Cassa malati: la politica blatera sui massimi sistemi ma snobba le modifiche fattibili

I premi di (s)cassa malati sempre più impagabilisono una delle principali preoccupazioni dei cittadini ticinesi. Lo si sente ripetereda ormai due decenni. Però le cose non cambiano. I kompagnicontinuano a sciacquarsi la bocca con i costi dell’assicurazione malattia, ma il LORO Consigliere federale Alain Bersetpermette ai cassamalatari di riscuotere premi esagerati e di utilizzare l’indebito profitto così conseguito per creare tesoretti: le famose riserve miliardarie in eccesso.

Riduzioni (?) infinitesimali

Per l’anno di disgrazia 2022 era stata annunciata una riduzione media dei premi di cassa malati in Ticino dello 0,1%: ovvero dell’uno per MILLE. Quindi del tutto ininfluente sul potere d’acquisto (stiamo parlano di qualche franco all’anno). E si tratta per di più di una media. Parecchi assicurati nelle scorse settimane si sono visti annunciare sostanziosi rincari, anche attorno al 10%. Altro che riduzioni!

Oltretutto, lo sconto infinitesimale è già stato ampiamente azzerato dall’aumento della tassa sul CO2 deciso dalla kompagnaSommaruga. La ministra P$ va in giro a strillare ai convegni internazionali che “la Terra brucia”, però nella sua villa bernese scalda con il vituperato gasolio. L’ennesima contraddizione ro$$overde è stata riportata dalla stampa d’Oltralpe. Alle solite: i$inistrati predicano acqua del rubinetto ma bevono champagne d’annata. Niente di nuovo sotto il sole. Ma avanti, votateli…

Spaccature illogiche

Sempre nell’ambito dei premi di cassa malati, c’è un altro aspettodi cui si sente parlare assai poco. Lo ha affrontato il “Ghiro” Giorgio Ghiringhelli un paio di settimane fa su queste colonne. Si tratta della regionalizzazione dei premi all’interno dei Cantoni. Il Ticino, ad esempio, è diviso in due zone: la uno, più cara, e la due, più conveniente. A dipendenza del modello assicurativo, la differenza può anche essere importante: nell’ordine di grandezza di varie centinaia di franchi all’anno. L’86% di chi vive in Ticino si trova nella zona uno, quindi in quella più costosa. Essa comprende tutto il Sottoceneri, il Comune di Bellinzona e l’agglomerato urbano del Locarnese. Già non si capisce per quale motivo all’interno di un medesimo Cantone dovrebbero essere in vigore delle tariffe diverse. Ma il colmo è che l’attribuzione ad una zona piuttosto che all’altra non avviene neppure su base regionale, bensì su base comunale. Risultato: Locarno è in zona uno, Gordola in zona due.

Poiché la situazione è piuttosto assurda e crea differenze che non hanno ragione di essere (i tecnici parlano di “desolidarizzazione”) si farebbe assai meglio ad eliminare la suddivisione di uno stesso Cantone in zone diverse. Tanto più che il tentativo, da parte della Confederella, di passare dall’attuale attribuzione comunale a quella regionale ha suscitato una levata di scudi e si è arenato. La Lega a Berna potrebbe compiere dei passi in tal senso.

Cure infermieristiche

Il 28 novembre si voterà sull’iniziativa sulle cure infermieristiche. La Lega propone di votare no (anche se – come in tutti i partiti del resto – ci sono suoi esponenti schierati sul fronte del sì). Questa iniziativa, se approvata, porterà ad un (ennesimo) aumento dei premi di cassa malati.  

Tra le altre cose l’iniziativa prevede infatti di introdurre la possibilità, per gli infermieri, di fatturare direttamente delle prestazioni a carico degli assicuratori malattia. Non istituisce però alcun meccanismo per tenere sotto controllo i costi. Quello lo contempla solo il controprogetto.

Debito ipotecario

C’è anche un’altra questione in ballo da anni a livello ticinese. Riguarda il riconoscimento dei costi del debito ipotecario nel calcolo dei sussidi di cassa malati. Qui si assiste ad una contraddizione: dalle imposte è possibile dedurre la totalità dell’importo. Ma per il calcolo del sussidio di cassa malati è stato introdotto nel 2014 un tetto massimo di 3000 Fr annui. Ciò significa penalizzare, per l’ennesima volta, i proprietari di una casetta. E proprio a loro i $inistrati del P$ vorrebbero fare pagare 100 milioni di Fr di tasse IN PIU’ all’anno, gonfiando le stime immobiliari!

Nel 2021 è diventata operativa la cosiddetta “riforma fiscale e sociale”. Essa ha portato ad un aumento e semplificazione dei sussidi di cassa malati. Non ha però portato alcun cambiamento sul fronte della computazione dei costi ipotecari. Anche in quest’ambito servono interventi politici per sistemare le cose. Stavolta a livello di Gran Consiglio.

Riserve in eccesso

Soprattutto, è aperto il grande cantiere della restituzione delle riserve in eccesso degli assicuratori malattia. Stiamo parlando di una cifra vicina agli 8 miliardi di franchetti.

Una restituzione su base volontaria, come quella stabilita dal governicchio federale (kompagno Berset) porta al massimo le briciole. Vedi la famosa riduzione media dello 0.1% dei premi per l’anno 2022. La restituzione deve diventare obbligatoria, così come propone la mozione di chi scrive, approvata dalla maggioranza del Consiglio nazionale.

Lorenzo Quadri