Solidarietà… a chi? La “politica” deve fare una sola cosa: tagliare il canone a 200 Fr

Dai sovradimensionati studi RSI di Comano da una decina di giorni sta andando in onda un nuovo psicodramma. A scatenarlo la necessità – pare – di risparmiare 8 milioni all’anno (quando ne arrivano 250) causa la diminuzione delle entrate pubblicitarie.

E avanti con i piagnistei da parte della direzione con tanto di annuncio di licenziamenti, di interventi sulla programmazione, e via con i catastrofismi assortiti!

Gli introiti aumentano

Forse sarebbe bene rendersi conto che queste sceneggiate (fiction) hanno leggermente stufato. La SSR beneficia del canone più caro d’Europa, che tutti i cittadini sono costretti a pagare; anche se non guardano la televisione, anche se non ascoltano la radio, anche se sono ciechi e sordi. Pure le aziende sono costrette a pagare il canone. Se ne sono accorti, apparentemente a scoppio ritardato, anche i rappresentanti dell’economia, i quali adesso chiedono l’esenzione. Però, quando si trattava di opporsi alla nuova legge sulla radiotelevisione, che ha introdotto il canone per le società, questi rappresentanti non c’erano, o se c’erano dormivano.

A causa dell’aumento della popolazione, dovuto all’immigrazione incontrollata, gli introiti del canone, che di fatto è una tassa pro SSR, crescono sempre di più. Ciononostante, l’emittente di regime continua a piangere miseria. E chi non è foraggiato con una tassa ad hoc, allora, cosa dovrebbe fare?

Fateci capire…

La radioTV di Stato lancia alti ed acuti lamenti per la riduzione delle entrate pubblicitarie, che però rappresentano una piccola parte dei suoi introiti. Tutto il resto, come detto, è garantito. Le inserzioni si starebbero infatti trasferendo su google, facebook e compagnia cantante.

Fateci capire: dopo che la stessa emittente pubblica non si è fatta problemi nel scippare con tariffe-dumping la pubblicità alla stampa scritta, che non gode di un canone; dopo che, per meglio razziare il mercato inserzionistico, la SSR ha tentato perfino di siglare l’inciucio con gli amichetti radikalchic del gruppo Ringier, adesso si lamenta e strepita perché accade a lei quello che lei ha ampiamente fatto agli altri?

E le promesse?

La SSR, dopo la votazione sulla “criminale” iniziativa No Billag, aveva promesso di risparmiare. Che adesso lo faccia senza tante storie. Il grasso che cola non manca. Anche perché tutte le promesse pre-votazione sono state disattese. In barba all’obbligo di equidistanza e di oggettività, la RSI, dopo il voto sul “No Billag”, non ha più avuto freni nel praticare la propaganda di regime. Intere edizioni del telegiornale vengono stipate di fregnacce climatiche. Improvvisamente, tutti gli altri problemi del mondo sono spariti. Non ci sono più guerre, più crisi, più niente!

Anche il Gigi di Viganello ha capito che questa sfacciata manipolazione mira a due obiettivi: 1) fare campagna elettorale alla gauche-caviar ro$$overde, che sull’isterismo climatico ci marcia; 2) evitare di parlare del vero tema delle prossime elezioni federali, ovvero i rapporti Svizzera-UE. Questo perché, evidentemente, si tratta di un argomento scomodo, molto scomodo, per il triciclo euroturbo.

Il club di $inistra

Al limite dello squallore le prese di posizione dell’associazione dei giornalisti, ovvero del club degli scribacchini di $inistra, contro gli annunciati tagli alla RSI. Lorsignori si mobilitano solo per gli amichetti del partito giusto, e si sciacquano la bocca con la pluralità dell’informazione quando in realtà vogliono proprio il contrario, ovvero il pensiero unico. Chiudesse il Mattino, questi festeggerebbero, altro che solidarietà!

Visto poi che costoro fanno pure appello alla politica, ovviamente sperando di ottenere ancora più soldi del contribuente, sia chiaro che la politica deve fare una sola cosa: tagliare il canone radioTV a 200 Fr.Che bastano ed avanzano.

Due pesi e due misure

La mobilitazione di partituncoli di $inistra a sostegno dell’emittente di regime fa semplicemente ridere i polli (oltre a rendere evidente, nel caso ancora sussistessero dubbi, la parte da cui pende la RSI). Questi sono i partiti che vogliono far chiudere l’aeroporto di Agno, lasciando a casa 70 dipendenti di LASA. E questi sono gli stessi partiti che non hanno fatto un cip per le migliaia di posti di lavoro persi dalla piazza finanziaria a causa del calabraghismo della partitocrazia PLR-PPD-P$$.

E già che siamo in tema: ricordiamo che il club dei giornalai ro$$i – a cominciare da quelli della R$I – esultava per la fine del segreto bancario, che ha provocato una strage occupazionale in Ticino.E adesso questi signori pretenderebbero, per loro, interventi politici e soprattutto denaro pubblico? Altri soldi del contribuente per  finanziare la loro propaganda di regime (pro-UE, pro-frontiere spalancate, pro-isterismo climatico, pro-finti rifugiati, e naturalmente sempre contro gli odiati “sovranisti”)? Ma col piffero!

Lorenzo Quadri