Mentre la Svizzera ha calato immediatamente le braghe davanti al primo “cip” proprio degli Stati Uniti, svendendosi a tempo di record! Widmer Schlumpf a casa!
Ecco l’ennesima dimostrazione che ci facciamo proprio prendere per i fondelli da tutti, grazie ad un Consiglio federale – ed in particolare ad una ministra del 5% in carica senza i voti – che hanno fatto della svendita della Svizzera la propria linea di azione.
Tutti si ricorderanno, indubbiamente, del Diktat FATCA imposto dagli Yankee. La ministra del 5%, in sede di dibattito parlamentare, si è prodotta nel consueto esercizio di terrorismo: se la Svizzera non accetta di farsi dettare in casa propria le leggi da Washington, sarà la rovina del Paese, la catastrofe, l’apocalisse!
La ministra del 5% e non solo lei: perché a raccontare simili fregnacce alle Camere federali ed al Paese, ci si sono messi in 5 Consiglieri federali. Quindi ancora di più del “trio di Gandria” Sommaruga – Schneider “Jersey” Amman – Burkhalter incaricato di combattere, con i soldi dei contribuenti, l’iniziativa “Contro l’immigrazione di massa” (e quindi di perorare la causa delle frontiere spalancate senza alcun limite).
Del Diktat FATCA, venduto come l’ennesima necessaria calata di braghe, per mesi non si è sentito nulla. Strano, per un oggetto così importante e da cui, a quanto sembra, sarebbe dovuto dipendere il futuro del Paese.
Ohibò, vuoi vedere che, per l’ennesima volta la ministra del 5% ha raccontato un sacco di panzane e al FATCA – come pure allo smantellamento del segreto bancario e della nostra piazza finanziaria nel cui quadro rientra tale Diktat – si poteva tranquillamente rispondere picche?
Ed infatti non solo il FATCA viene messo in discussione negli stessi USA ma utilizzando una clausola del FATCA, ecco che gli States rifiutano lo scambio di informazioni bancarie secondo le norme internazionali dell’OCSE (ennesima organizzazione priva di qualsiasi straccio di legittimità democratica).
Widmer Schlumpf a casa
Quindi ricapitolando: la Svizzera, grazie alla catastrofica ministra del 5% cala le braghe su tutta la linea, e le cala all’istante davanti ai Diktat USA i quali però poi fanno proprio il contrario. Gli USA hanno lanciato una guerra economica contro la Svizzera col pretesto del segreto bancario. La ministra del 5% ed i suoi colleghi sono stati del tutto incapaci di difendere la Svizzera e gli Svizzeri, ed hanno pure acconsentito a svendere i propri concittadini. Quando si tratta di venire al dunque, però, ecco che a fare il paradiso fiscale ci si mettono proprio gli USA! E naturalmente gli svizzerotti fessi stanno a guardare, con il naso in mezzo alla faccia.
L’accaduto non è che l’ennesima, plateale dimostrazione dei disastri che sta facendo la ministra del 5%. Del resto, se da due settimane tutti paesi UE credono di potersi permettere di minacciare e ricattare la Svizzera per il voto del 9 febbraio è perché sono abituati ad avere un interlocutore, il Consiglio federale, che invece di difendere gli interessi del suo datore di lavoro ossia il popolo svizzero, cedeva sistematicamente ad ogni cip. Il messaggio passato è che, per ottenere dalla Svizzera tutto quello che si vuole, basta alzare un po’ la voce (e magari pronunciare la parolina “razzismo”).
Il Consiglio federale in materia di tutela della piazza finanziaria, ma più in generale di difesa degli interessi della Svizzera nei confronti delle pretese estere, ha fallito su tutta la linea. Il datore di lavoro gli ha mandato un chiaro ammonimento. E il giochetto degli USA è la dimostrazione che la ministra del 5% deve andare a casa perché non ne fa una giusta. E’ indicativo peraltro che la signora sia tenuta al suo posto contro ogni principio democratico da chi, la $inistra, mira esplicitamente alla rottamazione del Paese. Che strana coincidenza, eh?
Lorenzo Quadri