Come volevasi dimostrare, il Consiglio nazionale a maggioranza (contrari solo Udc e leghisti) ha compiuto un ulteriore, pericoloso passo sulla strada dello smantellanto totale del segreto bancario e – con esso – dei posti di lavoro legati alla piazza finanziaria svizzera (ca 15mila in Ticino).
Il Consiglio Nazionale ha infatti appena aderito alla proposta governativa di allargare i criteri che permettono di fornire indicazioni sulle relazioni bancarie in Svizzera di cittadini stranieri a seguito di richieste da parte dell’autorità fiscale dello Stato di
residenza di questi cittadini.
Non sarà dunque più necessario indicare, nella richiesta, il contribuente con nome e
cognome come pure l’istituto di credito in cui si troverebbe il “malloppo”; ma la persona presunta titolare dei conti potrà essere indicata anche in altri modi.
Ancora un cedimento davanti alle imposizioni di stati esteri falliti. Un
cedimento naturalmente difeso a spada tratta dalla ministra delle Finanze, l’usurpatrice Eveline Widmer Schlumpf, che dimostra ancora una volta di essere una ministra della $inistra.
Quanti lavorano sulla piazza finanziaria svizzera in generale e ticinese in particolare sanno chi ringraziare quando riceveranno la lettera di licenziamento.