Questa, indubbiamente, ci mancava. Non bastano i sedicenti rifugiati che l’Italia si porta in casa con la fallimentare operazione “mare nostrum” (grazie alla quale il Belpaese si è trasformato nel “ventre molle dell’immigrazione in Europa”, come ha scritto il Washington Post) e poi scarica sui paesi vicini, tramite non applicazione degli accordi di Dublino. Non applicazione che viene giustificata inventando ogni volta una scusa diversa. Prima il ministro italiano Alfano dice che “purtroppo” mancano le risorse per registrare tutti i richiedenti l’asilo. Poi, contrordine compagni. La versione cambia. Sono gli immigrati che non si vogliono far registrare. Perfino la kompagna Sommaruga, quella del “dobbiamo aiutare l’Italia”, si è sentita “leggermente” presa per il fondoschiena, tant’è che ha richiamato il Belpaese ai suoi doveri internazionali. Il che è tutto dire… Naturalmente c’è chi si limita a richiamare ai doveri e chi invece minaccia di chiudere le frontiere, senza tanti complimenti.

Asilanti UE?

Questo però, come detto, non bastava. Sicché dovevano metterci del loro anche i nomadi in arrivo dall’Ungheria. Mercoledì il quotidiano romando Le Matin ha infatti segnalato un’ondata di richieste d’asilo da parte di Rom ungheresi provenienti da una città dalla quale sarebbero stati cacciati dall’autorità, a loro dire per questioni di campagna elettorale (i Rom non sono una presenza gradita).

Quindi ci sarebbero dei richiedenti l’asilo ungheresi. Ovvero provenienti da un paese che non solo non è in guerra, ma che è addirittura membro dell’Unione europea. Uno Stato membro UE non può che essere un paese sicuro per definizione.

La voce si spande…

La presa in giro è manifesta e plateale. Evidentemente si è sparsa la voce, e non ci voleva molto, che gli svizzerotti fessi mantengono tutti. E quindi ci provano anche i Rom ungheresi. I quali dichiarano papale papale di aver scelto la Svizzera perché ha un tasso di disoccupazione basso. Altro che asilanti, dunque. Si tratta di immigrati economici UE che tentano di attaccarsi alla greppia svizzera abusando del diritto d’asilo. Abusandone secondo modalità collaudate. Ovvero puntare sui sensi di colpa elvetici. Far leva sul fatto che gli svizzerotti mai oseranno chiudere le porte, col rischio di venire tacciati – dai fautori dell’immigrazione scriteriata – di razzismo e disumanità.

A proposito, dove sono le prese di posizione di Bruxelles sulla presunta cacciata dei Rom ungheresi? Eurofalliti capaci di prendersela solo con gli svizzerotti per un voto democratico (quello del 9 febbraio) perché tanto si sa che Berna cala le braghe?
E’ chiaro, comunque, che o i Rom sedicenti asilanti vengono respinti in toto, oppure sarà il trionfo del buonismo fesso con conseguente esplosione della spesa sociale.

Lorenzo Quadri