Per gli sconti sulla benzina non ci sono soldi, ma per i profughi in Maserati sì?
I profughi ucraini con il SUV diventano tema di discussione anche Oltregottardo. Il problema non è, ovviamente, il SUV. Il problema è che anche questi rifugiati, pur non avendone affatto bisogno, ricevono aiuti pagati dal contribuente. Trattandosi di ricconi, dovrebbero essere loro a dare soldi a noi; non il contrario! Non sappiamo come l’Ucraina accogliesse i migranti prima della guerra. Ma certamente non con le prestazioni a 5 stelle inventate dal governicchio federale tramite lo statuto S e pagate dai sempre più tartassati contribuenti. Quelli che, per colpa della guerra in Ucraina, vedono schizzare alle stelle il costo della vita.
A Zurigo…
Il portale zurighese “Inside Paradeplatz” nei giorni scorsi pubblicava l’esperienza non proprio esaltante di un cittadino che, assieme alla moglie, all’inizio della guerra ha deciso di ospitare in casa propria una profuga ucraina. La donna, a suo dire, passa tutto il giorno a fare shopping online e a pianificare viaggi. Afferma di essere una professionista della finanza, ma a domande concrete sul tema sa rispondere solo con banalità (sarebbe questa l’”ottima formazione” dei profughi di cui blatera la partitocrazia?). Ciononostante, costei ha creato un fondo d’investimento con cui promette ai piccoli risparmiatori guadagni fino al 20% (!).
In più, a dire del padrone di casa, l’ospite non dimostra alcuna gratitudine. Tant’è che la famiglia ospitante vorrebbe farla sloggiare. Ma la diretta interessata non sembra avere fretta.
La narrazione mainstream
Di resoconti analoghi se ne sentono anche alle nostre latitudini. Come pure cinguettii su rifugiati ucraini che hanno tentato diinfinocchiare l’assistenza sociale per ottenere più soldi. Oppure su profughi ai quali in passato era stato rifiutato il permesso B e adesso sono qui con lo statuto S, si fanno mantenere e non si sognano di tornare in patria.
Ma naturalmente la stampa di regime e la partitocrazia tacciono. La narrazione “mainstream” prevede la santificazione dell’Ucraina e del popolo ucraino. E guai a chi osa sollevare delle eccezioni: è un cinico e spregevole razzista! Un compagno di merende di Putin!
E dire che l’Ucraina, prima dell’invasione russa, non godeva certo di grande reputazione internazionale: corruzione, uso politico della giustizia, recessione, … Ma adesso la casta, per giustificare la propria politichetta, tenta grottescamente di spacciarla per un modello di democrazia e di valori occidentali.
Alcune domandine
Fin da subito il Mattino ha fatto notare che dall’Ucraina non sarebbe arrivata solo brava gente. Sarebbero giunti anche delinquenti ed approfittatori. Naturalmente erano solo balle populiste.
E’ chiaro che vogliamo sapere quanto ci costerà la guerra in Ucraina:
Però i nostri sgovernanti vengono a dirci che non ci sono i soldi per tagliare le accise sulla benzina, e che i ricchi svizzeri possono permettersi di pagare di tutto e di più! Ma andate a Baggio a suonare l’organo!
Ka-Ka-eS a sbalzo
Intanto la ministra di giustizia PLR Karin Keller Sutter (Ka-Ka-eS), pensando di fare bella figura (campagna elettorale), si bulla di promuovere “l’integrazione degli ucraini nel mercato del lavoro svizzero”. La consigliera federala del fu partitone farebbe meglio a cominciare a preoccuparsi dell’ “integrazione nel mercato del lavoro” degli svizzeri!
Per i profughi ucraini la priorità è il rimpatrio. Anche perché “integrarli nel mercato del lavoro” significa, nel concreto, farli lavorare al posto dei residenti: di sicuro, in Ticino è così. E in questo sfigatissimo Cantone già dobbiamo fare i conti con l’invasione da sud voluta dalla partitocrazia. E che il governicchio federale non si sogna di limitare. Men che meno la liblab Ka-Ka-eS. Anzi: secondo costei, 75mila frontalieri in continuo aumento sono una figata pazzesca!
Lorenzo Quadri