Il servizio di “Striscia” è spazzatura: ma di chi è la colpa se siamo sempre più poveri?
Certo che degli sfottò di “Striscia la notizia” sentivamo proprio la mancanza.
La trasmissione italica, sedicente satirica, ha scoperto, ma guarda un po’, che gli svizzerotti non sono tutti ricchi.
Sul caso di alcuni ticinesi che hanno scelto di trasferirsi nel Belpaese per fare i “frontalieri svizzeri”, Striscia ha imbastito un servizio mandato in onda in settimana. Tema: la povertà dei ticinesi.
Il filmato, realizzato a Lugano, è farcito dei più sciocchi luoghi comuni. Esempio: gli svizzerotti sono ormai così poveri che hanno il formaggio coi buchi perché non possono permetterselo intero. Non hanno nemmeno più gli orologi. E l’inviata si permette pure di distribuire elemosine (evidentemente non richieste) ai passanti.
Triste realtà
Di certo il Belpaese non è nella condizione, ma nemmeno lontanamente, di prodursi in sfottò sulla situazione economica altrui.
Tuttavia, che sempre più ticinesi tirino la cinghia è una triste realtà. Un dato tra i tanti: dalle nostre parti oltre un terzo della popolazione è a rischio di povertà, mentre nel resto della Svizzera la percentuale è del 17%. E intanto i politicanti del Consiglio degli Stati non trovano di meglio da fare che gravare i cittadini con nuovi, scandalosi eco-balzelli, impoverendo sempre più il ceto medio in nome dell’isterismo climatico.
Silenzio sulle cause
Il “servizio” di Striscia la notizia nulla dice però sulla principale causa della povertà in Ticino. Ovvero l’invasione da sud con tutto quel che ne consegue. Vedi in particolare la sostituzione di frontalieri con residenti ed il dumping salariale. L’invasione da sud è la diretta conseguenza della devastante libera circolazione delle persone voluta dal triciclo PLR-PPD-P$$. Che ancora la difende affossando la preferenza indigena votata dal popolo.
Fatto sta che, come ben sappiamo, il nostro mercato del lavoro è stato preso d’assalto da cittadini residenti nella vicina Penisola. Sono centinaia di migliaia i lombardi (66’500 frontalieri più i loro familiari) che hanno la pagnotta sul tavolo solo grazie al nostro paese. Ciononostante, troppi di loro odiano e disprezzano la Svizzera. E, pur di non lasciar qui nemmeno un franco, si portano la “schiscetta” da casa.
Un po’ troppo
Il Ticino si trova nella palta a causa dall’invasione da sud, voluta dalla partitocrazia cameriera di Bruxelles. I vicini del Balpaese ci sfruttano alla grande perché il triciclo permette loro di farlo: “piatto ricco, mi ci ficco”.
Dunque, che siano proprio gli italici a sfottere il Ticino è decisamente un po’ troppo. Oltreramina dovrebbero sciacquarsi la bocca prima di nominare la Svizzera. Invece la Penisola ci tiene iscritti su liste grigie illegali e ci discrimina in vari altri modi. Ma naturalmente i camerieri dell’UE in Consiglio federale accettano tutto.
Se, come c’è da sperare, la libera circolazione delle persone verrà fatta saltare in votazione popolare, a sud del confine la voglia di prenderci per i fondelli passerà molto presto.
Chi ci ha svenduti?
Detto questo: grazie ai politicanti della casta che ci svendono, siamo diventati lo zimbello perfino dell’Italia: un paese sull’orlo del baratro. Questo, evidentemente, fa girare le scatole. Già essere sfruttati non è piacevole. Essere sfruttati ed in più trattati da pezzenti lo è ancora meno. Il servizio di Striscia la notizia non fa ridere e non è ironico. Però il problema sollevato è reale. Il Ticino è sempre più povero. Lo è perché la scellerata politica delle frontiere spalancate e delle braghe calate ci ha distrutto il futuro. Una volta stavamo bene. Adesso il 50% dei giovani pensa di emigrare. Non per scelta. Perché da noi non ci sono più sbocchi.
La colpa di questa situazione, però, non è di Striscia la notizia. La colpa è di chi – la casta spalancatrice di frontiere – ha svenduto il nostro benessere.
Asfaltare alle elezioni
Giusto arrabbiarsi con chi ci invade e, invece di essere per lo meno riconoscente perché da noi trova le opportunità che in casa sua non ha, ci tratta come pezze da piedi.
Giusto arrabbiarsi per le trovate penose di trasmissioni foffa che pensano di fare audience dipingendoci come degli straccioni.
Ma bisogna prima di tutto arrabbiarsi con chi ha reso possibile tutto questo. Ovvero, il triciclo ed i suoi soldatini.
E quindi, il triciclo ed i suoi soldatini vanno randellati alle elezioni!Se il 20 ottobre, invece di asfaltare la partitocrazia eurolecchina, la faremo vincere, allora vorrà dire che ci meritiamo sia lei, che l’invasione da sud, che gli sfottò.
#votalegaoiltriciclotifrega
Lorenzo Quadri