Il parlatoio federale deciderà settimana prossima. Intanto, firmate la petizione MGL!
La guerra in Ucraina sta facendo strage anche del potere d’acquisto dei cittadini svizzeri. In primis proprio dei ticinesi: anche perché, per colpa della devastante libera circolazione voluta dalla partitocrazia, in questo sfigatissimo Cantone gli stipendi sono i più bassi della Svizzera. E la forchetta continua ad allargarsi.
Non solo il prezzo della benzina è schizzato alle stelle, ma anche quello dell’olio combustibile. Poiché una parte significativa del costo di tali prodotti è costituito da accise, tasse e balzelli, che vanno a finire nelle casse della Confederella, la cosa più ovvia è che Berna rinunci ad un po’ di queste entrate per alleggerire il salasso ai cittadini.
I nostri vicini
Tutti i paesi a noi confinanti si stanno infatti muovendo in tal senso. Ultima in ordine di tempo la Germania, a governo ro$$overde, con sconti di oltre 30 centesimi al litro. L’iniziativa tedesca farà sì che anche nelle zone di confine della Svizzera interna prossimamente si assisterà al fenomeno del frontalierato del pieno verso l’estero, che qui è una triste realtà da mesi.
L’Italia, dal canto suo, ha introdotto gli sconti sul carburante lo scorso 22 marzo. La misura dovrebbe scadere l’otto luglio prossimo, ma già si parla di prolungarla fino a fine mese. Non ci vuole il mago Otelma per prevedere che altre proroghe seguiranno. Anche in considerazione del pressing “bipartisan” in atto su Palazzo Chigi.
Il “gran rifiuto”
Il nostro governicchio federale, per contro, non ne vuole sapere. Il ministro delle finanze Ueli Maurer (Udc) se ne è uscito con la “cagata pazzesca” (cit. Fantozzi) che “i ricchi svizzeri si possono permettere di pagare di più la benzina” aggiungendo che per gli sconti sul carburante “non ci sono soldi”. Ah ecco: però i soldi per i regali all’estero ci sono sempre. E vedremo quanti miliardi scuciranno i camerieri bernesi di Bruxelles per la ricostruzione dell’Ucraina!
I perdenti
L’esplosione del prezzo della benzina, come noto, non è solo un problema dei consumatori. E’ un dramma anche per i commerci ticinesi della fascia di confine. Una volta gli italiani facevano il pieno da noi. Adesso sono i ticinesi a varcare la ramina, a causa degli sconti decisi dal governo della vicina Penisola ma rifiutati dal nostro.
Ma tra i perdenti ci sono anche le casse pubbliche. Infatti, sulle migliaia di litri di carburante che non vengono più vendute in Ticino poiché gli automobilisti (svizzeri ed italiani) fanno il pieno nel Belpaese invece di farlo qui, la Confederella non incassa più le accise.
Firmate la petizione MGL
La Lega dei Ticinesi si è attivata tempestivamente sul fronte del caro-benzina, con atti parlamentari sia a Berna che a Bellinzona. Il Movimento giovani leghisti (MGL) ha inoltre lanciato una petizione (vedi inserzione sotto) per chiedere degli sconti anche in Svizzera.
Firmatela tutti, e fatelo subito!
La prossima settimana, infatti, le firme raccolte verranno consegnate a Berna.
Perché la prossima settimana? Perché all’ordine del giorno di entrambe le Camere del parlatoio federale c’è la cosiddetta “sessione speciale” (di fatto un dibattito a tema) sui tagli alle accise sul carburante. Il Consiglio degli Stati ne discuterà e voterà lunedì pomeriggio; il Nazionale giovedì mattina.
Davanti allo scandaloso njet del governicchio federale, l’unica speranza per i consumatori è che sia il parlamento ad imporre gli sconti, con una decisione politica.
Ul bel vedé…
Presto sapremo dunque se ci sono le maggioranze necessarie per sgravare la benzina. I ro$$overdi, è noto, godono come ricci per l’impennata del costo del carburante: altro che difendere il potere d’acquisto dei cittadini! Da quella parte, dunque, nessuna speranza. Sicché, aspettiamo al varco il sedicente “centro” ed i suoi soldatini. Il tandem PLR-PPD si dimostrerà, di nuovo, l’utile idiota della $inistra tassaiola? O, almeno per una volta, si schiererà dalla parte dei cittadini spremuti come limoni che non sanno più da che parte voltarsi per arrivare a fine mese?
Come diceva il compianto Flavio Maspoli – e proprio oggi ricorre il 15° anniversario della sua prematura scomparsa -: “Ul bel vedé l’è poch distant!”.
Lorenzo Quadri