Sarebbe stato meglio tutelarsi in vista di futuri “puff” che non tarderanno a cumularsi

Ohibò, il Comune di Campione d’Italia, a quanto risulta, ha saldato i debiti che aveva aperti in Ticino in particolare con il Cantone, la città di Lugano e vari enti pubblici e parapubblici.

Di conseguenza, il governicchio ha sbloccato la piccola quota di ristorni dei frontalieri (3.8 milioni di Fr, su un totale complessivo ormai vicino ai 100 milioni) che aveva trattenuto a garanzia del pagamento.

Bene che i debiti siano stati appianati, ma forse (eufemismo) il governicchio è stato un po’ frettoloso nel rinunciare alla “cauzione”. Soprattutto quando si ha a che fare con il Belpaese ed i suoi burocrati, la prudenza non è mai troppa! E gli svizzerotti, che sistematicamente si fanno infinocchiare dai vicini a sud, dovrebbero impararlo prima o poi.

E i “puff” futuri?

L’enclave ha dunque saldato i debiti. Ma chi garantisce che in futuro a Campione pagheranno per le prestazioni che ricevono da noi? Per anni il Ticino queste prestazioni le ha erogate “per solidarietà” (?). Senza sapere se poi avrebbe ottenuto la remunerazione dovuta. Non ci risulta che ai ticinesi lo Stato eroghi delle prestazioni “per solidarietà”. Se non paghi la bolletta della luce e dell’acqua, l’ente pubblico semplicemente te le chiude. Non continua ad erogartele “per solidarietà”… a meno che tu sia un brozzone autogestito!

Quindi, sarebbe stato assai più accorto trattenere i 3.8 milioni per la copertura di  futuri “puff” dell’enclave nei nostri confronti. Ed il Mago Otelma prevede che i “puff” non tarderanno a cumularsi.

Tanto più che – ma ormai il discorso è vecchio – i ristorni sono un regalo ingiustificato che facciamo al Belpaese, dal momento che la Convenzione del 1974, su cui essi si basano, è superata dagli eventi!

E già che si parla di Campione: ci piacerebbe avere qualche aggiornamento a proposito delle rendite di disoccupazione d’oro pagate dagli svizzerotti agli ex dipendenti del Casinò e del Comune che risiedono in Ticino con permesso B (magari farlocco) e che mai hanno pagato i contributi!

Accordo-ciofeca

A proposito di ristorni: adesso i politicanti vengono a raccontare che la firma del nuovo accordo sulla fiscalità dei frontalieri sarebbe attesa entro fine anno. A parte che non si dice entro la fine di quale anno, i conti non tornano.

Dal 2015 ad oggi – come ormai è noto anche ai paracarri – nessun governo italico di nessun colore ha mai voluto sottoscrivere il nuovo trattato. Come mai adesso i vicini a sud sarebbero “improvvisamente” d’accordo di firmare? Fulminati sulla via di Damasco? Campa cavallo!

E’ assai più probabile che l’accordo che si starebbe “perfezionando” nelle trattative sia in realtà l’ennesima CIOFECA, che torna a vantaggio solo del Belpaese. Una ciofeca in base alla quale il Ticino, invece di portare a casa quello che legittimamente può aspettarsi ossia la totalità dei ristorni attuali (circa 100 milioni all’anno) otterrebbe le briciole. Inoltre ai frontalieri già presenti sul territorio sarebbe garantito lo statu quo fiscale fino al pensionamento (!), ed inoltre ancora i ristorni verrebbero versati almeno per altri 15 anni (15 anni per 100 milioni all’anno uguale un MILIARDO e MEZZO che il Ticino regalerebbe al Belpaese)!

E questo sarebbe lo “strepitoso successo” ottenuto dai gatti di marmo della burocrazia federale? Se un accordo del genere va bene all’Italia, non va bene a noi!

Lorenzo Quadri