Un errore ritirare l’iniziativa popolare “Sì alla protezione della sfera privata”
Il progetto di smantellamento partorito dall’ex ministra del 5% Widmer Puffo è finito nel cestino. Ma questo non vuol dire che un domani non potrà essere riesumato. Magari su pressione degli eurobalivi! La piazza finanziaria svizzera è ancora sotto attacco
Anche il Consiglio degli Stati, dopo il Nazionale, ha approvato (tacitamente) la mozione che chiede l’affossamento del progetto di riforma del diritto penale fiscale dell’ex ministra del 5%. La quale, come noto, voleva abolire il segreto bancario anche per gli svizzeri. Questo dopo aver cancellato senza alcuna contropartita il segreto bancario dei clienti esteri della piazza finanziaria elvetica, cedendo su tutta la linea alle pressioni dell’UE. Naturalmente sappiamo che gli stessi paesi che additavano la Svizzera, i propri paradisi fiscali se li sono tenuti ben stretti.
Le conseguenze delle politiche dell’ex ministra de 5% – politiche appoggiate dalla partitocrazia PLR-PPD-P$$ – sono tristemente note: il Ticino in 15 anni ha perso oltre 2700 posti di lavoro sulla piazza finanziaria.
Va da sé che i kompagni, su questa vera e propria ecatombe occupazionale, mai hanno fatto un cip. Da quelle parti, infatti, si strilla solo per gli impeghi che interessano a loro. Perché per la $inistra ci sono lavoratori di serie A e lavoratori di serie B.
Non siamo al sicuro
Adesso che il Consiglio federale ha cestinato il progetto dell’ex ministra del 5% di abolire il segreto bancario anche per gli svizzeri; questo significa che l’iniziativa popolare “Per la sfera privata”, che chiedeva di invece inserire il segreto bancario dei residenti nella Costituzione, può essere ritirata? No di certo!
Chiaro: il Consiglio federale ed i camerieri dell’UE sperano nel ritiro; ma sarebbe assai sciocco cadere nel tranello. Il segreto bancario degli svizzeri, infatti, non è al sicuro. Il fatto che il Consiglio federale abbia abbandonato il progetto della catastrofica Widmer Schlumpf di per sé non garantisce nulla. Perché è chiaro che alla prima occasione – ovvero: alla prima pressione di balivi di Bruxelles – esso verrà riesumato. E, naturalmente, verrà poi venduto al popolazzo come “ineluttabile”. Allo stesso modo in cui è stata spacciata per inevitabile la devastante libera circolazione delle persone.
Ecco perché il Consiglio federale e la partitocrazia insistono per il ritiro dell’iniziativa “Per la sfera privata”. Via l’iniziativa, avrebbero mano libera per far saltare il segreto bancario anche agli svizzerotti, non appena i padroni di Bruxelles lo pretenderanno!
Ricordiamoci che gli eurobalivi ci hanno inseriti nella lista grigia dei paradisi fiscali. E questo malgrado i sette scienziati abbiano dichiarato la loro intenzione di regalare 1.3 miliardi all’UE senza uno straccio di contropartita. (E senza alcun motivo plausibile, dal momento che l’economia dei paesi beneficiari non giustifica comunque simili interventi).
Insistenza sospetta
L’inserimento della Svizzera nella lista grigia dimostra che gli attacchi alla nostra piazza finanziaria non sono affatto finiti. Inserire nella Costituzione il segreto bancario degli svizzeri rimane pertanto una necessità. Indipendentemente dalla cancellazione del progetto Widmer –Schlumpf. Poiché tale cancellazione non fornisce alcuna certezza.
L’insistenza con cui il CF preme per il ritiro dell’iniziativa popolare “Per la protezione della sfera privata” è eloquente. Ma compiere questo passo sarebbe un atto tafazziano. Non solo le firme sono state raccolte, ma l’iniziativa ha delle elevate chance di riuscita. Secondo l’ultimo sondaggio, il 60 – 65% degli svizzeri sarebbe favorevole al segreto bancario ancorato nella Costituzione. Rinunciare a “portarlo a casa” ritirando l’iniziativa sarebbe dunque:
- Un gesto autolesionista;
- Un tradimento nei confronti di chi l’iniziativa l’ha firmata;
- Una manifesta rinuncia a difendere la nostra piazza finanziaria ciò che equivale ad un invito agli eurobalivi a tornare all’attacco.
Per cui, che sul segreto bancario degli svizzeri nella Costituzione decida il popolo!
Lorenzo Quadri