Stranieri che rifiutano di integrarsi e di lavorare, e noi li manteniamo ad oltranza!

Ma tu guarda che bella gente che ci arriva “in casa” grazie all’immigrazione scriteriata! E naturalmente noi, in nome del buonismo-coglionismo e del multikulti, la manteniamo pure!

Nei giorni scorsi è balzata agli onori, o piuttosto ai disonori, della cronaca d’Oltralpe la vicenda di tale Emir T, un 40enne bosniaco musulmano residente a San Margrethen (SG) che rifiuta clamorosamente di integrarsi: ha vietato ad una delle sue figlie di frequentare le lezioni di nuoto, ad un’altra quelle di sci e al figlio più piccolo partecipazione ad un saggio musicale. Inoltre, il signore in questione non ha mai cercato un lavoro ed ha accumulato 300mila Fr di debiti con l’assistenza sociale. I suoi atteggiamenti renitenti gli sono costati varie multe, ma mai una pena detentiva.

Ma come, gli immigrati nello stato sociale che rifiutano di integrarsi non erano tutta una fola della Lega populista e razzista? Ma come, immigrazione non era uguale a ricchezza?

E le espulsioni?

Malgrado ne abbia fatte – e continui a farne! – peggio di Bertoldo, il bravo straniero musulmano perfettamente integrato non viene espluso! Gli svizzerotti continuano a mantenerlo! Cacciare questo approfittatore, dicono le autorità locali, “sa po’ mia”, perché la legge non lo permetterebbe! Sicché il “buon” Emir se la ride a bocca larga e continua per la sua strada. Tanto sa che gli svizzerotti continueranno a foraggiarlo. Ma allora è proprio vero che questo è il paese del Bengodi per gli approfittatori stranieri!

Scandaloso: le leggi non sono dalla parte del contribuente sfruttato, bensì da quella dell’immigrato che si fa mantenere e non compie alcuno sforzo per rendersi economicamente indipendente.

Ma come, non ci avevano mica promesso che con la nuova legge sugli stranieri il numero di espulsioni sarebbe aumentato di otto volte, passando dalle attuali 500 all’anno a 4000? E allora, com’è che ci teniamo tutta la foffa d’importazione?

Il ritorno di “Carlos”

Ci piacerebbe proprio sapere quanti stranieri che rifiutano di integrarsi continuano a rimanere in Svizzera a nostre spese. Perché il caso del bosniaco  di San Margrethen non è certo isolato, anzi. Ed infatti, per la serie “ma tu guarda i casi della vita”, si è scoperto che il famigerato Carlos, ossia il giovane delinquente sudamericano che costava al contribuente zurighese oltre 20mila fr al mese in prestazioni sociali varie, è tornato a commettere reati violenti. Lo scorso 8 novembre infatti la procura di Zurigo ha aperto nei suoi confronti un procedimento penale per lesioni.

Ricordiamo che il bravo giovane “non patrizio”, appassionato di Thai Box,  non si è mai sognato di lavorare: eh certo, perché bicipiti e deltoidi sono pompati, ma la cannetta rimane di cristallo di Boemia! E poi, a cosa serve lavorare quando gli svizzerotti fessi ti mantengono nel lusso con i soldi delle loro imposte?

Föö di ball!

E’ poi una bella soddisfazione vedere come la barcata di soldi pubblici spesi per l’ “inserimento” del bravo giovane sudamericano – nel corso degli anni oltre un milione di franchetti! – siano andati letteralmente in fumo, dal momento che Carlos continua a delinquere (a proposito: come mai, dato che il bellimbusto è ormai maggiorenne da un pezzo, nelle foto pubbliche il suo faccione viene sempre censurato?).

Emir T, Carlos e tutti quelli come loro, via subito dalla Svizzera!

E magari qualcuno farebbe bene ad accorgersi che la gente ne ha piene le scuffie di vedere che i soldi delle sue imposte vengono usati per mantenere simili individui. Attenzione: a furia di tirare la corda, primo o poi la rabbia popolare divamperà. E allora altro che politikamente korretto, “bisogna aprirsi” e buonismo-coglionismo…

Lorenzo Quadri