La maggioranza dei politicanti rifiuta di introdurre un obbligo di restituzione
E ti pareva! La partitocrazia non ne vuole sapere di ritornare ai cittadini le riserve in eccesso dei cassamalatari, costituite tramite premi gonfiati. Gli assicuratori malattia hanno infatti cumulato riserve per oltre 11,3 miliardi, vale a dire più del doppio del necessario. E come hanno fatto a cumularle? Ovviamente, facendo pagare premi troppo elevati. Adesso si tratta dunque di restituire il maltolto. E non ci si venga a raccontare che le riserve doppie sono necessarie per scongiurare fallimenti di assicuratori. I minimi legali sono già calcolati in modo assai largheggiante, e mettono al riparo da tale evenienza.
Non ridanno un copeco
Il problema è che, senza un obbligo apposito, i cassamalatari non si sognano di ridare un copeco. Eppure a Berna – sembra incredibile ma è la realtà – non si trova una maggioranza per introdurre questo obbligo.
Il Consiglio federale insiste infatti con le misure potestative. Nelle sue ordinanze scrive che gli assicuratori malattia “possono” restituire le riserve in eccesso. Il risultato è che non viene restituito nulla. Ohibò: il ministro della salute kompagno Berset, P$, quello che ha ordinato chiusure ad oltranza a seguito dello stramaledetto virus cinese provocando una strage di posti di lavoro, non è in grado di obbligare i cassamalatari a ridare indietro quello che hanno incassato di troppo? E’ evidente che qui qualcuno è succube degli assicuratori.
La musica cambia
A chiedere l’obbligo di restituzione delle riserve in esubero non ci sono solo degli atti parlamentari, anche della Lega. Ci sono soprattutto delle iniziative cantonali. Ovvero presentate dai parlamenti dei vari Cantoni, Ticino incluso. Il Consiglio degli Stati negli scorsi giorni ne ha respinte in blocco ben 10.
Certo che se non si riesce a far passare nemmeno un principio cosìsemplice – ovvero che quanto è stato fatto riscosso di troppo va restituito – i premi sono destinati ad aumentare all’infinito. Ed i cittadini svizzeri ad impoverirsi sempre di più.
Quando si tratta di mettere le mani nelle tasche della gente la partitocrazia di remore non se ne fa: vedi gli sciagurati ecobalzelli, per fortuna bocciati in votazione popolare. Se si tratta invece di compiere l’operazione contraria, ossia rimettere qualche soldo nei borselli dei cittadini, la musica cambia!
“Centro” allo sbando
Il primo a non volere la restituzione delle riserve in eccesso degli assicuratori malattia è il sedicente “centro” PLR-PPD. Ma i kompagni non sono messi meglio. Ad ogni tre per due citano i premi di cassa malati fuori controllo come causa di povertà (il che è anche vero). Ma il primo a lasciare che le casse malati vadano avanti a gonfiarsi come rane prelevando premi dopati è proprio il LORO Consigliere federale Berset!
Paga due volte
Come se non bastasse il bistrattato ceto medio, quello che deve pagare tutto di tasca propria senza aiuti pubblici, ci va di mezzo due volte. Infatti più i premi salgono, più i sussidi per la loro riduzione aumentano. Il contribuente paga sia i propri premi che – tramite le imposte – i sussidi per ridurre quelli di chi non li può pagare. La mungitura è doppia!
E le sovvenzioni ai redditi modesti per permettere il pagamento dei premi vanno a finire… direttamente nelle riserve degli assicuratori! Il paradosso è plateale. Ma se la casta non ha nemmeno la volontà di mettere fine ad una farsa di questo tipo, che non tenti più di far credere al popolazzo di voler risolvere i suoi problemi. Perché è una monumentale presa per il lato B.