Ma guarda un po’, il popolo non fa a tempo a bocciare il contrassegno autostradale a 100 Fr che subito si tenta di far rientrare dalla finestra la variante a 70 Fr. Magari associandola alla vignetta elettronica (tanto per avere una scusa per aumentare il prezzo).
Apperò, quando si dice il rispetto della volontà popolare… Non ci vuole molta fantasia per immaginare che si tenterà di far passare l’eventuale aumento con il ricatto, come d’uso nel dipartimento della Doris uregiatta: non volete pagare di più? Niente finanziamento delle opere autostradali in Ticino.
Uella! Peccato che i soldi per la strada già ci sono, visto che gli automobilisti viziosi, proprio perché viziosi, pagano tasse, balzelli e sovra balzelli a go-go! Solo che questi soldi vanno a finanziare altre cose e non la strada. Comprese le casse generali della Confederazione, per 1.5 miliardi di franchetti all’anno. Alla faccia del tanto decantato principio di causalità, che naturalmente viene applicato solo quando fa comodo ai politikamente korretti!

Prese in giro
Qui c’è qualcuno che pensa che la volontà popolare sia lì per essere turlupinata. Il voto del 9 febbraio non piace all’establishment? Si deve rivotare! Il Njet alla vignetta a 100 Fr coglie i bernesi di sorpresa? Massì, la riproponiamo a 70, tanto lo sappiamo che la volontà popolare può essere stiracchiata ad oltranza, basta ungere un po’ le ruote e gli svizzerotti fessi nemmeno se ne accorgono…
E’ ora di finirla con queste prese in giro. Tanto più che la vignetta a 70 Fr non sarebbe certo l’unica iniziativa di inserimento mani nelle tasche degli automobilisti. Assieme al contrassegno autostradale pompato si sdoganeranno anche aumenti del prezzo della benzina. Insomma, qui c’è gente che crede di poter continuare a mungere gli automobilisti senza remore, e chi protesta viene ricattato: sarà colpa tua se non si faranno le opere viarie!

Pedaggi per stranieri
Sarebbe magari ora che qualcuno, anche a Berna, si mettesse in testa che le strade sono un servizio pubblico e che la realizzazione delle opere infrastrutturali è un dovere. La strada già si finanzia con i soldi pagati dagli automobilisti. Se mancano fondi, è perché questi vengono dirottati altrove (esempio, appunto, nelle casse generali della Confederazione). Per cui, la soluzione è semplice: si metta fine ai “dirottamenti”. L’ammanco dalle casse generali lo si recupererà ad altre voci, ad esempio tagliando sugli aiuti all’estero, dove si disperdono miliardi senza alcun riscontro.
Inoltre, se l’obiettivo è fare cassetta, si cominci a rivolgersi agli automobilisti esteri. La Germania vuole i pedaggi autostradali solo per gli stranieri. Perché non potremmo fare la stessa cosa?
E perché i 62’555 frontalieri che ogni giorno entrano in Ticino uno per macchina, non dovrebbero versare un apposito contributo per l’usura arrecata alla rete stradale ticinese, finanziata dai ticinesi (i quali si devono pure sorbire gli ingorghi quotidiani provocati dall’invasione delle targhe azzurre)?
Lorenzo Quadri