Altro che “opportunità” della crisi! I politikamente korretti toppano ancora una volta

Fa veramente sorridere sentire certi soldatini della partitocrazia uscirsene con fregnacce sul genere: “la crisi da coronavirus presenta delle opportunità”.

Da restarci davvero con il naso in mezzo alla faccia. Qui ci sono contagiati e morti; qui c’è una crisi economica ed occupazionale dalle conseguenze devastanti. Ma qualcuno ha ancora il coraggio di parlare di “opportunità”. Tanto più che della crisi non si vede la fine: con lo stramaledetto virus cinese dovremo conviverci per parecchio tempo. Non se ne andrà in una settimana e nemmeno in due. E’ anche per questo che le attività produttive devono riprendere, pur in sicurezza. Lo Stato, ovvero il solito sfigato contribuente, non può sopperire ad oltranza alla chiusura. Semplicemente perché i soldi dello Stato non crescono sugli alberi.

Quale sarebbe  l’opportunità del covid con cui i benpensanti si sciacquano la bocca? Ma naturalmente si tratta del famoso telelavoro, che adesso sembra diventato la panacea di tutti i mali, l’ideale a cui tendere, ovviamente per ridurre il numero delle odiate automobili sulle strade. In una società che ama autoerotizzarsi cerebralmente con l’ “integrazione”, parola di gran moda da utilizzare ogni tre per due, fa un po’ specie che adesso si venga a sostenere che lavorare chiusi in casa ed isolati, ovvero il contrario dell’integrazione, sia l’obiettivo da raggiungere.

Assumeranno all’estero

Ma soprattutto, pare che qualcuno non si renda conto di un piccolo particolare. Ossia che il telelavoro, come dice il nome, può essere svolto a distanza. In ogni posto. E quindi non per forza in Ticino.

Tante aziende del terziario in questo momento stanno applicando il telelavoro su larga scala. Ciò accade sulla piazza finanziaria e non solo. Se le società in questione si accorgono che il sistema funziona, cosa faranno? Forse che continueranno ad assumere ticinesi? Ma nemmeno per sogno: assumeranno italiani, ma anche cittadini di qualsiasi altra nazionalità ed ovviamente residenti in paesi dove gli stipendi sono molto più bassi dei nostri, e poi li faranno telelavorare dal domicilio! Non avranno nemmeno più bisogno di esporsi tramite l’assunzione di frontalieri! Oltretutto, c’è la casta politicamente corretta in giro a blaterare che il telelavoro è una figata pazzesca; e allora, perché non mettere in pratica?

Il risultato è scontato: cancellazione di tanti ulteriori impieghi in Ticino. Ovvero, sempre più ticinesi disoccupati! Che andranno ad aggiungersi alle frotte di nuovi disoccupati da coronavirus!

Vivere d’aria pulita?

E sempre la casta va stoltamente in brodo di giuggiole per come il lockdown renderebbe l’aria più pulita. Ah beh, questo sì che è un successo, come no! Chiaro che se le attività produttive sono ferme, si inquina meno. Rimane un piccolo problema. Chi non lavora non mangia. Quindi, moriremo di fame, ma i nostri polmoni non risentiranno dello smog! Proprio un bel passo avanti, non c’è che dire!

Ecobalzelli: bye bye!

Anche qui, qualche $inistrato ro$$overde con i piedi al caldo non si è accorto che l’isterismo climatico, che ha cavalcato per mesi a scopo elettorale, è ormai morto e sepolto. In nessun caso, con la crisi economica da coronavirus che ci aspetta, corredata da fallimenti a raffica, i cittadini e le aziende si potranno permettere di pagare nuovi ecobalzelli.

Va da sé che, se il Ticino è tra le regioni più impestate dal virus cinese con tutti i disastri, anche economici, che ne conseguono, è perché non sono state CHIUSE LE FRONTIERE con il Belpaese. Ed i primi a volerle lasciare aperte erano proprio i Verdi-anguria.

E in queste condizioni, qualcuno si immagina di far pagare migliaia di Fr extra all’anno ad ogni economia domestica per benzina e riscaldamento? Tanto più che, per motivi sanitari (distanza sociale) si dovrà continuare a privilegiare gli spostamenti in auto?

Ma è chiaro che non se ne parla nemmeno!

La nuova legge sul CO2, quella farcita di ecobalzelli, appartiene ormai ad un’altra epoca. Non è ancora stata approvata definitivamente dalle Camere federali, ma è già da buttare. In pochi mesi, il mondo è cambiato.

Lorenzo Quadri