Livelli in terza media: prosegue la frana a $inistra del PPD schierato con il DECS
Sicché mercoledì sera, in seduta notturna e dopo interminabile dibattito (blabla), il Gran Consiglio ha respinto la sperimentazione (?) del superamento dei livelli in terza media. Il progetto è stato bocciato per soli due voti.
Indignazione selettiva
Come scritto a più riprese, il disegnino del Dipartimento ro$$o è quello di far rientrare dalla finestra con la tattica del salame (una fetta alla volta) la riforma “La scuola che (non) verrà”, asfaltata dal popolo nel settembre 2018. Altri passi in tal senso sono già stati compiuti. Del resto, già la stessa sera della votazione popolare, il direttore del DECS aveva lasciato ad intendere che avrebbe comunque portato avanti il “suo” progetto per altre vie. Mai che a $inistra si rispetti la volontà popolare, quando questa non piace! L’animosità del dibattito parlamentare, deplorata con enfasi dal kompagno Bertoli (“tono particolarmente indegno”) è anche la conseguenza di questo atteggiamento intollerante. Del resto, lui medesimo è sbroccato sia in aula che fuori, accusando alcuni deputati di “mobbing” e parte del parlamento di “gettare fango”.
Da notare che il direttore del DECS non trova “particolarmente indegno” (cit.) che il gruppo parlamentare del $uo partito in consiglio comunale di Lugano getti “fango” (cit.) e deiezioni sul municipio con la scusa dell’ex Macello.
Come sempre a $inistra, l’indignazione è a due velocità.
Segreti di Stato
Che la sperimentazione sull’abolizione dei livelli in terza media fosse farlocca era chiaro: queste sperimentazioni sono già l’implementazione. E’ stabilito fin dall’inizio che l’esito “deve” essere positivo.
Il sospetto che il sì uscito dalla procedura di consultazione siafrutto di interpretazioni creative delle risposte non è campato in aria. A ciò si aggiunge il peso arbitrario attribuito ai partecipanti (un allievo conta come un’associazione di categoria). Poi è arrivato il rifiuto governativo di rendere noti i vari responsi, neanche fossero segreti di stato. E alla Consulta dei presidenti dei plenum dei docenti di Scuola Media è stato fatto divieto di pubblicare le sintesi delle prese di posizione.
Con siffatte premesse, il dubbio di manipolazioni non poteva che trasformarsi in certezza.
PPD accodato al P$
In aula, al momento del voto, il PPD si è per l’ennesima volta accodato alla $inistra. Del resto nei mesi scorsi gli uregiatti, scimmiottando i Verdi-anguria, hanno perfino proposto di inserire nella Costituzione cantonale l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050. Ulteriore dimostrazione (invero ridondante) che i conservatori sono ormai estinti. Il partito è in mano a sindacalisti in perenne fregola di visibilità mediatica.
A $inistra volano gli stracci
Ma soprattutto, il voto è stato all’origine di uno psicodramma tra kompagni. Come noto il Movimento per il $ocialismo (Mp$) ha votato contro la “sperimentazione”. Ed il suo njet ha fatto da ago della bilancia. Ciò ha scatenato l’ira funesta di P$, PC, Forum Alternativo e compagnia cantante. A $inistra volano gli stracci. Le sbroccate ben esplicitano quale genere di scuola abbiano in mente i ro$$i ed i ro$$i$$imi. I livelli, per loro, sono “selezione di classe(?) contro i figli degli immigrati e degli operai”; “influenzano in maniera arbitraria la vita degli allievi”. La scuola deve essere “ugualitaria”. Ovvero: livellamento verso il basso nel nome della “democrazia della riuscita”, ali tarpate a chi è più dotato (anche se è figlio di operai)! Tutti “devono” andare al liceo. Anche i ragazzi non portati per gli studi: poi si assiste alla tonnara delle bocciaturee degli anni persi. L’apprendistato viene considerato di serie B.
Addirittura, la $inistra reputa scandaloso che la scuola tenga conto delle necessità dell’economia! Secondo i kompagnuzzi, la scuola ticinese dovrebbe dunque promuovere formazioni senza sbocchi e trasformarsi in una fabbrica di disoccupati. Poi magari, per metterci una pezza, ci si inventa un “reddito di cittadinanza” finanziato dai contribuenti.
E’ il caso di ribadire che il compito dell’istituzione scolastica (che non è un servizio sociale) è quello di trasmettere sapere. Non di correggere le vere o presunte ingiustizie della società.
Naturalmente, citus mutus sul fatto che in Svizzera interna la scuola è assai più differenziata (o selettiva che dir si voglia) della nostra. Ed i risultati PISA, ma tu guarda i casi della vita, sono migliori.
I giornalai slinguazzano
Una nota a margine la merita l’imbarazzante slinguazzata de LaRegione al “Ministro” di riferimento.
Il giornale di servizio del partito delle tasse ricorre addirittura atoni da melodramma: il direttore del DECS “è andato nel modo più nobile verso una sconfitta annunciata”, “Bertoli fiero solitario y final”. Ossignùr!
Ecco una nuova testimonianza dell’inquietante relazione di mutuo soccorso esistente tra politicanti e stampa di regime(quella bramosa di nuovi sussidi pubblici). Ed infatti Bertolisolo martedì si era fatto pubblicare dal CdT un contributo in prima pagina a sostegno dei sussidi ai media reggicoda della casta in votazione il 13 febbraio (le opinioni contrarie vengono invece imboscate sul fondo del giornale, vicino ai poveri morti).
Piaccia o non piaccia ai pennivendoli di servizio, è un dato di fatto che il direttore del DECS, “nobile e fiero” (sic!), senza macchia e senza paura, viene sistematicamente sconfessato dai votanti o dal parlamento.
E la civica?
Già che siamo in tema di scuola, sarebbe utile svolgere una qualche seria verifica su come viene insegnata la civica (altro capitolo su cui il popolo ha clamorosamente smentito il ro$$o DECS, che della civica non ne voleva sapere per motivi ideologici). Perché sulla narrazione del “l’è tüt a posct” è lecito nutrire qualche dubbio.
Lorenzo Quadri