E il Ticino in questo “ventre molle” si trova incuneato. Ma la kompagna Sommaruga ripete come un disco rotto: “Dobbiamo aiutare la Vicina Penisola”
In Italia proseguono gli sbarchi di clandestini proseguono a migliaia. Anche a seguito della fallimentare Operazione Mare Nostrum. La Penisola, che in precedenza come Grecia e Spagna respingeva i clandestini grazie anche ad accordi con gli ex regimi autoritari del Nordafrica, oggi è diventata il “ventre molle” dell’immigrazione. “La più grande porta d’ingresso dei migranti in Europa”. Non lo dice il Mattino della domenica populista e razzista. Lo scrive il Washington Post. Il quale ricorda anche che, dallo scorso gennaio, sulle coste italiane sono arrivate quasi 120mila persone. Il triplo dello stesso periodo del 2013. E il nostro ridente Cantone si trova geograficamente incuneato nell’Italia. In questo “ventre molle”. Che si è voluto rendere tale grazie a sciagurate politiche buoniste e “progressiste” (progresso per chi?).
Ancora la scorsa settimana davanti al Consiglio nazionale la kompagna Simonetta Sommaruga ha ribadito i suoi inascoltabili inviti: “dobbiamo aiutare l’Italia”. Naturalmente tra gli applausi dei kompagni. Aspettiamo solo che la voce si sparga: così i clandestini verranno tutti da noi, visto che gli svizzerotti sono così pronti all’aiuto (ovviamente in cambio di italici pesci in faccia). E ai comuni, compresi quelli ticinesi, verrà imposta l’apertura di nuovi centri asilanti, come quello di Losone. Centri alla cui provvisorietà non crede più nessuno.
Tanto più che la vicina Penisola in effetti si aiuta da sola: in violazione degli accordi di Dublino, non registra i clandestini, in modo da non doverseli poi riprendere nel caso in cui questi depositassero una domanda d’asilo in un altro stato firmatario. Le autorità di Roma lo ammettono apertamente.
“Dobbiamo aiutare l’Italia”, predica la ministra $ocialista. Ma i primi a non farlo sono proprio i suoi compagni di merende UE. E mica solo la Francia. Anche la Baviera, che pure non confina con il Belpaese, ha dichiarato che bisogna tornare a chiudere le frontiere.
Degne di nota anche le panzane che vengono propinate al pubblico sull’assenza di rischi sanitari legati a questo assalto da parte dei clandestini.
L’ultimo esempio al proposito è dei giorni scorsi. Viene dalla trasmissione Virus in onda su Rai 2. Il programma ha sbugiardato le fregnacce del ministro degli Esteri italico, Angelino Alfano. Il ministro ha detto: “nessun militare è stato contagiato dalla tubercolosi”. Infatti: militari no, poliziotti sì. Insomma: si gioca con le parole per prendere per i fondelli la gente. Il contagio oltretutto è avvenuto a 1000 Km dalla zona dello sbarco. Questo significa che la tubercolosi, come è arrivata nel Nord Italia, arriverà anche da noi. Accadrà la stessa cosa con l’Ebola, altro che rischio nullo come ha sostenuto un medico cantonale. Ma noi, secondo la kompagna Sommaruga (con codazzo di $inistri plaudenti) dobbiamo “aiutare l’Italia” che, grazie alle sue politiche “progressiste” (Washington Post dixit) ci porterà la tubercolosi e l’ebola. Del resto da una Consigliera federale che ha dichiarato, papale papale, “il governo è in sintonia con il popolo” non ci si può che attendere sortite di questo genere. Va da sé che rigorosi controlli sanitari sui asilanti sarebbero cosa da populisti e razzisti…
Lorenzo Quadri