La Simonetta ai trasporti? Ennesima catastrofe per chi deve spostarsi in macchina

In quel di Lugano, nei giorni immediatamente precedenti il Natale, un gruppo di kompagnuzzi ro$$overdi ha presentato l’ennesima – verbosa e scandalizzata – interrogazione al Municipio, “reo” di aver introdotto i buoni parcheggio che i commercianti hanno distribuito ai loro clienti. Si è trattato di una misura voluta per incentivare lo shopping natalizio in centro città, assieme ai mezzi pubblici gratuiti. Non è nemmeno il primo anno che viene applicata.

Ma naturalmente i $inistrati neppure per Natale possono rinunciare alla loro isterica crociata contro gli automobilisti. Buttare fuori le macchine dal centro città, così come vuole fare il politikamente korrettissimo PVP, si è dimostrata una scelta fallimentare. Qualcuno non riesce proprio a ficcarsi in testa che, se la gente non può arrivare in centro a fare compere in auto, semplicemente va altrove (magari oltreramina?),  sicché  il centro si desertifica. Ma forse, quando in centro Lugano non ci sarà più né un’auto né un negozio, i ro$$overdi esulteranno. Quindi: non solo bisogna continuare con la distribuzione dei buoni parcheggio, ma occorre anche abbassare le tariffe degli autosili, indecorosamente gonfiate come rane un po’ per fare cassetta, un po’ per scoraggiare/vessare gli automobilisti.

Il tripudio degli ecobalzelli

Perché raccontare questo aneddoto pre-natalizio sull’ultima prodezza degli eco$inistrati luganesi? Perché, ahinoi, da un paio di settimane a  Berna una dei “loro” si trova ufficialmente a capo del Dipartimento “ex Doris”, ossia il Dipartimento federale dei trasporti (e dell’ambiente, e delle telecomunicazioni, e dell’energia). Trattasi dell’ex ministra del “devono entrare tutti”, kompagna Simonetta Sommaruga, che alla Giustizia ha combinato un disastro dietro l’altro. Ultimo in ordine di tempo: l’avvocato gratis, ovvero pagato dal solito sfigato contribuente, per i finti rifugiati: come c’era da aspettarsi, il conto dell’operazione è assai più alto di quanto era stato annunciato, e nümm a pagum. Adesso la Simonetta si prepara a fare danni anche nel nuovo ruolo. L’interrogazione luganese ben ci dà la misura di cosa succederà a Berna. Con Sommaruga, gli automobilisti verranno tassati, criminalizzati e vessati ad oltranza. Sarà il tripudio degli ecobalzelli, mentre il prezzo della benzina schizzerà alle stelle: i $inistrati, come noto, sognano una tassa sul CO2 di addirittura 20 centesimi per litro di benzina! E ad andarci di mezzo, ma guarda un po’, saranno i meno abbienti. Già, perché i milionari potranno tranquillamente impiparsene del rincaro del carburante. Gli altri invece, specie chi vive nelle regioni discoste, non potendo fare a meno dell’auto, non avranno altra scelta che pagare di più. Svuotare il borsello per riempire il serbatoio. Quanto accaduto in Francia con i gilet gialli non ha proprio insegnato nulla?

“Boiate pricing”

Intanto il P$$, nelle sue continue campagne d’odio contro chi la pensa diversamente, ha ancora il coraggio di spacciarsi per il partito che starebbe dalla parte dei più deboli. Ma va là! I kompagni ormai si preoccupano  solo degli stranieri e dei finti rifugiati con lo smartphone.

Quale degno (?) accompagnamento al festival degli ecobalzelli, la Simonetta introdurrà inoltre i vari road pricing, mobility pricing, e tutte le boiate pricing che provocano la massima goduria ai ro$$overdi, il cui motto da decenni è: “per ogni nuovo problema inventiamo una nuova tassa”.

Investimenti?

Inutile dire che, sotto il regime Simonetta, di investimenti nella rete stradale non se ne vedranno più. Fortuna che siamo almeno riusciti a portare a casa il secondo traforo del Gottardo prima dello sfacelo, altrimenti per il Ticino sarebbero stati (ulteriori) guai seri.

Solo un paio di cifre: in Svizzera i costi delle colonne sulle strade a fine 2015 erano stimati in quasi due miliardi di Fr. Nel 2017, le ore trascorse in coda ogni anno sono state circa 26mila. Questi numeri impressionanti sono la semplice conseguenza dei mancati investimenti nelle infrastrutture stradali. Il “traffico individuale motorizzato” non è politikamente korretto quindi va sabotato. Ecco i risultati.

Frontiere spalancate

Peccato che, se il numero di auto sulle nostre strade cresce, la colpa sia in buona parte delle frontiere spalancate. Dal 2007 ad oggi sono immigrate in Svizzera circa 800mila persone. Questa gente si sposta ed usa la rete viaria. A ciò vanno aggiunti i 65mila frontalieri che entrano tutti  i giorni in Ticino uno per macchina, e le svariate migliaia di padroncini: le conseguenze della devastante libera circolazione delle persone sulla viabilità di questo sfigatissimo Cantone sono ormai drammaticamente  note. I ro$$overdi vogliono far entrare sempre più gente in Svizzera; tutta questa gente deve avere un tetto sulla testa e necessita di spostarsi; poi però sbraitano contro cementificazione e traffico? Coerenza kompagni, coerenza!

 Tempi grami

E’ evidente che la nuova (si fa per dire) ministra dei trasporti non farà nulla per risolvere i problemi dell’infrastruttura viaria nazionale, ma si limiterà a vessare ed a criminalizzare gli automobilisti, che verranno gravati da una pletora di nuovi balzelli.

Ci attendono tempi grami, con un’unica consolazione: la successora di Sommaruga alla giustizia, la liblab Karin Keller Sutter (Ka-Ka-eS) non potrà fare peggio di lei. Anche perché sarebbe impresa oltremodo ardua.

Lorenzo Quadri