Confini orientali della Svizzera sotto pressione. E presto toccherà a quelli a sud

Governicchio federale, sveglia! Urgono controlli sistematici aiconfini ed un’applicazione rigorosa dell’accordo di Dublino!Altro che “Frontiere spalancate über Alles”!

La stampa di regime, come da consolidata tradizione, tace. Ma nel Belpaese non passa giorno senza che sbarchino svariate centinaia di migranti economici. Tutti giovani uomini (altro che famiglie). Il centro di accoglienza di Lampedusa già ospita un numero di finti rifugiati doppio rispetto alla sua capacità massima. Non è più possibile negarlo: il caos asilo sta tornando alla ribalta. Con tutto quel che ne consegue.

I “regali” del 2015

Va inoltre ricordato che a breve termine i Cantoni ed i Comuni si dovranno smazzare le conseguenze del caos asilo del 2015.

Infatti, dopo che un asilante è rimasto su territorio elvetico per 7 anni, la Confederella smette di occuparsene. L’incombenza ricadecosì sul groppone dei Cantoni e dei Comuni. Essi, in tempo di crisi nera, si troveranno pertanto a mantenere ed a gestire migliaia di asilanti che non lavorano, e che non lavoreranno mai. Infatti costoro non parlano la lingua del posto e non sono minimamente integrati. Del resto, perché fare degli sforzi per rendersi autonomi, quando gli svizzerotti fessi ti mantengono a vita e sbrigano per te ogni incombenza?

Questi finti rifugiati cagioneranno costi ingenti ai Cantoni ed ai Comuni. Non solo per le rendite che incassano, ma anche per il lavoro che generano ai servizi sociali locali.

Nuova ondata

La nuova ondata di caos asilo è dunque arrivata. Anche grazie dal disastro fatto in Afghanistan dal presidente USA beniamino della casta “Sleepy Joe” Biden. Infatti, intanto che aspettiamo (e non tarderanno ad arrivare) le conseguenze degli sbarchi nel Belpaese, ad essere sotto pressione  sono i confini orientali della Svizzera. La scorsa settimana le autorità cantonali sangallesi hanno annunciato che, da luglio, circa 2500 migranti economici hanno attraversato illegalmente il confine tra Austria e San Gallo.

Tra questi migranti – tutti uomini – molti sono gli afghani che la Nato ha collocato in quantità industriali (decine di migliaia) in paesi balcanici, affinché la loro richiesta d’asilo venisse esaminata lì. Era chiaro che questi migranti avrebbero tentato di raggiungere illegalmente l’Europa occidentale. Svizzera compresa.

Possibile? No, sicuro!

Tra i sedicenti profughi si possono nascondere delinquenti di ogni tipo. Terroristi islamici compresi. Nella recente risposta ad un atto parlamentare, il governicchio federale ammette: “E’ possibile che membri dello Stato islamico oppure ex combattenti jihadisti migrino dall’Afghanistan verso l’Europa”.

Se perfino il CF, politikamente korrettissimo ed immigrazionista, riconosce che ciò è possibile, vuol dire che è sicuro. Però secondo i ro$$overdi la Svizzera dovrebbe accogliere indiscriminatamentedecine di migliaia di migranti afghani!

Muri sui confini

Ci sono Stati UE, tra cui la Danimarca, che hanno chiesto agli eurobalivi di finanziare la costruzione di muri per proteggere le frontiere esterne. Ovviamente la Von der Divano e compagnia brutta si sono subito messi a starnazzare. E noi, intanto, cosa facciamo?

Vista la situazione, è evidente che la Svizzera deve controllare sistematicamente i propri confini. Vero, ministra di giustizia PLR Karin Keller Sutter (Ka-Ka-eS)? Altro che frontiere spalancate ai finti rifugiati radicalizzati!

Inoltre, ci piacerebbe anche sapere se i clandestini identificati, che per giungere in Svizzera sono transitati da (almeno) un paese terzo sicuro, vengono riconsegnati a questo Paese, così come prevede l’accordo di Dublino! Oppure il sistema-Dublino è diventato carta straccia? Vuoi vedere che accordi come la devastante libera circolazione delle persone, che servono a fare entrare tutti, vanno rispettati alla lettera, echissenefrega dei disastri che provocano sul territorio, mentre per i trattati che vanno nel senso inverso “bisogna” inventare scuse ed eccezioni?

La proposta leghista

Dato che il caos asilo è di nuovo alle porte, è chiaro che il CFdeve dare con urgenza seguito alla proposta della Lega di realizzare i centri asilanti in paesi extraeuropei, il più vicino possibile a quelli d’origine dei migranti economici. Anche per rendere il nostro Paese meno attrattivo.

Lorenzo Quadri