Addirittura pretendono di imporci il No all’iniziativa d’attuazione per l’espulsione dei criminali stranieri: un motivo in più per andare in massa a votare Sì!

Non c’è proprio limite alla tolla. La Disunione europea sta cadendo a pezzi sotto i colpi dell’invasione di migranti economici. Un’invasione che Bruxelles è del tutto incapace di arginare. Del resto, se a fare il “ministro degli Esteri” Ue si mette una scartina del governo del premier italiano non eletto Matteo Renzi, difficilmente si può sperare nei miracoli.
L’UE cade a pezzi, eppure ancora si permette di ricattare gli svizzerotti. Evidentemente, anni di politica bernese all’insegna della sottomissione e della calata di braghe pesano.
Ricatti e minacce avvengono su più fronti. Almeno, così sarebbe stando alle dichiarazioni di un’anonima “fonte europea” citata mercoledì da Le Temps.

La prima minaccia
Minaccia numero uno: svizzerotti, non azzardatevi a votare l’iniziativa d’attuazione dell’espulsione dei criminali stranieri (oggi sapremo il risultato). La Svizzera – che ha in media il 73% di detenuti stranieri nelle sue carceri, mentre gli altri paesi europei messi peggio navigano sul 40% – si deve tenere i delinquenti d’importazione. Perché? Forse perché, come starnazzano in sprezzo del ridicolo gli spalancatori di frontiere, l’iniziativa è “disumana” (uella, chi combatte l’immigrazione scriteriata di delinquenti non è solo razzista e fascista, adesso è anche “disumano”)? No di certo. Gli svizzerotti non si devono azzardare a votare l’iniziativa d’attuazione perché i balivi di Bruxelles non vogliono. Ohibò. Questi funzionarietti europei, privi di qualsiasi straccio di legittimazione democratica, vogliono venire a casa nostra a comandare. Non perdono occasione per ribadirlo (e vogliamo proprio vedere come si concluderà la diatriba sull’arma d’ordinanza a domicilio). E’ ora di far capire a costoro, senza alcun margine di interpretazione, che non è così. Ecco dunque un motivo in più per votare un Sì convinto all’iniziativa d’attuazione (nel caso qualcuno non l’avesse ancora fatto).

La seconda minaccia
Minaccia numero due: la Svizzera deve estendere la libera circolazione delle persone alla Crozia, e senza condizioni. Qui qualcuno si è bevuto il cervello. In questi ormai oltre due anni di melina sull’applicazione del “maledetto voto” del 9 febbraio, il Consiglio federale ha preso, all’indomani della votazione, una decisione giusta ed importante (quindi di per sé si era cominciato bene, ma poi…). Quella di, appunto, bloccare l’estensione della libera circolazione alla Croazia. Questo per un motivo molto semplice. Il popolo aveva deciso che la libera circolazione andava limitata e quindi, dopo quel voto, non era più pensabile estenderla senza limiti ad un nuovo Stato membro UE. A due anni dal 9 febbraio del 2014, senza aver portato a casa niente dai vari “pour parler” con Bruxelles, sarebbe scandaloso mollare adesso le braghe sulla Croazia. Nevvero, Consiglio federale? A buon intenditor…

La terza minaccia
Minaccia numero tre: “svizzerotti, non osate parlare di contingenti, quindi di limitazione quantitativa all’immigrazione , perché ciò costituirebbe una provocazione”. Uhhhh, che pagüüüraaa! I funzionarietti di Bruxelles faranno bene a rendersi conto che è tempo di abbassare la cresta. Di contingenti se ne parlerà eccome, visto che questo è ciò che ha votato il popolo. Provocazioni sono semmai i tentativi di questi stessi funzionarietti di trattare la Svizzera come se fosse una colonia dell’UE. E poi: parlare di contingenti per l’immigrazione in Svizzera è una “provocazione”? Però la sospensione di Schengen, uno dei presunti principi fondanti dell’UE , ad opera di Stati membri va bene? Provocazioni a geometria variabile, ad “immagine e somiglianza” della morale degli spalancatori di frontiere?
E’ evidente che i trattati di Schengen sono stati messi fuori servizio a tempo indeterminato. Perché vogliamo vederli gli Stati membri che hanno reintrodotto i controlli sistematici ai confini che annunciano ai cittadini il ritorno alle frontiere spalancate: si ritroverebbero la gente in piazza.

Tutti a votare Sì
La realtà è che l’UE è fallita. Come ha dovuto accettare il “de profundis” per Schengen – perché di questo si tratta – accetterà anche la limitazione della devastante libera circolazione delle persone con la Svizzera.
E comunque: tutti a votare Sì all’iniziativa d’attuazione, anche per dare una nuova lezione agli eurobalivi e a quelli che sognano di trasformarci nei loro zerbini.
Lorenzo Quadri