Ticino verso la catastrofe occupazionale per colpa della partitocrazia eurolecchina

Spinta dal disastro economico italiano, l’invasione da sud si fa sempre più virulenta

Ma chi l’avrebbe mai detto! In Ticino, come da copione, il mercato del lavoro sta colando a picco. La causa, ovviamente, è lo stramaledetto virus cinese, combinato con l’invasione da sud voluta dal triciclo PLR-PPD-P$.

Gli ultimi dati dell’Ufficio federale di statistica (UST) parlano chiaro: nel terzo trimestre del 2020 l’occupazione in Svizzera è calata dello 0,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ma le differenze regionali sono importanti. Ed infatti, ma guarda un po’, questo sfigatissimo – è proprio il caso di dirlo – Cantone è quello messo peggio, con una discesa dell’1.5%. Ovvero, oltre il triplo della media nazionale. E scusate se è poco!

Più tamberla di così…

Dalle nostre parti, dunque, i posti di lavoro diminuiscono e se ne perdono a migliaia. Del resto il Ticino, come ben sappiamo, è stato il Cantone più colpito dalla prima ondata pandemica. In marzo si è impestato a causa delle frontiere spalancate sulla Lombardia. Da noi le misure di lockdown sono state più incisive che altrove; a tratti esagerate. Di conseguenza, il danno economico ed occupazionale è maggiore.

Ma subito dopo la prima ondata, la partitocrazia eurolecchina è corsa servile a ripristinare la libera circolazione delle persone! Ma si può essere più tamberla di così?

Ed infatti, proprio mentre il numero di posti di lavoro precipita verso il basso a causa della crisi da covid, il numero dei frontalieri continua invece a crescere. Al punto da sbriciolare anche la soglia dei 70mila!

Raccogliamo i frutti

E’ ovvio che, se i frontalieri aumentano e contemporaneamente i posti di lavoro diminuiscono, questo significa una cosa sola: l’invasione da sud si fa sempre più virulenta, spinta dalla crisi economica italiana. Di pari passo, si aggrava la sostituzione di lavoratori ticinesi con permessi G.

Ringraziamo il triciclo PLR-PPD-P$ ed i suoi soldatini – compresi quelli ticinesi! – che, in vista della votazione sull’iniziativa “Per la limitazione” dello scorso 27 settembre, si agitavano come sui carboni ardenti affinché la devastante libera circolazione delle persone rimanesse in vigore. Adesso raccogliamo i frutti.

La situazione italiana

Nei giorni scorsi dall’Italia sono arrivati i nuovi resoconti statistici sulle conseguenze della pandemia. Dal secondo rapporto Censis-Tendercapital risulta che “Cinque milioni di italiani hanno difficoltà a mettere in tavola un pasto decente, 7 milioni e 600mila hanno avuto un peggioramento del tenore di vita. Il 60% degli italiani ritiene che la perdita del lavoro, o del reddito, sia un evento possibile che lo può riguardare nel prossimo anno”. 

Quale sarà il risultato? Ma ovviamente una pressione accresciuta sul mercato del lavoro cantonale! Sempre più italiani tenteranno di fare i frontalieri e saranno disposti a lavorare in Ticino per salari sempre più bassi. E, grazie alla partitocrazia spalancatrice di frontiere, quella che ha rottamato la preferenza indigena, ci riusciranno!

L’ultima prodezza del triciclo

Oltretutto, tanto per non farsi mancare niente, il triciclo alle Camere federali, rappresentanti ticinesi inclusi, è riuscito nella gloriosa impresa di inserire di straforo in una delle varie leggiucole covid il principio che, qualsiasi cosa accada sul fronte dei contagi, i 70mila frontalieri “devono entrare tutti”. Nessuna quarantena, nessun controllo ai confini! Così gli imprenditori “con poca sensibilità sociale” – che poi votano per la partitocrazia – possono assumere a piene mani Oltreramina. Tanto, dal fatto che i loro dipendenti risiedono in un altro Stato non gli verrà mai alcun pregiudizio: gli svizzerotti fessi lasciano entrare tutti, in ogni circostanza!

Non per nulla un numero crescente di ticinesi decide di trasferirsi nel Belpaese per poi fare il frontaliere elvetico. Un fenomeno assai diffuso in Romandia (ovviamente, con la Francia) e che sta prendendo piede anche da noi.

Già adesso in Ticino la maggioranza dei lavoratori è straniera. Non ci vuole molta fantasia per immaginare quale sarà lo scenario futuro. Ticinesi come gli indiani nelle riserve grazie alla partitocrazia spalancatrice di frontiere!

Ma avanti, continuate a votare per il triciclo e per i suoi politicanti!

Lorenzo Quadri