Interrogazione
Apprendisti frontalieri
Da tempo le aziende segnalano un’impennata delle richieste di posti d’apprendistato da parte di giovani residenti oltreconfine (o piuttosto: da parte delle loro famiglie).
E’ evidente che l’attuale numero di lavoratori frontalieri, più di 50mila in un Cantone di 320mila anime, a cui bisogna aggiungere le oltre 12mila notifiche di lavoro temporaneo presentate annualmente, è insostenibile e va molto al di là di quelle che sono le necessità del mercato, generando in molti settori, e specialmente nel terziario, quella che, con un’azzeccata metafora, viene definita una “guerra tra poveri”: ossia una “guerra” tra i cercatori d’impiego residenti in Ticino e quelli residenti in Italia.
“Guerra” dalla quale i residenti non possono che uscire perdenti, necessitando di stipendi che permettano di affrontare i costi della vita ticinesi, mentre la controparte non solo non è confrontata con detti costi, ma può inoltre avvantaggiarsi anche del crollo dell’euro.
Ora questa “guerra tra poveri” si sta estendendo anche al settore dell’apprendistato, coinvolgendo dunque dei giovani di 15-16 anni.
Un fenomeno le cui conseguenze sociali si possono facilmente immaginare e cha va pertanto sventato.
Chiedo al lod Consiglio di Stato:
– Il CdS, per il tramite dei suoi servizi, monitora regolarmente l’evolversi del numero degli apprendisti frontalieri?
– Quanti sono attualmente i posti d’apprendistato occupati da frontalieri? Qual è la loro evoluzione?
– Quali misure intende adottare il CdS per preservare ai giovani ticinesi i posti d’apprendistato disponibili nel Cantone?
Con la massima stima
Lorenzo Quadri