“Naturalmente” tutti giovani uomini. No ad aumenti di spesa per i sedicenti minorenni
Le statistiche degli arrivi del mese di marzo mostrano l’ennesimo importante aumento. Ma la stampa di regime imbosca
La stampa di regime ha censurato la notizia (chissà come mai?). Ma “gli è che” la statistica dell’asilo del mese di marzo del 2023, pubblicata di recente dalla Confederella, evidenzia una nuova impennata di finti rifugiati: nel mese scorso in Svizzera sono state registrate ben 1893 domande d’asilo, ovvero 212 in più che a febbraio (+12,6%). Ma soprattutto, addirittura 580 in più rispetto al marzo del 2022. E ricordiamo che nell’anno di disgrazia 2022 il numero degli asilanti è aumentato del 64.2% rispetto al 2021. Sicché, se il “buongiorno si vede dal mattino”, per il 2023 si annunciano cavoli amarissimi.
Turchia, Marocco,…
Degni di nota anche i principali paesi di provenienza degli asilanti giunti in Svizzera a marzo: si tratta di Turchia (371 domande), Afghanistan (368 domande), Eritrea (198 domande), Marocco (166 domande), Algeria (108 domande). A parte l’Afghanistan, spiccano dunque nazioni dove non è in corso alcuna guerra e che anzi sono delle note destinazioni turistiche. La Turchia è perfino aspirante Stato membro UE!
I richiedenti sono ancora una volta, per oltre l’80% dei casi, giovani uomini (finti rifugiati con lo smartphone).
A proposito degli smartphone dei clandestini: la scorsa settimana il quotidiano italiano Il Giornale riferiva che al centro (hotspot) di Lampedusa gli “ospiti” sradicano le prese della corrente elettrica, ed anche i condizionatori, e creano in questo modo degli allacci abusivi per mettere in carica i cellulari. Così facendo non solo arrecano importanti danni alla struttura, ma si espongono pure al rischio di rimanere fulminati. Tanta è l’urgenza di avere il telefonino sempre acceso; magari per restare in costante contatto con i passatori?
Finti minorenni
La stampa di regime non ha fatto un cip davanti all’ennesima impennata delle domande d’asilo presentate in Svizzera da giovanotti in arrivo da mete turistiche. Se però gli asilanti sono minorenni (o presunti tali) non accompagnati, la musica cambia. E allora partono i grandi allarmismi mediatici: nel 2022 gli asilanti minorenni sono notevolmente aumentati, e promettono di aumentare ancora nel 2023. Ma intanto le strutture apposite sono piene, quindi ne servono di ulteriori, ed inoltre “occorre assumere educatori”.
Frena, Ugo! Prima di tutto, bisogna verificare quanti di questi sedicenti “minorenni” sono davvero tali. Inoltre, c’è una bella differenza tra un giovane di 17 anni ed uno di 10. Il concetto stesso di maggiore età è fittizio. I $inistrati che vorrebbero conferire il diritto di voto ed eleggibilità a 16 anni adesso ci vengono a dire che i migranti economici di 17 sono così distanti dall’età adulta da necessitare di foyer, educatori e tutto il restante circo equestre? Che non possono in nessun modo stare con giovani che hanno un paio d’anni in più?
E’ palese che di realizzare ulteriori strutture per i presunti asilanti minorenni, come pure di assumere altri educatori, non se ne parla. Queste misure speciali vanno riservate ai bambini. Non a chi è già autonomo pur non avendo ancora formalmente raggiunto l’età adulta (ammesso e non concesso che sia poi davvero così). Nel settore dell’asilo bisogna TAGLIARE.
Se poi qualche migrante – magari su consiglio del leguleio o dell’ONG di turno – vorrà inscenare scioperi della fame per pretendere trattamenti deluxe, come fatto lo scorso ottobre a Chiasso da un gruppo di giovani afghani, si potrà tranquillamente replicare con un noto slogan pubblicitario d’antan: “O così, o pomì”. Traduzione: se non ti va bene il trattamento che ricevi in Svizzera, liberissimo di tornare al paese d’origine.
“Caso Windisch”: nuova puntata
L’ondata migratoria che il governicchio federale si rifiuta di arginare – l’inazione arriva al punto di accettare passivamente che il Belpaese abbia sospeso a tempo indeterminato i rinvii-Dublino (alla storiella della ripresa il 2 maggio non ci crede nessuno) – porterà giocoforza alla moltiplicazione dei “casi Windish”. Nel comune argoviese, come noto, 49 inquilini sono stati sfrattati da una palazzina per fare posto a degli asilanti. Ultima puntata di questa scandalosa vicenda: i cittadini sbattuti fuori di casa verranno sostenuti con 500 franchi. Ah, ecco! Questo sì che è un grande aiuto. Con 500 franchi, i diretti interessati non coprono nemmeno le spese di trasloco. Svizzeri ultima ruota del carro: buttati fuori di casa a beneficio di migranti (ai quali invece tutto è dovuto; non sia mai che altrimenti arrivino accuse di “razzismo”…) ed in più umiliati con delle elemosine. Tanto per aggiungere la beffa al danno. Peggio di così…
Fabbrica di documenti falsi
Nel Belpaese, come sappiamo, l’allarme sbarchi continua. Nei giorni scorsi il già citato Giornale, monitorando le chat dei clandestini, si è imbattuto in un fabbricante (uno dei tanti) di documenti falsi finalizzati ad ottenere l’asilo in Europa. Costui offre i propri servizi con tanto di listino prezzi: carta d’identità farlocca 500 euro, patente di guida idem, visto d’ingresso Schengen 1200, passaporto 1500. Per iniziare il lavoro occorre versare un anticipo. Prima dell’invio definitivo, si riceve un video che attesta la qualità del prodotto e la sua resistenza ai controlli. “Si aprono scenari inquietanti sul giro di affari reale che si nasconde dietro l’immigrazione clandestina”, chiosa il quotidiano.
Un giro d’affari che anche noi svizzerotti incrementiamo. Infatti teniamo le frontiere spalancate: in questo modo, incoraggiamo l’immigrazione clandestina. Grazie, kompagna Baume Schneidèèèr (P$)! Grazie, governicchio federale! Grazie, partitocrazia!
Lorenzo Quadri