Povera Svizzera, l’aspetta un altro brutto compleanno. Grazie, partitocrazia!

Un nuovo Primo Agosto è alle porte. Ma anche questa volta c’è poco da stare allegri.

Siamo nel bel mezzo del caos asilo, che sta devastando sia il Mendrisiotto, sia le finanze pubbliche.

La Svizzera, a seguito dell’immigrazione incontrollata, galoppa verso i 10 milioni di abitanti: una cifra del tutto insostenibile.

La neutralità è stata rottamata in tempo di record, per ubbidire ai balivi di UE ed USA. La casta sogna osceni strusciamenti perfinocon la NATO.

Il governicchio federale, in balia di burocrati euroturbo e pressato dalla lobby delle multinazionali, si appresta a svendere il Paese a Bruxelles con uno sconcio accordo quadro istituzionale “2.0”, deleterio quanto quello affossato nel maggio 2021 ma più costoso.

Politicanti e stampa di regime sono imbesuiti dal climatismo. Ci hanno rifilato la Legge divoratrice di elettricità: essa non solo costerà uno sproposito, ma ci porterà una pletora di divieti ed obblighi, tasse e balzelli. La Svizzera si mette da sola nella condizione di non avere energia sufficiente per i propri cittadini e le proprie imprese!

Con la scusa del clima, la persecuzione degli automobilisti va avanti a pieno ritmo: il Triciclo si prepara ad introdurre road pricing e pedaggi, anche al Gottardo.

Per gli svizzeri “gh’è mia da danéé”, però i miliardi da regalare all’estero si trovano sempre.

I premi di cassa malati esplodono senza controllo. Il frontalieratoidem. I giovani ticinesi emigrano.

Il fallimentare multikulti impera, così come le naturalizzazioni facili. Le nostre radici e tradizioni vengono dismesse perché “bisogna aprirsi”.

L’elenco potrebbe continuare.

Per tutto questo sappiamo chi ringraziare. Vero, partitocrazia?

Cosa augurare, allora, alla nostra Patria per il suo Natale? Forse buona guarigione. Sperando che sia ancora possibile.

Lorenzo Quadri

 

 

Dida:

 

Pori nümm…