Ridicolo accusare la scuola. Bisogna invece puntare il dito sui genitori islamici non integrati, e che non vogliono rispettare le regole del paese che li ospita

Alla scuola elementare di Heerbrugg nel Canton San Gallo, due bambine somale sono state mandate a casa perché indossavano il velo islamico.
I genitori – che abitano in Svizzera da anni – erano stati informati che le figlie non avrebbero potuto portare il velo in classe. Del resto il consiglio scolastico san gallese nel 2011 ha stabilito che in aula non si porta il velo. Questa è la regola, e questo deve valere per tutti.
I genitori, che evidentemente non sono integrati malgrado vivano in Svizzera “da anni” (e sarebbe magari anche interessante sapere se si mantengono con il proprio lavoro o se sono a carico del contribuente) hanno fatto orecchie da mercante. Malgrado il divieto, hanno mandato le figlie a scuola velate.
Spiace, naturalmente, che ci siano andate di mezzo delle bambine, che hanno solo obbedito ai genitori. E, venendo rimandate a casa, ci saranno di sicuro rimaste male. Ma la colpa è dei genitori. Non certo della scuola.
Se le regole della scuola dicono che non si portano veli in classe, i genitori islamici fanno il piacere di adeguarsi. Punto. Se a seguito del divieto, i genitori o altri gruppi islamici  ritengono che il nostro sia un paese razzista e islamofobo, sappiano che nessuno li obbliga a rimanere in Svizzera.
E di sicuro non sarà il consiglio centrale islamico, che non ha perso occasione per strillare al “comportamento islamofobo e contrario alla Costituzione”, a spiegarci la Costituzione svizzera.
Di esempi di integralisti islamici a carico dell’assistenza che hanno ancora il coraggio di denunciare per violazione dei diritti umani il paese in cui sono ospiti e che li mantiene, e questo perché alle loro figlie viene imposto di frequentare le lezioni di nuoto già ce ne sono; e questi atteggiamenti vanno bloccati sul nascere.
In fondo, la soluzione per questi casi è molto semplice. Sei ospite in casa d’altri. In questa casa ci sono delle regole. Quindi delle due l’una. O ti adegui, o parti. Nessuno ti obbliga a rimanere in Svizzera.
Come detto, spiace che ci siano andate di mezzo delle bambine che con tutta probabilità ci saranno anche rimaste male. Per colpa, però, dei genitori. E’ a loro che va indirizzato un messaggio chiaro.
Rimandare a casa delle bambine velate è sgradevole. Però non è un’esagerazione. E’ un atto necessario. C’è in ballo una questione di principio, quindi non si può transigere.
La scuola dice che non si indossano veli in aula, come non si portano berretti da basket o altri copricapi? O si tolgono, o non si entra in classe. E questo vale per tutti. Di eccezioni per genitori provenienti da altre culture e che non si vogliono integrare, non se ne fanno.
Lorenzo Quadri