I kompagni di Comano sostengono gli ecobalzelli? Si risparmierà sulla tassa pro-SSR
Ohibò, adesso all’emittente di regime vanno in scena i melodrammi a seguito della necessità di risparmiare, in quel di Comano, circa 8 milioni di Fr all’anno, quando dal canone di milioni ne arrivano 250. La causa della tragedia (?) sarebbe la diminuzione delle entrate pubblicitarie.
Fa un po’ specie, per usare un eufemismo, sentire simili “lamentazioni” da parte di chi incassa per il proprio finanziamento un’enorme (spropositata) entrata sicura: il canone più caro d’Europa, che da quest’anno è diventato una tassa pro-SSR. Tutti sono costretti a pagarlo, anche chi non guarda la TV né ascolta la radio; anche chi è cieco e sordo. Ricordiamo inoltre che la SSR si muove sul mercato pubblicitario con tariffe dumping, togliendo letteralmente il pane di bocca a quei media che vivono solo, o per la maggior parte, di inserzioni. Questo alla faccia della “pluralità” che i vertici di Comano hanno pure la “lamiera” di invocare ad ogni piè sospinto.
Pluralità?
Altro che pluralità. Stiamo invece parlando di un’informazione di regime, per quale paghiamo una tassa tutt’altro che modesta, il cui preciso obiettivo non è di certo il servizio pubblico. Al contrario, la ragion d’essere è il lavaggio del cervello agli utenti nel segno del pensiero unico: pro-UE, pro-frontiere spalancate, pro-migranti economici e soprattutto contro gli odiati “sovranisti”. Negli ultimi mesi nell’elenco è entrato di prepotenza, a scopi elettorali, anche l’isterismo climatico. Ormai non passa giorno senza che l’emittente di regime ne infarcisca ogni notiziario, spesso e volentieri per la metà del tempo. Sembra che ormai nel mondo non succeda più niente; che non ci sia più né una guerra né una crisi. Si parla solo di clima! E se ne parla, va da sé, rigorosamente a senso unico. Scopo dell’esercizio: oscurare il problema fondamentale della Svizzera, che non è affatto il clima, bensì i rapporti con la fallita UE che pretende di comandare in casa nostra tramite lo sconcio accordo quadro istituzionale. Ed il triciclo PLR-PPD-P$$ intende lasciarglielo fare!
Sostenere l’isterismo climatico significa sostenere quei politicanti ro$$overdi che vogliono addirittura l’adesione all’UE. Questo i cittadini lo devono tenere ben presente. E questo l’emittente di regime si guarda bene dal dirlo.
I balzelli
Intanto l’isterismo climatico si sta già traducendo in una vera e propria valanga di tasse e balzelli pronti ad abbattersi sul solito sfigato contribuente, che graveranno per migliaia di franchi sui bilanci delle economie domestiche svizzere. Delle vere e proprie aberrazioni, roba da psicosi collettiva, che però i politicanti del Consiglio degli Stati hanno votato a maggioranza bulgara. Chiaro: i signori senatori del triciclo PLR-PPD-P$$ non hanno freddo ai piedi e possono tranquillamente permettersi di pagare gli ecobalzelli. Per il comune cittadino, invece, la musica cambia.
Se paragonato con questo nuovo salasso dettato da isteria ideologica, gli aumenti dei premi di cassa malati sono carezze.
Dare l’esempio
Si capirà dunque che un ridimensionamento della propaganda di regime della RSI/SSR, che non è servizio pubblico, sarebbe solo un vantaggio per il paese. Ma di ridimensionamenti non ce ne saranno. Si sta montando uno psicodramma per la necessità di qualche modesto taglietto – i dirigenti della RSI potrebbero cominciare a dare il buon esempio riducendosi lo stipendio – quando la stessa TV di Stato, prima della votazione sulla “criminale” iniziativa No Billag, aveva promesso che avrebbe risparmiato. E allora che lo faccia, visto che il grasso che cola abbonda.
La politica
E che le sedicenti associazioni di giornalisti, che in realtà sono dei club di giornalisti di $inistra che si mobilitano solo per i media dell’area politica giusta, mentre per gli altri auspicano la chiusura, evitino di blaterare fetecchiate sul genere “la politica deve attivarsi”. La politica deve fare solo una cosa: ridurre il canone radioTV a 200 Fr.
Del resto, se entreranno in vigore i deliranti ecobalzelli che tanto piacciono alla TV di Stato, di soldi per pagare il canone più caro d’Europa i cittadini non ne avranno proprio più. Chi è causa del suo mal…
Lorenzo Quadri