Risanamento del tunnel autostradale del San Gottardo

Si scaldano i motori in vista del dibattito politico sul risanamento del tunnel autostradale del San Gottardo. Nei giorni scorsi il comitato nazionale a favore del secondo traforo senza aumento di capacità si è presentato ufficialmente a Berna. Per il Ticino i copresidenti sono, oltre a Filippo Lombardi e Fabio Regazzi, anche Patrizia Pesenti,  ex Consigliera di Stato P$. Una “sorpresa” che i kompagni non hanno gradito. Ben lo dimostrano le reazioni dell’ex consigliere nazionale Franco Cavalli (il quale ha poco… cavallerescamente dichiarato al portale liberatv che “tanto Pesenti non conta più niente”) e del presidente cantonale Saverio Lurati.

Come noto, nell’arco di una quindicina d’anni, il traforo autostradale del San Gottardo dovrà venire risanato. Il Consiglio federale propone, a tale scopo, la realizzazione di un secondo tubo senza aumento di capacità. Ciò vuol dire che, terminati i lavori di risanamento, potrà esserci una sola corsia per direzione,  proprio come ora. Però le due corsie saranno in due “canne” distinte.

Non si tratta quindi di aumentare la portata del tunnel autostradale, bensì di garantire, anche durante i lavori di risanamento, la funzionalità dei collegamenti Nord-Sud. Collegamenti indispensabili per il Ticino, ma anche per la Svizzera. L’alternativa sarebbe la chiusura triennale del tunnel, con la creazione di navette per il trasporto su ferrovia delle auto (Airolo-Göschenen) e dei mezzi pesanti (Biasca-Rynächt).

Una pura follia, che costerebbe 1.8 miliardi senza creare alcun valore aggiunto. Le stazioni di trasbordo devasterebbero il territorio e dovrebbero essere smantellate a risanamento avvenuto. Quindi miliardi pubblici buttati dalla finestra. Il secondo traforo comporterebbe sì una spesa di 2.7 miliardi, ma costituirebbe un investimento per il futuro, risolverebbe in maniera definitiva il problema dei prossimi risanamenti e comporterebbe un importante valore aggiunto al capitolo sicurezza.
Non c’è quindi alcuna alternativa sensata alla realizzazione di un secondo traforo senza aumento di capacità. E se ne è reso conto anche il Consiglio federale che, alla fine, ha optato proprio per questa opzione. Il messaggio governativo è annunciato per dicembre, dopodiché cominceranno i lavori commissionali. Visto che il referendum è annunciato – così si vedranno chi sono i nemici del Ticino – è bene prepararsi per tempo.

La chiusura per tre anni del tunnel autostradale del Gottardo provocherebbe un danno enorme alla nostra economia, con un’ importante perdita di posti di lavoro. La $inistra che spalanca le frontiere (causando l’invasione di frontalieri e padroncini che portano via il lavoro ai ticinesi), che sfascia la piazza finanziaria (provocando il licenziamento di bancari ticinesi), che vuole aggravi fiscali facendo scappare aziende e buoni contribuenti, vuole cancellare altri posti di lavoro tramite chiusura triennale del tunnel del Gottardo. Ma, visto che a perdere il posto non saranno degli statali, chissenefrega…

Infine, non è vero che i soldi per il risanamento del Gottardo andranno a scapito di altri progetti nel resto della Svizzera, poiché il risanamento verrà finanziato tramite il fondo nazionale per la manutenzione delle strade; non si attingerà dunque dai crediti per nuove opere. Ed è chiaro che il problema è solo politico e non finanziario. Regaliamo miliardi di coesione alla fallita UE che per tutto ringraziamento ci tratta da Stato canaglia e parte all’attacco della nostra piazza finanziaria, e non abbiamo meno di un miliardo per la coesione della Svizzera? Ma chi vogliamo prendere in giro?
Informazioni supplementari si trovano sul sito www.risanamento-sangottardo.ch

Lorenzo Quadri