Fino a pochi mesi fa, nessuno ci avrebbe creduto. Invece, alla fine, mercoledì il Consiglio federale ha deciso per la realizzazione di un secondo tunnel autostradale del Gottardo, senza aumento di capacità. Quindi un Gottardo a due canne, ma ogni tunnel avrà una sola corsia in una sola direzione.
Certo, è presto per cantare vittoria. Vittoria la si potrà cantare solo quando sarà in funzione la trivella, la “Sissi” di turno. Prima c’è ancora di mezzo una votazione parlamentare. E, verosimilmente, anche una votazione popolare. Infatti il Consiglio federale ha sì deciso di sottoporre il raddoppio al Parlamento ma per il tramite di un progetto sottoposto al referendum. Referendum che la $inistra ha già annunciato. Incredibile: i $inistrorsi, non ancora contenti di aver sostenuto la libera circolazione delle persone col risultato di portare al soppiantamento dei residenti con frontalieri e padroncini per non parlare del dumping salariale, non ancora contenti di aver spalancato le nostre frontiere alla criminalità straniera, non ancora contenti di rifiutarsi di espellere gli stranieri delinquenti (asilanti compresi) e/o che si approfittano della nostra socialità, non ancora contenti di aver sfasciato il segreto bancario e la piazza finanziaria svizzera (ciò che porterà a decine di migliaia di disoccupati in più), non ancora contenti di far scappare i contribuenti ricchi, vogliono anche tagliar fuori il Ticino dal resto della Svizzera per tre anni, contestando una delle poche decisioni sensate prese dall’esecutivo nazionale.
Finalmente un po’ di buonsenso
Tuttavia, il fatto che in Consiglio federale sia – finalmente – penetrato il buonsenso, è senz’altro positivo. Come già detto in più occasioni, l’aria che tirava fino a pochi mesi fa era del tutto diversa. Si dava per scontato che un secondo traforo non ci sarebbe mai stato. Anzi, chi parlava di completamento era considerato un marziano. Il Consiglio federale, mercoledì, ha preso l’unica decisione sensata possibile. L’opzione “chiusura del Gottardo per tre anni e mezzo con misure accompagnatorie” non avrebbe mai funzionato. Avrebbe comportato la devastazione di enormi porzioni di territorio per costruire mega-stazioni di trasbordo dalla strada alla ferrovia a Biasca (per i camion) e ad Airolo (per la auto), intasando il Ticino di veicoli in attesa di essere caricati sul treno (altro che ecologia). Avrebbe pure comportato centinaia di milioni di Fr di spese a fondo perso. Le stazioni si trasbordo sarebbero infatti state destinate allo smantellamento a tunnel risanato.
Un investimento per il futuro
Di fatto, dunque, il risanamento del tunnel con chiusura e misure accompagnatorie costerebbe due miliardi, provocherebbe disagi immensi e non porterebbe alcun valore aggiunto: centinaia di milioni buttati a mare in misure accompagnatorie provvisorie e non funzionanti, per poi ritrovarsi sempre con la stessa galleria bidirezionale – e quindi estremamente pericolosa. Questo proprio quando con Via Sicura ci si inventano misure sempre più restrittive dicendo di voler aumentare la sicurezza stradale. La logica e il buon senso si ribellano ad un tale cumulo di proposte assurde. E alla fine anche il Consiglio federale ha dovuto arrendersi all’evidenza. Il raddoppio costa 2.8 miliardi, quindi 800 milioni in più. Ma esso costituisce un vero investimento. E non taglierebbe fuori il Ticino per tre anni dal resto della Svizzera, provocando un danno economico enorme.
In questo cambiamento di rotta, frutto del lavoro su più livelli di politici e comitati di sostegno, la Lega dei Ticinesi può essere orgogliosa di aver svolto un ruolo di primo piano.
Il secondo tunnel al Gottardo è infatti inserito nel programma del nostro Movimento fin dagli esordi, mentre titolare del dossier in Consiglio di Stato è Marco Borradori. Inoltre chi scrive è uno dei due membri ticinesi della Commissione dei trasporti del Consiglio nazionale.
Lorenzo Quadri
CN Lega