I guerrafondai USA e GB sprangano le porte ai profughi. La Svizzera neutrale invece…

La Gran Bretagna del buon Boris Johnson (BoJo) è, assieme agli USA del rimbamBiden (che nei giorni scorsi è pure riuscito a confondere l’Ucraina con l’Iraq), uno dei Paesi più guerrafondai nei rapporti con la Russia. Tuttavia, quando si tratta di accogliere i rifugiati ucraini, entrambi gli Stati sono ben lungi dal fare i compiti.

Ci piacerebbe infatti sapere quanti profughi ucraini, e con quali prestazioni, ospitano gli USA che gettano benzina sul fuoco del conflitto in Europa con l’obiettivo di indebolire la Russia e con l’aspettativa di farsi poi gli attributi di platino con gli appalti per la ricostruzione dell’Ucraina. Dei disastri che la guerra causa nel Vecchio continente, il rimbamBiden se ne impipa: tanto lui sta a 7000 chilometri di distanza e con un oceano in mezzo.

Neppure la Gran Bretagna brilla quanto ad accoglienza di rifugiati ucraini, anzi.

Il mondo che gira al contrario

Come paese neutrale, la Svizzera dovrebbe essere toccata meno di chi neutrale non è da una guerra per cui la Confederella non porta, è ovvio, alcuna responsabilità. A causa del governicchio federale più debole della storia, supinamente asservito a Bruxelles e a Washington, ci troviamo invece impanati nel conflitto. Risultato:

1) La nostra neutralità è diventata una barzelletta.
2) Siamo presi d’assalto dai rifugiati ucraini: entro fine anno se ne attendono 350mila, l’equivalente di un Canton Ticino. Vogliamo proprio vedere quanti di loro rientreranno in patria. Andrà a finire come con gli asilanti dell’ex Jugoslavia.
3) I balivi di Bruxelles pretenderanno – ed otterranno dai loro camerieri bernesi – somme stratosferiche (soldi nostri!) per la ricostruzione dell’Ucraina. Nel caso qualcuno non l’avesse ancora capito, il 4 e 5 luglio Zelensky – trasformatosi dal presidente “eroe” dei primi giorni della guerra in fastidioso influencer mitomane – ed i Paesi NATO verranno a Lugano a BATTERE CASSA. Gli svizzerotti, come consolidata consuetudine, pagheranno miliardi in cambio di NULLA!

Accordo col Ruanda

Tornando ai rifugiati. Come noto Boris Johnson ha annunciato di aver raggiunto un accordo con il Ruanda. In base ad esso, i presunti profughi che chiedono asilo nel Regno Unito, nel mentre che si svolgono le lunghe procedure, non verrebbero alloggiati su suolo britannico, bensì mandati in centri costruiti per l’appunto inRuanda, finanziati da Londra. Lì resterebbero anche nel caso in cui ottenessero asilo. Questa procedura varrebbe anche per gli ucraini.

Hai capito il buon “BoJo”? Lui fa il guerrafondaio (pro saccoccia)e invia perfino armi a Kiev. Però nel contempo ai rifugiati spranga le porte. Chiamalo scemo. Noi invece, che dovremmo essere neutrali, ci facciamo travolgere dall’ondata migratoria. Ed in più il governicchio federale allo sbando regala ai profughi ucraini pure lo statuto S (che non si sogna di revocare) con la pletora di privilegi che esso comporta. Solo per il 2022, la Confederellaprevede una spesa di 2 MILIARDI di franchi per i rifugiati ucraini! Una somma stratosferica, che è però ben lungi dal coprire la totalità degli esborsi, ed alla quale bisogna ancora aggiungere i costi, sempre miliardari, provocati dagli altri migranti. A pagare saremo noi!

Tutti qui a mungere?

Al proposito è bene ricordare che la Danimarca (stato membro UE) ha annunciato che, per far fronte alle spese occasionatedall’accoglienza ai rifugiati ucraini, decurterà i contributi all’estero, perché “ci sono delle priorità”.

I camerieri bernesi di Bruxelles, invece, dove pensano di tagliare?

O vuoi vedere che (come al solito) ci sono soldi per tutti – inclusi i profughi in Maserati che di sicuro non hanno bisogno né dei nostri contributi né dell’abbonamento generale gratis per il trasporto pubblico -, ma quando si tratta (ad esempio) di tagliare le accise sulla benzina a sostegno dei consumatori svizzeri, il governicchio federale si arrampica sugli specchi alla ricerca di scuse per dire njet?

Esempio anche per noi

La politica di Boris Johnson in materia d’asilo dev’essere un esempio anche per noi. Di per sé non è neppure una prima assoluta. La sopra citata Danimarca ha annunciato già lo scorso anno di volersi muovere in tale direzione. La Lega, tramite atti parlamentari a Berna, ha chiesto anche alla Svizzera di fare la stessa cosa. Inutile dire che i sette tamberla non ne vogliono sapere e blaterano che la via proposta sarebbe “impraticabile”. Certo, come no! Così “impraticabile” che sempre più Paesi la percorrono!

E’ chiaro che il governicchio federale, terrorizzato all’idea di ricevere critiche da qualche ONG immigrazionista del piffero, regge la coda ai $inistrati che nell’industria ro$$a dell’asilo ci tettano dentro alla grande. Altro che “via impraticabile”. Darsi una mossa che è ora! La Svizzera non può permettersi di essere il paese del Bengodi per tutti i migranti! Non c’è più trippa per gatti!

Arrivi illegali: +700%!

E’ poi evidente che frotte di finti rifugiati sfruttano la guerra in Ucraina per intrufolarsi clandestinamente nello spazio Schengen,di cui purtroppo facciamo parte (e per fortuna che domenicascorsa in votazione popolare è passata l’approvazione al potenziamento di Frontex).

Sul CdT di ieri Michela Mercuri, docente di geopolitica del Medio Oriente all’Università Cusano di Roma, dichiarava che gli arrivi illegali ai confini esterni dell’UE sono cresciuti in soli tre mesi addirittura del 700%! Apperò!

E noi pensiamo di andare avanti con politiche aperturiste e buoniste-coglioniste? Con gli spalancatori di frontiere ro$$overdiche vorrebbero addirittura concedere (e nümm a pagum)  iprivilegi previsti dal fallimentare statuto S a tutti i migranti economici?

Qui qualcuno dev’essere davvero caduto dal seggiolone da piccolo!

Lorenzo Quadri