Ticinesi cornuti e mazziati, ma i responsabili politici dello spinoso dossier sorridono
Come c’era da attendersi, gli abitanti di questo sfigatissimo Cantone nell’anno di disgrazia 2019 si cuccheranno l’ennesimo aumento dei premi di (s)cassa malati. Per gli adulti sopra i 26 anni la pillola sarà del 4%. Ben superiore alla media nazionale. More solito.
E ricordiamo che anche questo 4% è solo una media. Ciò vuol dire che, a seconda degli assicuratori, c’è chi si cuccherà pillole ancora più salate. Sicché, ricordatevi di guardarvi in giro e di cambiare cassa malati per tempo… anche se questa è una non -soluzione. E’ chiaro che un sistema che costringe i cittadini a migrare ogni anno da una cassa all’altra, ad andare ogni autunno alla ricerca del premio più conveniente come dei cani da tartufo, non funziona. Senza contare che per chi è anziano e magari deve andare più spesso dal medico, cambiare cassa malati non è così facile. Gli assicuratori mettono dei “paletti” – più o meno legali – per scoraggiare l’arrivo dei cosiddetti “cattivi rischi”: tutti vorrebbero solo affiliati giovani e sani, che pagano i premi ma non consumano prestazioni – e quindi non costano!
Alla faccia della stangatina!
Come già scrivevamo domenica scorsa: parlare di “stangatina” o di “stangata light” è una sontuosa presa per i fondelli. Non solo per l’entità dell’aumento concreto, ma anche per il fatto che esso va ad accumularsi a quelli degli scorsi anni (e a botte di + 4% per volta, le cifre fanno presto a lievitare come un pandoro). Il potere d’acquisto dei cittadini ne esce falcidiato. E gli stipendi mica aumentano di pari passo con i premi di cassa malati. Anzi: i salari, almeno in Ticino, si abbassano per colpa del dumping generato dalla devastante libera circolazione! Ringraziamo in coro a cappella il triciclo PLR-PPD-P$ spalancatore di frontiere!
Tüt a posct?
Per questo, le scatole ci ruotano leggermente nel sentire i responsabili federali e cantonali dell’amaro dossier tentare di imbonire il popolazzo al motto di: “tout va bien, Madame la Marquise”.
Il Kompagno Alain Berset, ministro dell’interno: “Sono moderatamente ottimista”.Ottimista “de che”, se è lecito chiedere? Del fatto che i premi continuano a crescere e che di questa sciagura non si vede la fine?
E’ forse il caso di ricordare al kompagno ministro che il Ticino paga da due decenni premi gonfiati, e che la restituzione decisa nel 2014 è una presa in giro. E’ il risultato dello strapotere dei cassamalatari e dei loro lobbysti incadregati nelle camere federali (vedi l’attuale Consigliere federale KrankenCassis, tanto per citarne uno). Intanto le distorsioni continuano e noi (assieme ad altri Cantoni) continuiamo a pagare troppo.
Il Beltradirettore del DSS:“poteva andare peggio (?) e comunque aumenteranno anche i sussidi”. Ossignùr! Ed i sussidi chi li finanzia, il Cane Peo? Il Gatto Arturo? Il Gigi Piantoni? No! Li finanzia il solito sfigato contribuente. In particolare quello del ceto medio, che i premi se li paga di tasca propria fino all’ultimo centesimo. Quindi il ceto medio è penalizzato due volte!
Chiaro: è più facile mettere la mani nelle tasche della gente per aumentare i sussidi che intervenire alla radice dei costi. Non per sparare sulla Croce rossa, ma il Beltradipartimento sul tema dei “premi di cassa malati fuori di cranio” non brilla per attivismo frenetico; per non dire che è latitante, e questo da anni. Ecco, magari sarebbe il tempo di iniziare ad essere presenti, invece di farsi campagna elettorale con gli aiuti alle famiglie con figli ai nidi, finanziati con i soldi prelevati alle aziende. Che fine hanno fatto i progetti di cassa malati pubblica sovracantonale?
Il triciclo…
Si ricorda infine che la Lega oltre 15 anni fa raccolse pure le firme per la creazione di una cassa malati pubblica cantonale con premi accessibili a tutti. Come andò a finire? La partitocrazia, ovvero il solito triciclo PLR-PPD-P$, impedì alla gente di votare. Meditate gente, meditate…
Lorenzo Quadri