L’ex partitone sa benissimo che, ad affossare la sua proposta, sarà la sua ministra delle finanze
In contraddizione (ormai è una costante) con la sua Consigliera di Stato, il PLR ha formulato una proposta di sgravi fiscali, che prevede 100 milioni di alleggerimenti spalmati su 4 anni.
Da ormai una dozzina d’anni questo cantone si contraddistingue per il totale immobilismo fiscale (e non solo fiscale). Il risultato è noto: il Ticino non è più attrattivo per i buoni contribuenti e per le aziende, avendo perso continuamente posizioni nella graduatoria della competitività fiscale. Cosa scontata quando si resta immobili mentre gli altri procedono con le riforme.
Pur essendo scontato che in politica da soli si fa ben poco, è chiaro che la prima responsabilità per la politica fiscale è di chi detiene il “ministero delle finanze”: ossia dell’ex partitone. Ma il DFE in mano al PLR da oltre un decennio si limita alla contabilità. A prendere l’iniziativa e a proporre gli sgravi è stata, e più di una volta, la Lega dei Ticinesi. Ciò sulla scorta di una constatazione molto semplice: il Ticino necessita urgentemente di un rilancio economico, e questo passa per gli sgravi fiscali.
La Lega quindi non si è limitata a formulare delle proposte a livello parlamentare, ma ha promosso delle iniziative popolai, raccogliendo le firme affinché si votasse.
Naturalmente i partiti storici, e il PLR non è certo stato indietro, si sono prodigati nella denigrazione di iniziativa ed iniziativisti. L’ira dell’ex partitone è comprensibile: la Lega ha dimostrato di essere l’unica forza politica ad attivarsi per lasciare qualche soldo in tasca in più a cittadini ed imprese, facendo suo il tema degli sgravi fiscali che l’ex partitone ha ripudiato da molto tempo, grazie in particolare all’ala radikale fautrice del “tassa e spendi”.
Di fatto solo la Lega vuole un fisco più leggero.
Risultato importante
Le iniziative fiscali leghiste non sono state approvate in votazione popolare. Hanno tuttavia ottenuto un sostegno lusinghiero, se si pensa all’indecorosa ammucchiata del fronte contrario, che, per combattere gli sgravi, ha messo in giro le panzane più inverosimili. Del tipo “chiuderanno scuole e ospedali”.
Pur non essendo state approvate, le iniziative leghiste un risultato importante l’hanno ottenuto. Importante in un’ottica di “contenimento del danno”. Hanno infatti scongiurato aggravi fiscali. Non ci fossero state le iniziative della Lega, le tasse sarebbero aumentate. Questo è un merito che non può essere taciuto.
Adesso il PLR, dopo tante vacue promesse, vorrebbe dimostrare di non aver dimenticato il tema fiscale. Ma l’ex partitone non è credibile. Non lo è perché, se davvero avesse voluto degli sgravi fiscali, avrebbe formulato un controprogetto all’iniziativa leghista. Per giustificare di non averlo fatto, è riuscito a sostenere in Gran Consiglio la ridicola posizione che il controprogetto all’iniziativa leghista l’avrebbero dovuto proporre… gli iniziativisti stessi ossia la Lega!
E il PLR non è credibile perché, mentre il partito dichiara di volere sgravi fiscali, la sua ministra delle finanze si muove in senso esattamente opposto. Ossia vuole aumentare le tasse. E sa già anche come: tramite aumento dei valori di stima immobiliare (quindi, ancora una volta, i proprietari di una casetta o di un appartamento verranno chiamati alla cassa), tramite il moltiplicatore cantonale e tramite il freno all’indebitamento.
E’ chiaro quindi che gli sgravi proposti dal PLR sono solo la triste pantomima di un partito rimasto senza risposte davanti alle necessità del paese e che dunque tenta di arrabattarsi alla meno peggio, scopiazzando dalla Lega e formulando proposte che verranno affossate dalla sua stessa ministra, ancora prima che da altre forze politiche.
Da notare inoltre che gli sgravi PLR centrati su aziende e redditi alti (mentre Sadis vuole alzare le imposte ai proprietari di casetta, ossia al ceto medio) non contengono nulla per le persone singole, oggi tartassate in maniera iniqua. La Lega aveva pensato anche a questi cittadini, che non sono né quattro gatti, né contribuenti di serie B. Il PLR, invece, no.
Lorenzo Quadri