In altri Paesi democrazia e sovranità nazionale vengono prese molto più sul serio
Di recente, sul portale italiano informazionecorretta.com, è stato pubblicato un articolo intitolato “perché Israele è più democratico dei paesi dell’Unione europea”.
L’autore è Manfred Gerstenfeld, un intellettuale di origine israeliana, nato a Vienna ed insignito di vari premi contro l’antisemitismo. Tra le varie considerazioni contenute nel testo, che chi è interessato può leggere online, una salta subito all’occhio (e non solo perché si trova all’inizio dell’articolo, e più precisamente alla quinta riga). E’ questa: “La Corte Suprema (israeliana) è la più alta autorità giudiziaria. Non esiste un tribunale straniero che può intervenire per sindacarne le decisioni”.
In Israele…
Quindi:in Israele non ci sono giudici stranieri.Proprio quei giudici stranieri con cui, in tempi recenti, la partitocrazia eurolecchina PLR-PPD-P$$ si è sciacquata la bocca ad oltranza. Il triciclo vuole a tutti i costi i giudici stranieri, ed in particolare quelli della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU), poiché essi sono fonte di sudditanza. Questo l’avevano capito già ai tempi del patto del Grütli. E la partitocrazia vuole una Svizzera suddita. Non una Svizzera libera ed indipendente.
Il colmo è che la stessa Unione europea non aderisce alla Convenzione europea dei diritti dell’Uomo, né riconosce l’omonima Corte, in quanto tribunale “straniero”. Riconosce solo la “sua” Corte europea di giustizia.
La vergogna sulla sharia
E’ poi evidente che la Svizzera, per garantire il rispetto dei diritti umani sul proprio territorio, non ha alcun bisogno dei giudici della CEDU i quali, invece di fare il proprio lavoro, fanno i politicanti spalancatori di frontiere e perfino i rottamatori dei diritti dell’uomo.
Basti pensare che nel 2003 la CEDU in una sentenza decise senza mezzi termini che la sharia è contraria ai diritti umani, e quindi non può avere posto in Europa. Oggi invece il sacro dogma del multikulti impone l’islamizzazione e l’africanizzazione dell’Europa. Ed allora ecco che i soldatini della CEDU fanno il salto della quaglia e tentano di sdoganare una sorta di “diritto alla sharia” dei musulmani che vivono nel Vecchio Continente. La relativa sentenza è d’inizio anno, ed è semplicemente vergognosa. Invece di difendere i diritti umani, i legulei politicanti della CEDU promuovono la sharia, che – per loro stessa ammissione precedente – è contraria ai diritti umani.
Naturalmente, su questa obbrobriosa performance della CEDU, alle nostre latitudini nessuno ha fatto un cip. Né la partitocrazia, e nemmeno la stampa di regime. Chissà come mai, eh? Questa si chiama manipolazione dell’informazione a scopi politici. Altro che “stampa indipendente”.
CEDU, föö di ball!
Già una simile, perniciosa sentenza avrebbe meritato l’uscita per direttissima della Svizzera dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo; e dunque dalla giurisdizione dell’omonima corte di GIUDICI STRANIERI. Questo proprio perché la Svizzera, a differenza dei legulei della CEDU, i diritti fondamentali dei cittadini li difende; non li demolisce per accontentare gli islamisti.
Senza dimenticare, poi, che la Convenzione europea dei diritti dell’Uomo contiene pure la geniale trovata secondo cui i terroristi islamici condannati (!) non possono venire espulsi se a casa loro si troverebbero in pericolo. Ma questa Convenzione ed il relativo tribunale difendono i diritti… di chi? Dei cittadini onesti o dei terroristi?
Sottomessi ai tribunali degli avversari
Invece, non solo la Svizzera rimane sottomessa agli azzeccagarbugli della CEDU, ma il triciclo PLR-PPD-P$$ vorrebbe asservirla pure ad altri giudici stranieri: quelli della Corte europea di giustizia. Ciò avverrebbe tramite lo sconcio accordo quadro con l’UE. Se infatti lo scandaloso trattato coloniale venisse firmato, a decidere sulle controversie tra Svizzera e DisUnione europea non sarebbe affatto la “corte arbitrale” composta da rappresentanti di ambo le parti di cui blatera l’italosvizzero KrankenCassis. Questo tribunale farlocco, infatti, conterebbe meno del due picche. A decidere sulle controversie tra Berna e Bruxelles in campo di applicazione del diritto UE – perché evidentemente è questo il punto centrale – sarebbe invece la Corte europea di giustizia. Ossia un’emanazione dell’UE. La Svizzera quindi si sottometterebbe alla giurisdizione dei giudici STRANIERI della controparte, e questo su dispute fondamentali!Ma si può essere più imbesuiti di così?
Povera Svizzera!
Morale della favola. In Israele di giudici stranieri non ce ne sono proprio. Da noi invece continuano ad imperversare. Non solo: malgrado le cappellate monumentali che costoro mettono a segno, di giudici stranieri il triciclo ne vuole sempre di più. Povera Svizzera!
Lorenzo Quadri