Invece di ridurre la spesa improduttiva, taglia gli investimenti che generano indotti

I cittadini ticinesi hanno votato il cosiddetto “decreto Morisoli”, quello che prevede il pareggio dei conti del Cantone entro il 2025, senza aumenti d’imposta. Il governicchio cantonale era contrario; e adesso, comportandosi come un bambino viziato a cui la mamma non ha comprato le caramelle, si vendica del voto popolare. Come? Con dei “risparmi” che sembrano fatti apposta – e probabilmente lo sono – per fare rumore e per “irritare” (eufemismo) la gente. Vedi la cancellazione della partecipazione all’OLMA, la fiera dell’Agricoltura e dell’alimentazione di San Gallo, che è l’evento agricolo più importante a livello nazionale. Il Ticino avrebbe dovuto essere il Cantone ospite d’onore nel 2024. La disdetta è un danno per il settore agricolo ticinese, che già non se la passa benissimo per vari motivi (tra cui il lupastro che continua ad essere tollerato). Oltretutto, cancellare nel 2023 la partecipazione del 2024 significa rimediare una figura da cioccolatai.

Di recente, poi, il governicchio ha avuto la brillante idea di cancellare il tradizionale assegno da 1000 franchi che veniva consegnato ai centenari, con l’argomento che “ce ne sono troppi” (cit.). Che pena!

Il colpo di genio

Venerdì, ulteriore alzata d’ingegno: il Cantone rinuncia a portare in Ticino il Tour de France, un evento che genera indotto sul territorio, sia direttamente che indirettamente. Le immagini del nostro Cantone sarebbero state per alcuni giorni sui media di mezzo mondo. Altre città e regioni farebbero carte false per avere il Tour de France. Il governicchio, invece, getta nel water questa opportunità perché essa avrebbe comportato un investimento di 5 milioni di franchetti.

Traducendo: invece di tagliare le spese improduttive o addirittura nocive, il CdS rinuncia agli investimenti che creano indotto. Geniale!

Dove sono i risparmi sull’amministrazione cantonale gonfiata come una rana, che costa un miliardo all’anno e che, per giustificare la propria estensione ed i propri costi, si inventa il lavoro, ostacolando l’economia e sminuzzando i santissimi ai cittadini? E che nessuno ci venga a dire che lì non ci sono margini per economizzare, perché gli ridiamo in faccia.

Eppure per la burocrazia elefantesca si sperpera sempre di più. Anche per colpa del parlatoio cantonale e delle cavolate che esso vota, spesso e volentieri senza alcuna cognizione di causa.

La casta inventa sempre nuove figure di funzionari e delegati inutili se non nocivi. Il colmo è che, mentre i costi dello Stato s’impennano, la qualità dei servizi al cittadino non migliora. Ed anzi quest’ultimo si trova sempre più confrontato con una giungla burocratica in stile Vicina Penisola!

I soldi per gli amici ci sono

Il governicchio taglia sugli investimenti che generano indotto sul territorio, però magari immagina di compensare, con i soldi del contribuente, la doverosa riduzione del tasso di conversione della cassa pensioni cantonale? I soldi per il territorio non ci sono, ma per i privilegi pensionistici degli statali si trovano? Ma stiamo busciando?

Per presunti motivi di risparmio, dando la colpa ai cittadini che non vogliono aggravi fiscali, si chiude la porta in faccia al Tour de France, ma nel contempo si continua a foraggiare la Ticino Film Commission, solo perché i referenti sono PLR?

Ci si rifiuta di tirar fuori un milioncino per OLMA, e quindi per l’agricoltura, però si cacciano senza un cip 800mila franchetti per l’inutilissima Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina, ovvero per un’imbarazzante vetrina autocelebrativa del “medico italiano” del PLR, oltretutto perniciosa per la neutralità?

Dove sono i tagli sulla kultura senza pubblico né indotti? Ah già: il clan degli amici (e degli amici degli amici) non si tocca.

Dove sono i risparmi sui sussidi ai migranti economici?

E come la mettiamo con il fatto che lo stipendio mediano nell’amministrazione cantonale è di 100mila franchi all’anno in continuo aumento, mentre nell’economia privata è di 65mila?

Lavaggio del cervello

Il comportamento del governicchio equivale ad un rifiuto d’ordine. Il popolo ha detto che bisogna pareggiare i conti senza aggravi fiscali. Il CdS non ci sta. E quindi sceglie la via dei risparmi facili e – soprattutto – rumorosi. L’obiettivo, fin troppo evidente, è il lavaggio del cervello al cittadino. Si vuole fargli credere di aver “votato sbagliato” e che non aumentare le imposte… “sa po’ mia”! Di sgravi fiscali, poi, non bisogna nemmeno parlare. Il solo termine è un’eresia!

Un po’ troppo facile il giochino. E’ chiaro che non ci caschiamo!

Il Consiglio di Stato adesso fa il piacere di finalmente cominciare a tagliare i costi esorbitanti dell’amministrazione cantonale, che non stanno né in cielo né in terra! La spesa a questa voce va riportata al livello di vent’anni fa. I tagli passano anche per la chiusura di uffici inutili. Ne abbiamo piene le scuffie di uno Stato sempre più costoso ed invadente!

Certo che, se pensiamo che la nuova legislatura è iniziata da tre settimane, c’è poco da stare allegri. Se il buongiorno si vede dal mattino…

Lorenzo Quadri