La vergognosa sentenza vodese che assolve i sedicenti “attivisti” (?) per l’ambiente
Una sentenza scandalosa, degna di una Repubblica delle banane, che fa strame delle più elementari nozioni di diritto.
Questa è l’unica definizione possibile per la demenziale decisione, presa dal giudice unico (?) del Tribunale di polizia di Losanna, di assolvere i dodici attivisti (ovvero: nullafacenti) climatici che nel 2018 avevano occupato i locali del Credit Suisse per protestare contro gli investimenti effettuati dalla banca. Investimenti, a dire dei manifestanti, non “climaticamente corretti”.
La violazione di domicilio come pure la resistenza agli ordini di polizia, che sono dei reati penali, sono stati indubbiamente commessi. Ma il giudice unico di Losanna si è prodotto in un’operazione da far rizzare i capelli in testa ad un calvo. Costui ha infatti stabilito che i dodici nullafacenti avrebbero agito in stato di legittima necessità. Questo in considerazione dell’emergenza climatica (farlocca).
Neanche nel Paese dei Balocchi
Una simile decisione non sta né in cielo né in terra, e se ne sono accorti anche i difensori dei 12 nullafacenti: uno di essi ha infatti dichiarato, papale papale, che “un verdetto del genere non osavamo neppure sognarlo”. Infatti, perché neanche nel paese dei balocchi si emettono sentenze simili: nel segno dell’isterismo climatico, che è ormai degenerato in fascismo climatico, si depenalizzano i reati penali.
A gratis?
Da notare che i dodici manifestanti sono stati difesi da un collegio di tredici legulei, i quali si sono messi a disposizione gratuitamente. Come minimo ci aspettiamo che questi azzeccagarbugli si mettano a disposizione gratis anche dei troppi lavoratori svizzeri che vengono lasciati a casa e sostituiti con frontalieri a seguito della politica delle frontiere spalancate che tanto piace ai Verdi-anguria. Ma, chissà perché, c’è come il vago sospetto che questo non accada.
Codice penale devastato
Il giudice losannese ha giustificato la propria aberrante decisione con lo stato di necessità. L’articolo 17 capoverso 3 del Codice penale svizzero al proposito recita: “Chiunque commette un reato per preservare un bene giuridico proprio o un bene giuridico altrui da un pericolo imminente e non altrimenti evitabile agisce lecitamente, se in tal modo salvaguarda interessi preponderanti”.
Cosa c’entra questo articolo con l’occupazione dei locali del Credit suisse? Assolutamente nulla, e lo capisce anche il Gigi di Viganello. Quale sarebbe il bene sottoposto a pericolo imminente? Ed in che modo questo bene sarebbe stato salvaguardato dai nullafacenti climatici? Costoro hanno forse impedito una rapina? Hanno sventato un’aggressione? No di certo! Hanno semplicemente commesso due reati penali ed adesso arriva il giudicetto partiticizzato a sostenere che si può delinquere perché “siamo in emergenza climatica” (farlocca). Anche se fosse, forse che la manifestazione dei nullafacenti ha risolto d’incanto i problemi del clima? Ovvio che no!
Ritirare la licenza
E’ chiaro che ad un giudice che emette sentenze del genere, che non stanno né in cielo né in terra come hanno indirettamente certificato anche i difensori dei sedicenti “attivisti”, non solo va revocata la carica, ma pure la licenza in diritto.
Per fortuna, il ministero pubblico vodese ha deciso di presentare ricorso contro la sentenza che, davanti alla Corte d’appello, verrà spazzata via nel giro di un nanosecondo.
Fascismo climatico
I cambiamenti climatici sono una realtà da quando esiste il mondo. Il ruolo dell’uomo al proposito è controverso. Non tutti gli scienziati condividono le tesi degli eco-isterici. Ed al proposito è bene ricordare ai ragazzotti che, con l’appoggio del ro$$o DECS, scioperano “per il clima” per saltare le lezioni sul modello della Gretina svedese, che la scienza non è democratica. Non ha ragione chi strilla di più; non ha ragione chi ha più followers sui social media; non decidono le maggioranze.
Gli eco-isterici pretendono di imporre la propria verità agli altri. Con la denigrazione (abuso del termine di “negazionisti”), con la delegittimazione, con la violenza. E questo sistema ha un nome ben preciso: si chiama fascismo.
La scusa
Siamo ormai al fascismo verde. Ed è gravissimo che chi dovrebbe imporre il rispetto delle leggi vi si accodi supinamente, e senza uno straccio di giustificazione; perché quella della sentenza sull’occupazione degli spazi del Crédit Suisse fa ridere i polli. D’ora in poi i fascisti verdi potranno commettere ogni sorta di nefandezze con la scusa dell’emergenza climatica farlocca? Ed infatti, il giorno stesso della sentenza, gli eco-lazzaroni hanno pensato bene di okkupare una sede dell’UBS sempre in quel di Losanna.
Emergenza occupazionale
Comunque, poiché in Ticino non c’è alcuna emergenza climatica ma c’è invece un’emergenza occupazionale – che annovera tra i principali responsabili proprio i ro$$overdi spalancatori di frontiere – chi vorrà potrà liberamente fare irruzione nelle sedi delle aziende che assumono frontalieri invece dei ticinesi, potrà organizzare dei sit-in dogana bloccando le frontiere, potrà anche tagliare le gomme delle auto con targhe azzurre rispettivamente dei politicanti pro-libera circolazione: poiché siamo in emergenza occupazionale, tali azioni sono coperte dallo stato di necessità.
Lorenzo Quadri