Sarà probabilmente il tema in votazione il 18 maggio di cui si parlerà meno, ma merita un suo spazio

Tra i temi in votazione il prossimo 18 maggio, ci sarà anche il controprogetto all’iniziativa popolare “Sì alla medicina di famiglia”. Iniziativa che nel frattempo è stata ritirata. Si andrà a votare dal momento che quello proposto è un controprogetto diretto, che prevede una modifica della Costituzione. E, sulle modifiche della Carta fondamentale dello Stato, decide il Sovrano.

Dei  vari temi federali e cantonali sottoposti al giudizio del cittadino, questo sarà probabilmente quello di cui si parlerà meno. Vale la pena dedicarvi comunque un po’ di spazio, poiché non si tratta di una questione irrilevante: infatti tocca direttamente la nostra salute. E il fatto che, tanto per fare un esempio, i cassamalatari siano contrari al controprogetto, e l’ex partitone sia pure contrario, non solo è un motivo per votare sì, ma costituisce l’ennesima conferma che cassamalatari = PLR. Equazione da tenere bene a mente, dunque, in occasione dei prossimi appuntamenti elettorali.

 

La popolazione ed i medici invecchiano

L’iniziativa popolare, come pure il controprogetto, partono da una costatazione oggettiva. Ossia che la situazione anagrafica della popolazione svizzera che invecchia da un lato, e quella degli attuali medici di famiglia che anche loro invecchiano e tanti si avviano alla cessazione dell’attività dall’altro, annunciano difficoltà – ovvero carenze – per il futuro. Quasi il 70% dei medici di famiglia lavora ancora secondo il modello tradizionale dello studio medico individuale. Ciò pone dei problemi di successione al momento del pensionamento. Come sopperire a chi se ne va se nessuno dà il cambio e la domanda aumenta? O ci riempiamo di medici stranieri, magari dalle dubbie qualifiche, che troverebbero in Svizzera il paese del Bengodi – vedi al proposito in Ticino le “esaltanti esperienze” con i medici italiani di cui è infarcita l’AI – oppure facciamo in modo che la medicina di base torni ad essere interessante per i giovani professionisti rossocrociati, che studiano in Svizzera (dove abbiamo università di livello chiaramente superiore a quelle degli eurofalliti).

 

La base della salute

Fin qui la premessa comune tra iniziativa (ritirata) e controprogetto. Tra le manchevolezze dell’iniziativa, però, c’era il basarsi sul concetto di “medico di famiglia”. Una definizione usata nel linguaggio corrente, ma che poi nessuno sa precisare in modo chiaro. Il controprogetto approvato dal parlamento parte invece dal concetto di medicina di base. Che può essere fornita da varie tipologie di specialisti: i cosiddetti medici di famiglia, certo,  ma anche geriatri, cardiologi, eccetera. Come pure da infermieri e dentisti.

Il controprogetto mette quindi al centro le esigenze dei pazienti e non quelle di una tipologia di professionisti. A ciò si aggiunge che inserire nella Costituzione la promozione di una, peraltro non ben definibile, categoria di medici, risulterebbe bislacca anche sotto il profilo della libertà di commercio.

Con il nuovo disposto costituzionale si vuole quindi garantire la medicina di base di qualità che, per essere tale, deve anche essere accessibile. Ciò presuppone un’equa distribuzione di medici su tutto il territorio nazionale, zone discoste comprese, ed un sufficiente numero di medici. Aggiungiamo: di medici col passaporto rosso.

Gli avversari del sostegno alla medicina di base fanno balenare lo spauracchio di aumenti di premio di cassa malati nel caso in cui il 18 maggio passasse il Sì. Ora, non sta né in cielo né in terra pensare di intervenire sui premi a scapito della medicina di base. Il risparmio sull’assicurazione malattia lo si consegue trasferendo nelle assicurazioni complementari certe prestazioni non indispensabili, lasciando in quella obbligatoria – che dovrebbe essere gestita da una cassa malati unica e pubblica a livello federale – solo ciò che davvero serve.

 

Più potere a Berna? No

Questo problema di un possibile trasferimento di potere alla Confederazione a discapito dei Cantoni: la questione è effettivamente emersa in consultazione. Alcuni governi cantonali hanno obiettato che il controprogetto non si limitava ad intervenire su questioni ambulatoriali – medicina di base completa, integrata, accessibile a tutti e di alta qualità – ma incideva in modo inappropriato sulle competenze dei Cantoni. A seguito di tali censure, il controprogetto è stato rivisto e la versione su cui si voterà non contiene più competenze sussidiarie a favore della Confederazione. Quindi, il prossimo 18 maggio, possiamo tranquillamente votare SI al controprogetto sulla medicina di famiglia.

Lorenzo Quadri

CN Lega