Avviso a titolo preventivo: che nessuno a Berna pensi di sostenere che, con la giusta decisione sul Gottardo, il Ticino «ha avuto» e quindi i problemi del Cantone, a cominciare dalla devastante libera circolazione delle persone, possono venire messi in un cassetto!
Il Consiglio federale ha inviato al Parlamento il messaggio sul risanamento del tunnel autostradale del San Gottardo. Il problema è noto: tra una decina d’anni, la galleria in questione dovrà affrontare importanti lavori di ristrutturazione, che ne implicherebbero la chiusura al traffico per oltre tre anni. Un’ipotesi che sarebbe catastrofica non solo per il Ticino e per la sua economia, ma per tutta la Svizzera. L’alternativa sarebbe la creazione di gigantesche stazioni di trasbordo per trasferire i veicoli dalla strada alla ferrovia: una soluzione costosissima, assolutamente inefficiente, devastante dal punto di vista territoriale ed ambientale (come fanno gli ecologisti a sostenerla?).
E’ chiaro che l’unica soluzione plausibile consiste nel realizzare un secondo tubo al Gottardo, ma senza aumento di capacità, nel rispetto dei disposti costituzionali: durante i lavori, quando il traforo vecchio sarà chiuso, la nuova galleria sarà bidirezionale, ossia usata nei due sensi di marcia (come accade ora). A lavori ultimati, in ogni “canna” ci sarà una sola corsia per senso di marcia. La capacità della galleria quindi non aumenta, per contro aumenta, e di netto, la sicurezza (si elimina il rischio di collisioni frontali e laterali). Inoltre si sarebbe effettuato un investimento per il futuro: in occasione dei prossimi lavori di risanamento, infatti, il problema non si porrebbe più.
Il Consiglio federale, che inizialmente di completamento del Gottardo non voleva proprio sentir parlare, ad un certo punto ha cambiato idea, schierandosi per la tesi del secondo traforo senza aumento di capacità, che è poi l’unica soluzione plausibile. Il costo dell’operazione è di circa 2,8 miliardi, ovvero 900 milioni in più rispetto alla balorda proposta delle navette, ma il finanziamento – è lo stesso Consiglio federale a dirlo – non è un problema. Del resto visto che regaliamo senza motivo miliardi di coesione agli eurobalivi, che per tutto ringraziamento hanno dichiarato guerra economica alla Svizzera, sarebbe il colmo se non avessimo 900 milioni per il nostro Paese.
Ci fa dunque piacere che il Consiglio federale – del resto lo si sa già da tempo – abbia optato per l’opzione “secondo traforo senza aumento di capacità”. Ma attenzione: se a Berna qualcuno pensa che con tale (giusta) scelta il Ticino sia stato accontentato (?) nei secoli dei secoli, e quindi i problemi del nostro Cantone possono essere snobbati perché il Ticino “ha già avuto”, ebbene questo qualcuno non ha capito da che parte sorge il sole!
Tanto per cominciare, il Gottardo è un problema della Confederazione, ma anche dell’Europa, ancora prima che ticinese. Inoltre, il fatto di aver licenziato il messaggio all’indirizzo del parlamento non garantisce ancora nulla: l’iter commissionale prima e parlamentare poi è ancora lungo. E il referendum è già stato annunciato.
Il risanamento del tunnel autostradale del Gottardo per il Ticino è un tema importante. Ma ce ne sono di più importanti: a partire dalla deleteria invasione di padroncini e di frontalieri, che sta rapidamente distruggendo il futuro nostro e dei nostri figli, e dallo sfascio della piazza finanziaria a suon di vigliacche ed umilianti capitolazioni davanti all’UE, agli USA e ad organismi internazionali privi di qualsiasi legittimazione democratica. Su questi temi da Berna non giunge, per il Ticino, alcun segnale positivo. Al contrario, l’unico messaggio pervenuto è: la devastante libera circolazione delle persone è sacra, non si tocca e si applica alla lettera, anzi ancora di più. Mica vorremmo rischiare di passare per xenofobi o addirittura di irritare i padroni di Bruxelles! Il Ticino è sacrificabile.
Ovviamente, non siamo disposti ad accettare simili discorsi. Discorsi che sono tra l’altro deleteri per la Svizzera in quanto tale (che, senza il Ticino, non sarebbe più la Svizzera). Il completamento Gottardo non è, né potrà mai essere, un “alcaselzer” per farci digerire la scellerata inazione bernese in materia di devastante libera circolazione delle persone. Questa è la priorità del Ticino e su questo non è possibile abbassare la guardia.
Lorenzo Quadri