Bisogna aiutare i veri perseguitati e non i migranti economici: quanto accaduto a Capodanno a Colonia e ad Amburgo insegna…

L’inizio dell’anno ha portato almeno una buona notizia. Il referendum contro la nuova legge sull’asilo è riuscito con ampio margine.
Nel 2015 sono immigrate illegalmente in Europa circa 1.5 milioni di persone. La Svizzera non è un’ “isola felice”. Il caos non è ancora scoppiato, ma le avvisaglie ci sono eccome. I Cantoni lamentano di non avere più spazio per alloggiare i sedicenti asilanti. Per il 2016 la Confederazione ha già preventivato l’arrivo di 50mila migranti (la media degli scorsi anni era di 20mila) con i relativi costi aggiuntivi a carico del contribuente. Da notare che già con 20mila rifugiati, la Svizzera è, per rapporto alla popolazione, il paese europeo che accoglie di più.

Lo scopo è protezione
Lo scopo del diritto d’asilo è protezione. Chi è perseguitato ha sempre ottenuto aiuto in Svizzera. Chi invece arriva per “migliorare le proprie condizioni di vita”, invece, non è un profugo e va respinto. Questo impone la legalità. E la legalità, cari spalancatori di frontiere politikamente korretti, va fatta rispettare anche nell’ambito dell’immigrazione. Non va imposta solo agli automobilisti – o a chi ha qualche spicciolo in banca.

Avvocato gratis?
Invece cosa accade (o piuttosto: cosa rischia di accadere se il popolo non voterà a favore del referendum)? All’immigrato illegale l’ennesima revisione della legge sull’asilo vuole garantire nuovi diritti. A cominciare dall’avvocato gratis. Gratis vuol poi dire retribuito dal contribuente. Il risultato è scontato: esplosione dei costi (e nümm a pagum) nonché della durata delle procedure. La casta degli avvocati e l’industria sociale ringraziano.
Il gratuito patrocinio esiste anche per i cittadini svizzeri, certo. Ma solo a determinate condizioni. Che non ci sono per gli immigrati economici. Quindi questi ultimi, con la nuova riforma, avrebbero più diritti degli svizzeri. Ohibò!

Meno diritti per gli svizzerotti?
Sicché la nuova riforma dell’asilo aumenta i diritti degli asilanti e diminuisce quelli degli svizzerotti. Infatti essa prevede pure delle sostanziose “agevolazioni”, a vantaggio della Confederazione, per procedere ad espropriazioni – ai Cantoni, ai Comuni, ai singoli cittadini – in vista della costruzione di ulteriori centri d’accoglienza. Una chiara lesione del diritto fondamentale alla proprietà. Ma chissenefrega: i politikamente korretti si preoccupano solo di tutelare il presunto “diritto” degli immigrati musulmani non integrati di imporre alle loro donne di girare in burqa.

Tradizione d’accoglienza?
L’ennesima revisione del diritto d’asilo, dunque, non compie alcun passo avanti nel ripristino della legalità. Anzi. Contrariamente alle pompose dichiarazioni dei sostenitori, non rispetta neppure la tradizione d’accoglienza svizzera. Vuole semplicemente agevolare l’abuso dell’asilo per promuovere l’immigrazione incontrollata.
Mentre altrove ci si preoccupa di rendersi meno attrattivi per i finti asilanti, la Svizzera fa il contrario.
In Germania, a Colonia e ad Amburgo, la notte di San Silvestro migliaia di uomini arabi hanno molestato sessualmente e anche derubato decine di donne che festeggiavano l’inizio dell’anno nuovo. Ma come: gli asilanti non erano tutti brava gente? Ecco cosa succede a spalancare le frontiere, come ha fatto, sconsideratamente, la Germania, inguaiando tutta l’Europa (Merkel a casa!).
Invece la Svezia e la Danimarca, ma guarda un po’, hanno sospeso gli accordi di Schengen. Populisti e razzisti anche i venerati (dai kompagni) modelli di socialdemocrazia nordica? Oppure, molto più semplicemente, combattere l’immigrazione clandestina è necessario alla sopravvivenza di uno Stato, perché – e altrove l’hanno capito anche le $inistre – “un paese che non difende i propri confini è un paese morto”?

No al caos
La Svizzera ha sempre aiutato i veri perseguitati. Continuerà a farlo. E’ però un suicidio aumentare la nostra attrattività (già troppo alta) nei confronti dei migranti economici. Continuare ad aprire le porte quando (quasi) tutti gli altri fanno il contrario ci precipiterà, dall’oggi al domani, in quel caos che non sapremo poi come affrontare. Bisogna sospendere gli accordi di Schengen e chiudere le frontiere; altro che avvocati gratis ai finti asilanti ed espropriazioni “facili” per costruire nuovi centri d’accoglienza!
Se vogliamo renderci meno attrattivi per i migranti economici dobbiamo sostenere il referendum contro la nuova legge sull’asilo.
Lorenzo Quadri