La decisione del CdS di sbloccare i ristorni delle imposte dei frontalieri ci lascia oltremodo perplessi. Visto poi l’impegno con cui la Deputazione ticinese a Berna, a grande maggioranza, si è chinata sui problemi dei rapporti Svizzera-Italia, intervenendo più volte presso il Consiglio federale, stupisce che il CdS non l’abbia preventivamente avvisata.
E’ un dato di fatto che col gesto attuale il CdS si è privato dell’unico mezzo di pressione efficace nei confronti della vicina Penisola. Il governo cantonale ha calato il suo asso: speriamo che non l’abbia fatto invano.
Da parte nostra riteniamo che lo sblocco deciso in data odierna costituisca l’ennesimo favore a senso unico concesso alla vicina Penisola. Lo sblocco è infatti avvenuto sulla scorta di vaghe e fumose assicurazioni, in cui la controparte è peraltro maestra, e lo si vede in un’infinità di ambiti (ad es. proseguimento a sud di AlpTransit, ferrovia Stabio-Arcisate, eccetera). Assicurazioni che, con tutta probabilità, non si concretizzeranno. Inevitabilmente il CdS si troverà, a fine giugno, a bloccare i ristorni 2011 nella misura del 100%; sarebbe gravissimo se ciò non succedesse.
Auspichiamo dunque che il CdS, o la maggioranza di esso, oltre allo sblocco dei ristorni, abbia formalmente deciso il nuovo blocco, e nella misura del 100%, nella più che probabile ipotesi in cui la controparte, una volta ottenuti i 28 milioni, non ottemperasse agli impegni presi.
Il primo tavolo di trattativa in agenda per il 24 maggio sarà già un banco di prova.
Se il CdS, nelle prossime settimane, si lascerà abbindolare da promesse ingannevoli senza riscontri concreti e misurabili, e sulla base di queste dovesse rinunciare a bloccare i ristorni 2011, avrà prestato un pessimo servizio al Paese.
Lorenzo Quadri
Roberta Pantani
Consiglieri nazionali
Lega dei Ticinesi