Il Ticino “scopre improvvisamente” che tanti dei nostri anziani tirano la cinghia

 

Ohibò, di recente abbiamo appreso che la Svizzera, proprio la ricca Svizzera, è tra i paesi con più anziani poveri. Il che, a voler ben guardare, non sorprende nemmeno troppo: la Confederella ha miliardi da regalare all’estero e ha miliardi per mantenere migranti economici di ogni ordine e grado (non solo finti rifugiati con lo smartphone, ma anche stranieri in assistenza). Però i suoi cittadini sono l’ultima ruota del carro.

Questo meccanismo del “prima gli altri” è particolarmente insensato se applicato agli anziani, ovvero a quanti hanno costruito il benessere del nostro paese. Quel benessere che la partitocrazia PLR-PPD-P$$ rottama ogni giorno, a suon di aperture scellerate.

Nel nostro Cantone

Dal quadro nazionale si arriva a quello cantonale. Di recente il Corriere del Ticino ha pubblicato due pagine tematiche dal titolo “anziani sul lastrico”. Vi si riferiva sulle situazioni di ristrettezza che portano un numero crescente di pensionati a cadere in una spirale di indebitamento.

A questo punto ci nasce spontanea una domandina facile-facile: chi ha affossato la tredicesima AVS ai nostri anziani, prima a Lugano e poi a livello cantonale? Forse il solito triciclo PLR-PPD-P$$, e questo naturalmente per un solo obiettivo, ossia non darla vinta all’odiata Lega, che per la Tredicesima AVS si è battuta per due decenni?

Eccole qua, le priorità della partitocrazia spalancatrice di frontiere. Altro che i “noss vecc” che tirano la cinghia: di quelli, non gliene può fregare di meno. La priorità è mettere i bastoni tra le ruote alla Lega, non sia mai che quest’ultima rischi di guadagnare consensi!

Superfluo dire che a guidare negli anni scorsi la battaglia contro la Tredicesima AVS furono i $ocialisti. In particolare allora dirigenti del DSS, superiori dell’innominabile ex funzionario-abusatore targato P$.

A Lugano

E’ utile ricordare che a Lugano il Municipio approvò l’introduzione della Tredicesima AVS all’unanimità. Poi però la partitocrazia in Consiglio comunale la bocciò, per principio ed in base a tristi ragionamenti di bottega partitica: quelli indicati sopra. Era il febbraio 2009. Gli anziani di Lugano che tirano la cinghia sappiano dunque chi ringraziare.

A livello cantonale, invece, la Lega raccolse le firme per introdurre la Tredicesima AVS. E naturalmente, quando si trattò di andare in votazione popolare, la partitocrazia si schierò compatta contro. Sempre per motivi partitici, ma non solo: non sia mai che, versando il modesto aiuto promosso dal Movimento, poi non ci sarebbero stati più abbastanza soldi per mantenere finti rifugiati e migranti economici, per pagare gli avvocati d’ufficio ai delinquenti stranieri, eccetera eccetera.

Tolla “no limits”

Visto che alla faccia di tolla di certi personaggi non c’è davvero limite, adesso i $inistrati pretendono però di farsi campagna elettorale promuovendo – udite udite – il versamento della Tredicesima AVS a livello federale. Con una differenza sostanziale: la proposta leghista era mirata agli anziani di condizione economica modesta. Della Tredicesima AVS dei kompagni beneficerebbe invece anche Blocher, tanto per fare un esempio a caso, in quanto verrebbe versata a tutti. Insomma: proprio uno di quegli aiuti ad innaffiatoio contro cui i $inistrati si sono sempre scagliati… tranne che quando sono loro a proporli.

Prima i noss vecc!

Bisognerebbe anche capire dove pensano i kompagni di andare a prendere i soldi per finanziare la loro Tredicesima AVS anche ai miliardari, essendo i $ocialisti i primi a svuotare le casse pubbliche tramite regali all’estero (compresa la marchetta di 1.3 miliardi alla fallita UE), immigrazione incontrollata, e via elencando.

Detto questo, la povertà tra gli anziani in Svizzera è un fenomeno preoccupante, sia economicamente che socialmente che moralmente. Questo significa che è ora che il nostro Paese la pianti di regalare soldi ai quattro angoli del globo ed ai migranti economici.  Prima i noss vecc! Non ci pare un concetto così difficile da capire!

Lorenzo Quadri