Anche Oltregottardo si stanno accorgendo che il canone radioTV è una rapina. Chi l’avrebbe mai detto! In effetti, in Svizzera esso ammonta a 462 Fr per economia domestica, uno dei più alti d’Europa. La situazione continua a peggiorare, nel senso che l’obbligo di pagare si estende sempre più. Dal 2008 vale anche per i telefoni portatili e per i PC. E non è finita, perché dal 2010 anche le aziende devono passare alla cassa. E lo scorso autunno, il parlamento federale ha deciso di introdurre una nuova imposta mediatica, una specie di tassa generale che tutte le economie domestiche sono tenute a pagare, indipendentemente dalla presenza o meno di un apparecchio televisivo. Il motivo della novità? La Billag vuole risparmiare sulle spese di riscossione. E’ ancora tutto da vedere se di questo risparmio beneficerà il cittadino. Pare infatti di trovarsi davanti ad una situazione analoga (ovviamente facendo le dovute proporzioni) a quella del nuovo sistema di finanziamento delle cliniche private: travaso di costi dalle casse malati al Cantone (finanziato con le imposte), senza tuttavia la certezza di un corrispondente, e doveroso, calo dei premi.
Causalità?
Fatto sta che, in maniera inaudita e antistorica si vuole introdurre una tassa per tutti, per finanziare la radiotelevisione di sedicente servizio pubblico.
Ora, ci pare pacifico che le tasse devono essere prelevate per i servizi di prima necessità. La televisione non lo è affatto. Di conseguenza, qui ci troviamo davanti ad un paradosso fuori di zucca: la raccolta e smaltimento rifiuti, che è un servizio di prima necessità ai cittadini (vedere a Napoli cosa succede quando questo compito basilare dell’ente pubblico non viene svolto) viene finanziato con tasse causali. La televisione, che è tutto tranne che un compito fondamentale e quindi logicamente andrebbe fatta pagare solo a chi la guarda, viene caricata sul groppone di tutti.
La tassa televisiva per tutti significa che il principio di causalità, inventato dalla stessa Confederazione, viene da essa ripudiato. Non vale dunque più una sverza: ne prendiamo atto e smettiamo di applicarlo alla raccolta e smaltimento del rüt. Con quale faccia tosta infatti la Confederazione, dopo averla lei stesso fatto saltare, ne pretenderebbe l’applicazione.
Tuttavia non è solo un sistema di metodo, ma anche di quantità. La Lega e il Mattino lo dicono da decenni: il canone radioTV è troppo caro. Adesso ci arrivano, in Svizzera interna, anche i giovani Udc, i giovani Ppd e i giovani liberali. I quali hanno lanciato la petizione dal titolo “Canone radioTV: 200 Fr sono abbastanza” (http://gebuehrenmonster.ch/default.aspx?lang=it-CH).
Petizione che, come si intuisce immediatamente, vuole dimezzare l’importo del canone radiotelevisivo, come detto attestato attualmente a 462 Fr. Alla buon’ora! A questo punto ci sorge però spontanea una domanda: vuoi vedere che ancora una volta la Lega e il Mattino avevano ragione?
Lorenzo Quadri