Esplosione di furti con scasso nelle abitazioni
Sicurezza svenduta “grazie” alle frontiere spalancate
Urgente potenziare il diritto alla legittima difesa. E perché non creare delle guardie civiche?
Negli ultimi tempi il Mendrisiotto si è ridotto ad una specie di Bronx in cui le razzie nelle abitazioni sono all’ordine del giorno. Inutile ripetere che i delinquenti che le commettono sono tutti stranieri. Le ondate di furti con scasso sono l’ennesimo regalo, come se ci fossero ancora dei dubbi, della delirante politica delle frontiere spalancate in nome del politikamente korretto. Perché, come sproloquiava nella sua vergognosa allocuzione di capodanno il PLR Burkhalter, “dobbiamo aprirci all’UE”. Il colmo è che ancora adesso c’è chi vuole farci credere che spalancando le frontiere si aumenta la sicurezza.
Ma naturalmente gli stranieri che delinquono erano tutta un’invenzione della Lega populista e razzista.
Tutti stranieri
Intanto da quest’anno la Romania e la Bulgaria sono Stati membri UE a tutti gli effetti e senza più restrizioni, ciò che sta preoccupando ad esempio la Germania, che teme un’immigrazione di massa da questi Paesi nel proprio Stato sociale. Ma naturalmente l’eurobaliva Viviane Reding, vicepresidente dei falliti, si permette di minacciare i cittadini svizzeri sull’iniziativa contro l’immigrazione di massa, ma non fa un cip sulle iniziative tedesche ed inglesi, anche perché in Germania e nel Regno unito non prendono certo ordini da costei, che tra l’altro rappresenta il Lussemburgo quindi non proprio una superpotenza. Adesso manca solo che il Consiglio federale si faccia dettare legge da San Marino…
Furti con scasso: +56%
Che i furti con scasso nelle abitazioni siano aumentati non è certo una fantasia della lega populista e razzista. I dati sono infatti i seguenti:
2010 2011 2012 2013
1175 1515 1736 1838
L’aumento dal 2010 al 2013 è quindi stato del 56%.
Quanto agli autori, è evidente che di patrizi di Corticiasca o di Genestrerio ce ne sono ben pochi: sono praticamente tutti stranieri.
E’ inutile dunque che i partiti $torici, che hanno spalancato le frontiere mettendo il Ticino ed i Ticinesi alla mercé della delinquenza d’oltreconfine, adesso si arrampichino sui vetri raccontando la storiella della percezione soggettiva, cioè del “non è vero che sono aumentati i reati è solo un’impressione”. Altro che impressione, altro che soggettiva: le cifre sopra parlano chiaro.
E, se ci troviamo in questa situazione, non è colpa della polizia o delle guardie di confine. La colpa è di chi ha spalancato le frontiere.
Sicurezza svenduta
Bisogna quindi rendersi conto che la sicurezza dei cittadini ticinesi è stata svenduta. Per questo possiamo ringraziare la devastante libera circolazione delle persone, i catastrofici accordi di Schengen ed autorità federali genuflesse ad associazioni fallite di Stati falliti ed impregnate di politikamente korretto, principio in base al quale le prerogative della Svizzera non vanno difese ma smantellate: perché stare meglio degli altri, non per grazia ricevuta ma per merito di chi ci ha preceduti, non è chic. Grazie alle “aperture” che il presidente di turno della Confederazione ha ancora avuto il coraggio di lodare e di sostenere, sono i finiti i tempi in cui potevamo sentirci sicuri in casa nostra.
Legittima difesa e “guardie civiche”
E sono finiti anche i tempi in cui potevamo tranquillamente delegare la nostra sicurezza alle forze dell’ordine. Perché queste ultime, nella situazione creata – e creata volutamente – non ce la fanno più. La sicurezza non è compito solo della polizia. Per questo diventa sempre più urgente potenziare il diritto alla legittima difesa di chi viene aggredito nella propria abitazione: in queste circostanze, l’eccesso di legittima difesa non deve più esistere. Chi spara al rapinatore entrato in casa sua non deve più rischiare alcuna sanzione.
Ma bisogna anche lavorare sulla prevenzione. Prevenzione significa scoraggiare i malintenzionati. Rendergli la vita difficile. Adesso abbiamo la reputazione di paese del Bengodi per delinquenti: questo mito è pericolosissimo deve assolutamente venire sfatato. Nel Mendrisiotto c’è chi si sta muovendo per organizzare delle ronde di cittadini. Iniziative senz’altro interessanti. E allora perché non andare oltre e pensare anche a delle “guardie civiche” di cittadini adeguatamente formati che possano affiancare la polizia e le guardie di confine. Del resto, già ora i cittadini soldato possono guidare carri armati, pilotare cacciabombardieri, sparare con obici, e via elencando. Dunque, perché non potrebbero contribuire anche in altro modo alla sicurezza della collettività? E questo nel nome della milizia: che è una delle specificità svizzere.
Lorenzo Quadri