Armi d’ordinanza al domicilio: se il “fass” si salverà, non sarà per merito del Consiglio federale
Non c’è che dire, la kompagna Sommaruga continua ad inanellare le “perle”. L’ultima riguarda la questione, giustamente molto sentita, delle armi d’ordinanza al domicilio dei militi svizzeri. I funzionarietti di Bruxelles progettano di bandire non solo il “fass”, ma anche le armi sportive o da collezione, dalle case dei cittadini onesti. Il pretesto? La lotta al terrorismo.
Applausi a scena aperta
Complimenti: qui ci vogliono gli applausi a scena aperta. Prima gli eurobalivi, con politiche migratorie scriteriate, permettono l’arrivo in Europa dei terroristi islamici. Grazie alla multikulturalità completamente fallita, ed imposta col ricatto morale (chi non condivide è uno spregevole razzista e fascista) hanno consentito agli estremisti musulmani di creare indisturbati le loro cellule. Mantenendo le frontiere spalancate ai finti rifugiati, tra i quali si nascondono anche i terroristi, danno alle cellule la possibilità di alimentarsi e di crescere. E poi hanno la faccia di tolla di venirci a dire che, per combattere i terroristi islamici, bisogna disarmare i cittadini onesti. Per la Svizzera, tale assurda pretesa significherebbe la cancellazione di una radicata tradizione dell’esercito di milizia (arma d’ordinanza a domicilio), confermata da un voto popolare nel febbraio 2011.
Arrampicata sui vetri
Interpellata sull’atteggiamento che intendeva assumere al riguardo dell’ennesimo arrogante sopruso da parte degli eurobalivi, davanti al consiglio nazionale la ministra di giustizia kompagna Simonetta Sommaruga si è prodotta in un’arrampicata sui vetri. Le trattative sono solo all’inizio, ha detto; le tradizioni svizzere verranno considerate; e avanti con i blabla. Capita l’antifona? Invece di dire che la volontà popolare e le tradizioni svizzere non si toccano, la ministra P$ già preparava il terreno per l’ennesima calata di braghe. Che naturalmente, secondo la sua illuminata visione, gli svizzerotti avrebbero dovuto – a sua immagine – accettare senza un cip: perché quando il padrone di Bruxelles comanda…
I ministri UE
Giovedì è poi arrivata la conferma. Sommaruga ha annunciato pubblicamente che il “fass” dei soldati svizzeri è salvo. Perché lei ha picchiato i pugni sul tavolo degli eurobalivi ingiungendo a questi ultimi di non azzardarsi a mettere il becco in questioni che riguardano la sovranità svizzera? Certo che no: se il “fass” è fuori pericolo, è perché la maggioranza dei ministri dell’interno degli Stati membri UE non approva la nuova direttiva, che sfrutta il terrorismo islamico come cinico pretesto per disarmare i cittadini onesti. Sicché la proposta in questione, con tutta probabilità, verrà rottamata.
Hai capito come i camerieri dell’Unione europea insediati a Berna difendono gli interessi della Svizzera? Il “fass” si salva non certo per l’intervento del governo svizzero, ma perché la maggioranza dei ministri dell’interno UE è contraria alla nuova, balorda direttiva. Questo vuol dire che, se invece che contraria, la maggioranza dei ministri fosse stata favorevole, Sommaruga e compagni erano prontissimi ad adeguarsi: avrebbero calato le braghe senza un cip.
Nell’asilo…
Se pensiamo che questa Consigliera federale è la stessa che gestisce il dossier asilo, c’è di che preoccuparsi e non poco. Del resto, non è certo un caso se la Svizzera è uno dei pochi paesi che mantiene le frontiere spalancate ai finti rifugiati. Non solo: con l’ennesima fallimentare riforma dell’asilo, venduta tramite il pretesto farlocco dell’accelerazione delle procedure (che non ci sarà), Sommaruga vuole rendere la Svizzera ancora più attrattiva per i migranti economici. Questo mentre la strada balcanica viene chiusa; ma le frontiere elvetiche restano, invece, spalancate. Quando si dice la politica “alla Tafazzi”…
Lorenzo Quadri