Da mesi il PLR intasa a cadenza quotidiana le redazioni cantonticinesi di comunicati inneggianti alla disdetta della Convenzione con l’Italia sui ristorni dei frontalieri. Una posizione che ha notoriamente fotocopiato dalla Lega.
Ieri arriva il plateale “contrordine compagni”: il PLR non vuole che il CdS blocchi i ristorni dei frontalieri, ossia non vuole che il governo utilizzi l’unico strumento efficace a propria disposizione per ottenere la disdetta della Convenzione del 1974 a gran voce richiesta dal PLR. Come se non bastasse, il salto della quaglia viene giustificato con un pretesto semplicemente patetico: aspettare le risposte ad un paio di interpellanze al Consiglio federale!
Sui ristorni delle imposte alla fonte dei frontalieri, l’ex partitone si sta impantanando alla grande.
L’ultima presa di posizione del PLR è di una goffaggine incredibile. Dopo aver giustamente denunciato la necessità di disdire la Convenzione con l’Italia sui ristorni delle imposte alla fonte dei frontalieri, che da quattro decenni penalizza indebitamente il Ticino, il PLR si dice adesso contrario al blocco dei ristorni a livello cantonale.
Da notare, non ci stancheremo di ripeterlo, che la battaglia contro i ristorni l’ex partitone l’ha mutuata pari-pari dalla Lega dei Ticinesi. L’enfasi drammatica con cui il PLR inonda con cadenza quotidiana le redazioni ticinesi con comunicati sulla Convenzione sui ristorni dei frontalieri mira, manifestamente, a far dimenticare che il comitato PLR si è schierato all’unanimità contro l’iniziativa “contro l’immigrazione di massa”, venendo asfaltato dalla urne.
La posizione sulla disdetta della Convenzione ha evidenziato l’ennesima spaccatura tra la Consigliera di Stato Sadis ed il presidente Rocco Cattaneo.
L’argomento con cui i liberali ora si oppongono al blocco dei ristorni a livello ticinese fa ridere i polli. Dicono di voler attendere dal Consiglio federale le risposte alle interpellanze di Merlini ed Abate. Questa è peggio di una barzelletta:
1) E’ evidente che le risposte arriveranno solo quando il termine per bloccare il versamento dei ristorni sarà già scaduto, per cui “ti saluto Rosina”;
2) Le risposte, e l’ex partitone lo sa benissimo, sono scontate: è ovvio che il Consiglio federale non sconfesserà la ministra del 5% Widmer Schlumpf e sosterrà la posizione di quest’ultima contraria alla disdetta della Convenzione con l’Italia. Ed intanto il Ticino perde ogni anno 60 milioni di gettito fiscale a vantaggio della vicina Penisola, la quale se la ride a bocca larga degli svizzerotti fessi e mantiene il nostro paese iscritto su liste nere illegali! E, va da sé, continua a non impiegare i ristorni per lo scopo cui sono destinati, ossia la realizzazione di opere infrastrutturali.
3) Visto che gli atti parlamentari PLR non sono nulla di nuovo ma ricalcano quanto chiesto a più riprese dalla Lega, e con anni d’anticipo rispetto all’ex partitone, le risposte sono già note.
Perché allora il PLR, che quotidianamente insiste per la disdetta della Convenzione con l’Italia improvvisamente fa il salto della quaglia e, con un cambiamento di rotta a 360 gradi, si dice contrario all’unica misura concreta che può prendere il Ticino per convincere Berna a finalmente disdire la deprecata Convenzione, e oltretutto con un pretesto che fa ridere i polli da tanto è debole? La risposta può essere una sola: la figuraccia è il prezzo da pagare per evitare di rompere definitivamente i piatti con la Consigliera di Stato Sadis. La quale, essendo contraria alla denuncia della Convenzione, è contraria anche al blocco dei ristorni. Così il partito dà un colpo al cerchio ed un colpo alla botte. Una volta si schiera da una parte, una volta dall’altra. Col risultato, però, di sfasciare il suo nuovo cavallo di battaglia.
Con questa assurda presa di posizione, la campagna del PLR, fotocopiata dalla Lega, per la disdetta della Convenzione sui ristorni dei frontalieri ha perso, in un attimo, tutta la sua credibilità. Altro che “Buongoverno”. Gli elettori trarranno poi le conclusioni del caso.
Intanto se i ristorni non verranno bloccati a giugno, la vicina Penisola si cuccherà anche quest’anno, alla faccia del Ticino, 60 milioni. Grazie PLR!
Lorenzo Quadri