Come volevasi dimostrare, tra i responsabili di svizzeri di nascita non ce ne sono

 

Ma guarda un po’! “Dobbiamo aprirci!”;“Immigrazione uguale ricchezza!”; “Tutta brava gente!”; “Delinquenti stranieri? Solo un’invenzione della Lega populista e razzista!”.

Ed infatti, a “dimostrazione” – come no… – di quanto sopra, ecco le novità più recenti sulle risse con accoltellamento che nell’ultimo mese hanno tenuto banco nelle cronache (nere) di questo sempre meno ridente Cantone.

Quartiere Maghetti

Nei giorni scorsi è stato arrestato il presunto (?) accoltellatore del Blu Martini (quartiere Maghetti, in centro Lugano) dove il 21 ottobre si è svolto l’ormai famoso regolamento di conti all’arma bianca tra gang di delinquenti stranieri.

Ebbene, il presunto accoltellatore è un 45enne cittadino cubano che abita in Provincia di Como. Dopo il suo arresto, le manette sono scattate anche per tre persone residenti nel Mendrisiotto, accusate di aver partecipato alla rissa. Si tratta forse di oriundi della Valle di Muggio? No! I tre arrestati sono: un boliviano di 23 anni, un cubano di 25 anni e – udite udite – uno “svizzero” di 22 anni. Peccato che gli uccellini momo’ cinguettino che il sedicente “svizzero” sia in realtà un serbo naturalizzato. E pare addirittura che sia stato naturalizzato malgrado la  fedina penale non propriamente immacolata. Fosse vero, è chiaro che vogliamo sapere chi ha conferito il passaporto rosso a questo bravo giovane perfettamente integrato!

Altro che parlare di “svizzeri” in riferimento a beneficiari di naturalizzazioni facili che contraccambiano l’ospitalità ricevuta con azioni criminose! Ecco perché ribadiamo che nei comunicati di polizia – o del ministero pubblico – non solo bisogna indicare sempre la nazionalità dei delinquenti, ma, in caso di cittadini svizzeri, va anche specificato se si tratta svizzeri di nascita o di titolari di un passaporto rosso ancora fresco di stampa. Perché, spesso e volentieri…

Riazzino

Passiamo ora da Lugano a Riazzino, dove una settimana dopo i fatti del Maghetti si è registrata al Vanilla una rissa con coltello che ha portato al ferimento di un 18enne bulgaro. Nei giorni scorsi è stato arrestato un 21enne, residente nel Locarnese (nazionalità?) il quale ha ammesso di aver preso parte alla rissa “con il gruppo giunto dalla Svizzera interna”.

A proposito di questo gruppo, responsabile della zuffa poi degenerata, gli spalancatori di frontiere si erano ben presto messi ad inveire contro gli odiati “populisti e razzisti”, rei di aver subito parlato di delinquenti stranieri. “Ma che stranieri – s’indignavano i multikulti – arrivano dalla Svizzera interna! Basta con la xenofobia!”. Ed infatti, il gruppetto di rissosi arrivava sì dalla Svizzera interna. Ma non per questo si trattava di una comitiva di oriundi di Altdorf. Ed infatti, ora si scopre che i giovanotti in questione sono albanesi! Imbarazz, tremend imbarazz dei politikamente korretti!

Quanto al 21enne “residente nel Locarnese” arrestato, che viene indicato come “già noto alla giustizia”: è chiaro che ci interessa molto sapere che passaporto ha costui, e anche quali sono esattamente i suoi precedenti penali. E magari beneficia pure di prestazioni assistenziali?

Locarno

Ultima novità di giovedì notte: rissa in Piazza Castello a Locarno dove un 30enne ucraino residente nella regione è stato accoltellato e ferito in modo grave da un 37enne definito come “svizzero”, pure residente nel Locarnese. Anche in questo caso, va da sé, vogliamo sapere quanto “svizzero” è questo 37enne: è cittadino elvetico come il 22enne “svizzero” del Blu Martini (quello che è in realtà un serbo naturalizzato)?

La cultura del coltello in tasca – magari a farfalla – non è certo ticinese, bensì d’importazione. Lo ha confermato di recente (non che servissero particolari conferme) un esperto di locali notturni. Quindi, c’è come il vago sospetto che il 37enne “svizzero” non sia propriamente tale!

Ecco i bei risultati della fallimentare politica delle frontiere spalancate e del multikulti: ci siamo riempiti di foffa estera! Fuori i delinquenti stranieri dalla Svizzera, senza se né ma! Applicare la volontà popolare! O la nostra giustizia (?) è inflessibile solo con gli sfigati automobilisti incappati nelle maglie di Via Sicura?

Lorenzo Quadri