Non tutti gli esercizi pubblici dispongono di terrazze! Intanto in quel di Bolzano…

Come sappiamo, la scorsa settimana il ministro dei flopkompagno Alain Berset (P$$) ha annunciato che di nuove riaperture non se ne parlerà fino a GIUGNO! La prossima decisione sul tema, il governicchio federale la prenderà il 26 maggio: quindi tra UN MESE.

Già per il $inistrato chiusurista Alain Berset è stato un duro colpo dover riaprire, dal 19 aprile, le terrazze de ristoranti, le palestre e qualche altra attività; “ovviamente” con abbondanza di limitazioni. Figuriamoci se è disposto ad andare oltre!

Contano sulle varianti?

Le terrazze dei ristoranti non avrebbero nemmeno dovuto chiudere, visto che non sono fonti di contagio. Il lunghissimo lockdown delle palestre ha danneggiato la salute della popolazione. Evidentemente Berset ed i burocrati ro$$i dell’Ufficio federale della sanità pubblica (con il posto di lavoro ed il lauto stipendio garantito a vita) contano su una qualche variante dello stramaledetto virus cinese per andare avanti con ilmaggior numero possibile di chiusure.

Esigenze politiche

Se “a pensar male si commette peccato ma ci si azzecca quasi sempre”, le chiusure vengono mantenute dal governicchio di centro$inistra non tanto sulla base di indicatori pandemici, peraltro manipolabili a seconda delle esigenze della politichetta, ma per non esporsi a critiche e pressioni in arrivo dai paesi vicini. O magari addirittura dalla fallita UE.

Anche la vergognosa decisione di mantenere le frontiere sempre SPALANCATE a cani e porci è puramente ideologica. Non certo scientifica!

I camerieri bernesi di Bruxelles, è noto, non sono assolutamente in grado di resistere ad un pressing internazionale. Lo scorsodicembre, quando gli stati confinanti starnazzavano affinché la Svizzera tenesse chiuse le stazioni sciistiche, Berset e compagnia cantante hanno rischiato il burn out. Gli impianti hanno potuto aprire solo per intervento dei Cantoni e della maggioranza del parlamenticchio federale. Fosse dipeso dal CF, le cose sarebbero andate in modo assai diverso (leggi: braghe calate ed impianti chiusi). La scelta di aprire si è dimostrata vincente. Infatti i contagi non sono aumentati!

Sembrava impensabile

A Berna ad inizio marzo gli uccellini cinguettavano che il kompagno Berset non volesse riaprire niente fino a maggio. Allora sembrava impensabile. Ed invece le cose non sono andate in modo tanto diverso: le prime aperture risalgono solo al 19 aprile. E per le prossime bisognerà aspettare come minimo un mese!

Aspettare giugno?

I ristoranti hanno potuto riaprire le terrazze. Non tutti però ne hanno una. Oppure ce l’hanno piccola. Inoltre, specialmente in questo periodo, può anche capitare che piova, come accaduto nei giorni scorsi. Come la mettiamo?

Allo stato attuale per tanti bar e ristoranti la prospettiva è quella di rimanere chiusi fino a GIUGNO, senza peraltro alcuna garanzia di poter effettivamente riaprire. Il nuovo spauracchio è adesso la variante indiana del virus; e naturalmente il governicchio federale non si sogna di chiudere le frontiere per sventarne l’arrivo in Svizzera! Per cui, aspettiamoci il peggio!

Testare e riaprire!

Intanto la Provincia di Bolzano dallo scorso lunedì ha apertoanche i locali interni dei ristoranti: vi potrà accedere chi esibisceun tampone negativo, chi è vaccinato oppure chi è guarito. Fondamentale nelle riaperture il ruolo dei test a tappeto oltre che “il buon andamento delle vaccinazioni nella Provincia”.

Quindi, testare e RIAPRIRE è una strategia che funziona! Però il governicchio federale, come pure quello cantonale, ha dato il nullaosta ai test di massa con oltre QUATTRO MESI di ritardo. Perché qualche burocrate con i piedi al caldo non ne voleva sapere!

Non sappiamo quanto buono sia l’andamento della campagna di vaccinazione nella provincia di Bolzano. Sappiamo per contro che quello in Svizzera è penoso, perché il kompagno Berset ed i suoi tirapiedi ro$$i dell’UFSP hanno FALLITO nel loro compito più importante, ossia l’approvvigionamento di vaccini. Non passa giorno senza che venga annunciato un qualche ritardo delle forniture. Per questa situazione ci sono dei responsabili precisi: Berset ed i suoi burocrati, appunto. E così interi settori economici si trovano chiusi ed immersi a bagnomaria nella palta, il che porterà alla distruzione di decine di migliaia di posti di lavoro!

Lorenzo Quadri