglio della mano?

Ecco la foffa di cui ci riempiamo grazie alle frontiere spalancate volute della partitocrazia! La quale partitocrazia a Berna si rifiuta sistematicamente di inasprire le leggi sull’asilo, bocciando ogni atto parlamentare il tal senso. Ricordarsene alle elezioni federali di ottobre! 

E dove sono i $inistrati multikulti disposti ad accogliere i migranti in casa propria, ovviamente garantendo per il loro buon comportamento?

Quanto accaduto a Como dimostra che:

  1. I finti rifugiati vanno in giro indisturbati giorno e notte. Le rapine nel capoluogo lariano sono avvenute alle dieci e mezzo di sera, rispettivamente a mezzanotte. Ma come: nei centri asilanti non c’è un orario di rientro? Ah già, nel fine settimana è libera uscita!
  2. Gli asilanti delinquenti varcano la ramina senza alcun controllo. Questa volta la foffa è uscita dalla Svizzera per commettere reati a Como. Ma è chiaro che la trasferta avviene anche in senso opposto. Il piazzale antistante la stazione centrale di Milano, ad un tiro di schioppo da noi, è diventato un concentrato di criminalità. E sui TiLo si sale anche senza biglietto.

Certificati facili

Ulteriore aggravante: i tre rapinatori di Como erano in possesso di documenti rilasciati dalle autorità elvetiche che attestavano un’età di 16 anni. Ciononostante, dal momento che sembravano tutti più grandi, la polizia comasca li ha portati in ospedale e sottoposti all’esame auxologico (che serve a misurare la crescita). Ne è emerso che tutti e tre hanno almeno 19 anni.

E’ chiaro che qui i conti non tornano!

Com’è possibile che gli svizzerotti abbiano certificato come “minorenni” dei giovani che non lo sono affatto, e neppure lo sembrano, tant’è che oltreramina hanno smascherato la truffa in quattro e quattr’otto? Buonismo-coglionismo ad oltranza? 

E’ chiaro che sulla concessione “allegra” di attestati di minore età vogliamo vederci chiaro! 

Ecco perché i burocrati della SEM (Segreteria di Stato della migrazione) cianciano di “aumento importante dei minorenni non accompagnati”! Gli adulti si spacciano per minorenni, e gli svizzerotti abboccano! 

Ci pare ovvio che, in caso di dubbio, il finto rifugiato va considerato maggiorenne fino a prova del contrario! 

Ricorsi come se piovesse

Nelle scorse settimane, i giudici del Tribunale federale amministrativo (TAF) hanno lanciato l’allarme: i ricorsi dei finti rifugiati sono esplosi. L’anno scorso ne sono stati presentati 3460, 400 in più rispetto al 2021. Per quest’anno, la Confederella ne attende 5200, se la previsione di 24mila richieste d’asilo verrà confermata. 

Cosa, cosa? 5200 ricorsi su 24mila domande significa che un finto rifugiato su 4 presenta ricorso! L’abuso è plateale. Tanto più che appena il 3% dei ricorsi viene accolto: ciò significa che sono praticamente tutti farlocchi! 

Tale diluvio di contestazioni infondate, ovviamente, è possibile solo perché c’è una pletora di legulei che le allestisce a nome dei finti rifugiati per tettarci dentro, facendosi poi saldare le congrue parcelle dallo Stato ovvero dal contribuente! E adesso qualcuno pretende addirittura di potenziare le due divisioni del TAF che si occupano di asilo, e che già impiegano 24 giudici (!) a tempo pieno? E’ ovvio che non se ne parla neanche. Basta smettere di accordare il gratuito patrocinio ai finti rifugiati! Si tratta – forse – di una “violazione del diritto”? Embè? L’Italia viola il diritto sospendendo i rinvii-Dublino. Algeria e Marocco (paesi d’origine degli asilanti delinquenti finti minorenni) rifiutano di riprendersi i loro concittadini espulsi dalla Svizzera, violando il diritto internazionale; e intanto il PLR Cassis continua a versargli paccate di milioni in aiuti allo sviluppo! Possibile che gli unici fessi chi si attengono ad ogni cavillo siamo sempre noi? Ed in più veniamo pure accusati di “razzismo”! 

Va da sé che vogliamo sapere quanto spendiamo per gli avvocati dei finti rifugiati! Atto parlamentare leghista a Berna in arrivo!

Fuori dall’Europa

Quanto sopra dimostra inoltre che è necessario – come da anni chiede da Lega – spostare i centri asilanti all’estero, in paesi extraeuropei, sul modello danese e britannico: in questo modo eviteremmo di metterci in casa tanta delinquenza d’importazione! Ma governicchio federale e Triciclo non ne vogliono sapere! 

#votalegaoiltriciclotifrega

 

Lorenzo Quadri