Ecco cosa succede quando i posti decisionali sono colonizzati dalla partitocrazia spalancatrice di frontiere

La scorsa settimana il Tribunale federale (a maggioranza di tre a due) si è prodotto in una vera e propria azione di sabotaggio ai danni dei diritti popolari e della sovranità svizzera. Il tema era l’iniziativa popolare cantonale lanciata dal “Guastafeste” Giorgio Ghiringhelli per le aggregazioni a Locarno e Bellinzona, da ottenersi mediante modifica costituzionale (e conseguente votazione popolare in tutto il Cantone). L’iniziativa, che aveva raccolto oltre 11’500 firme, è stata dichiarata irricevibile dal TF. Quindi i ticinesi non potranno esprimersi sul tema.

Non si va a votare
Come già detto domenica, non appoggiamo questa iniziativa. Si fosse votato, avremmo proposto di votare contro. Ma appunto: a votare non si andrà proprio. Per decisione del Tribunale federale. Il quale ha stabilito che l’iniziativa è irricevibile in quanto non conforme al diritto internazionale. Da notare che, come ha rilevato il promotore dell’iniziativa, è la prima volta che un’iniziativa popolare cantonale viene giudicata irricevibile perché non sarebbe conforme ad un accordo internazionale. Ma, essendo stato creato un precedente, senza dubbio altri casi seguiranno.
Non ci siamo proprio!

Il trattatello
Punto primo: se l’iniziativa fosse stata incompatibile con il diritto svizzero superiore, segnatamente con il nostro diritto costituzionale, sarebbe stato un conto. Ma qui la situazione è molto diversa. Infatti il problema è un trattato internazionale. E non certo uno di quelli che riguardano i diritti fondamentali dei cittadini. Si tratta invece di un articolo della carta europea dell’autonomia locale, la quale stabilisce che per ogni modifica dei confini territoriali le collettività toccate devono essere consultate preliminarmente. Ironia della sorte: in nome dell’autonomia locale il Ticino non è autonomo di votare su un’iniziativa popolare. Ecco dunque dimostrato nella pratica come anche un trattato apparentemente innocuo oltre che sconosciuto, uno di quelli di cui nessuno si preoccupa più di tanto, possa provocare importanti limitazioni dei diritti popolari e quindi della sovranità popolare. Non siamo più padroni in casa nostra. E, se perfino un accordo di secondo (o terzo o quarto) piano come quello in questione porta ad una limitazione della nostra sovranità, immaginiamo quali conseguenze possono avere quelli “di peso”.

Mazzuolati dai legulei
Punto secondo: i legulei del tribunale federale ci mettono del loro per peggiorare la situazione. Infatti, ma tu guarda i casi della vita, l’articolo della Carta delle autonomie locali è stato interpretato dalla maggioranza dei giudici di Losanna in modo particolarmente restrittivo, come non avviene in nessun altro stato firmatario. Ancora una volta, dunque, svizzerotti più papisti del Papa, e a danno della propria democrazia diretta. L’accaduto conferma che al Tribunale federale ci sono dei camerieri dell’UE che usano il loro margine d’apprezzamento per prendere decisioni contro i diritti popolari e contro la sovranità svizzera. Questi legulei, esponenti dei partiti spalancatori di frontiere, fanno quanto in loro potere affinché a comandare in casa nostra siano altri. Un giudice che utilizza il proprio margine di manovra per prendere delle decisioni contro i diritti popolari e contro la sovranità svizzera, non è al suo posto. Va mandato a casa. Questa volta è stata invalidata un’iniziativa sulle aggregazioni comunali. Un domani potrebbe benissimo capitare ad altre iniziative, cantonali o federali, su temi fondamentali.

Camerieri dell’UE
Il Consiglio federale corre servilmente a sottoscrivere tutti gli accordi internazionali possibili ed immaginabili. Così ci troviamo in casa il diritto straniero ed i giudici stranieri. I legulei del Tribunale federale, da parte loro, si arrampicano sui vetri per interpretare e ad applicare questi accordi nel modo più rigido – e quindi lesivo della sovranità popolare – possibile. Perché bastonare i diritti popolari degli svizzerotti “chiusi e xenofobi” è una vera goduria per gli spalancatori di frontiere della partitocrazia!
Questa combinazione tra camerieri dell’UE esponenti della partitocrazia che sottoscrivono accordi internazionali (Consiglio federale e relativi tirapiedi) e altri camerieri dell’UE, sempre esponenti della partitocrazia, che li interpretano a danno degli svizzerotti (TF), è deleteria. Con l’iniziativa del Guastafeste per le aggregazioni comunali ne abbiamo ora una dimostrazione concreta. Quanto accaduto con questa iniziativa – che pure non avremmo approvato in votazione – è un campanello d’allarme. Non può essere ignorato. Ogni limitazione della sovranità svizzera, a partire dai famigerati accordi quadro con gli eurofalliti, deve esser combattuta a muso duro. Con la tattica del salame, una fetta alla volta, si toglie potere al popolo. L’obiettivo è chiaro: evitare altri “maledetti voti” come quello del 9 febbraio. Diamoci una mossa prima che sia troppo tardi!
Lorenzo Quadri