La grandinata dei giorni scorsi strumentalizzata senza vergogna. Ma il meteorologo…
La scorsa settimana la Svizzera è stata flagellata dal maltempo. Il Ticino non ha fatto eccezione. Tutti abbiamo letto i resoconti.
E naturalmente, ma non c’era da attendersi niente di diverso, ecco che i “soliti noti” ne hanno subito approfittato per fare la loro politichetta all’insegna dell’isterismo climatico. Piatto ricco, mi ci ficco!
Ecco dunque irrompere la manfrina del “surriscaldamento climatico”, ormai tirata in ballo ad ogni piè sospinto a scopo dilavaggio del cervello al popolazzo. Il ritornello è tristemente familiare:
Se poi pensiamo che Meteosvizzera ha deciso di abbassare l’asticella della canicola così da poter moltiplicare artificialmente gli allarmi canicola rispetto al passato,l’obiettivo dell’esercizio diventa palese anche al Gigi di Viganello.
Il bello è che, alla fine degli anni Settanta, non ai tempi dell’antica Roma, si faceva allarmismo sull’arrivo di una nuova era glaciale!
Lavaggio del cervello
Per fortuna, nel caso concreto del maltempo dei giorni scorsi, la strumentalizzazione ai fini di lavaggio del cervello è stata sventata proprio da un meteorologo di Locarno Monti. Il quale, sul portale (di $inistra) tio.ch, ha dichiarato che certi fenomeni atmosferici non sono nulla di nuovo, ci sono sempre stati, e che incolpare dell’accaduto il cambiamento climatico è “marketing meteorologico fuori luogo”. Era ora che qualcuno lo dicesse!
Banale riflessione. Se l’estate del 2019 fosse stata come quella del 2021, altro che “onda verde” alle elezioni federali di ottobre… E la qualità del parlamento federale ne avrebbe beneficiato non poco. L‘ “onda verde” ha infatti depositato a Berna una pletora di studenti a vita (che non studiano) e di parlamentari di professione del tutto scollegati dalla realtà.
Consiglio federale vergognoso
Intanto però la politica eco–isterica della casta prosegue imperterrita. Gli svizzerotti – brutti, cattivi e “negazionisti” –hanno osato votare contro i diktat ro$$overdi asfaltando la nuova Legge sul CO2. Dunque, secondo certi ambienti notoriamente “tolleranti”, “aperti” e “rispettosi della democrazia”, vannocastigati!
Basti pensare che la scorsa settimana, a meno di un mese dal njet popolare agli ecobalzelli, il governicchio federale allo sbando ha comunque aumentato massicciamente la tassa sulle emissioni di CO2, portandola da 96 a 120 Fr per tonnellata. Lo ha fatto di propria iniziativa. Ma, se il governicchio ha potuto compiere un passo del genere, che grida vendetta, è evidentemente perché, ancora una volta, gli esponenti del sedicente “centro” PLR-PPD sono corsi a reggere la coda ai kompagni. In caso contrario, la disastrosa direttora del DATEC Simonetta Sommaruga (P$$) non avrebbe avuto i numeri per far approvare in CF questo autenticoschiaffo alla volontà popolare.
UE allo sbando
Come da copione, l’ideologia ro$$overde dilaga anche all’interno della fallita UE, dove ormai si parla solo di “clima” e di “gender”. Evidentemente altre priorità gli eurobalivi non ne hanno. Sicché nei giorni scorsi l’improponibile Ursula “Sofà” von der Leyen (stesso livello del suo predecessore, ma senza nemmeno la scusa dell’ubriachezza) ha annunciato in pompa magna la nuova alzata d’ingegno della Commissione UE: a partire dal 2035 – ovvero tra appena 14 anni – non si potranno più vendere automobili diesel o a benzina. Ossignùr!
Riciclano balordaggini
Nel 2017 in Consiglio nazionale un esagitato esponente verde-anguria “non a rischio di burn out per il troppo lavoro” propose in una mozione di vietare i veicoli a benzina a partire dal 2025. Allora la proposta, giudicata farneticante, venne impallinata anche dal tandem PLR-PPD. Tempo quattro anni, e la musica è radicalmente cambiata.
Oggi la casta, con la fattiva collaborazione di un “centro” semprechinato a 90 gradi davanti all’isterismo climatico ed imbesuito politikamente korretto, ricicla le proposte più balorde degli ecotalebani. Magari smussandole un po’ (vediamo per quanto ancora…) e tentando poi di spacciarle per “moderate”. Siam messi male!