Iniziativa contro la libera circolazione: i soldatini sono già sul piede di guerra
E ti pareva! Ecco che, uno dopo l’altro, i soldatini si mobilitano a sostegno della devastante libera circolazione, messa in discussione dall’iniziativa “per la limitazione” sui cui si voterà il prossimo 17 maggio.
La scorsa settimana a tale scopo è uscito l’ennesimo studio farlocco dell’IRE (Istituto ricerche economiche) secondo il quale la disoccupazione in Ticino sarebbe un non problema: “se ne parla solo perché interessa alla politica”, è l’illuminato parere del direttore Rico Maggi.
Adesso a puntellare le frontiere spalancate scendono in campo i sindacati ed il padronato, e lo fanno a manina. L’inciucio contronatura già indica che i conti non tornano. E naturalmente padroni e sindacati fanno a gara a chi la spara più grossa.
Stiamo parlando del 2004
I sindacati in sprezzo del ridicolo dichiarano che l’iniziativa sarebbe “un attacco ai lavoratori”, che “metterebbe a rischio i salari” e che l’UE sarebbe “un partner fondamentale”. Ohibò, a questi $inistrati un certo talento bisogna pur riconoscerlo. Non è da tutti raccontare così tante fregnacce in così poche frasi.
Tanto per cominciare: se c’è un attacco ai lavoratori, quello è proprio la libera circolazione delle persone! Finché la preferenza indigena era in vigore i lavoratori stavano molto, ma molto meglio di adesso!
E ricordiamo che non stiamo parlando dell’alto Medioevo, bensì di 15 anni fa: la preferenza indigena è venuta a cadere nel giugno del 2004. La conseguenza è stata, per il Ticino, soppiantamento dei lavoratori residenti con frontalieri e dumping salariale. Non stiamo a snocciolare per l’ennesima volta le cifre dell’invasione da sud (70mila frontalieri, di cui 45mila negli uffici). E nemmeno ripetiamo che il tasso di disoccupazione ILO in Ticino è dell’8.1% contro il 5.1% della Lombardia. Tutti fatti e dati che i signori $indakalisti ro$$i sembrano ignorare! Ossignùr, e questi sarebbero i grandi esperti di mercato del lavoro? Siamo proprio messi bene!
Il giorno dopo
Certe posizioni balorde possono avere una sola spiegazione, anzi due. La prima è l’ideologia ro$$a spalancatrice di frontiere. La seconda, che i sindacati sulle disgrazie dei lavoratori ci campano. E l’invasione di frontalieri gli sta benissimo: permette di andare a caccia di nuovi tesserati tra i permessi G. Così i dirigenti sindacali si possono comprare l’Audi A6.
Senza poi contare che i partiti di riferimento di questi sindacati vogliono lo sconcio accordo quadro istituzionale che porterà, tra l’altro, anche alla fine delle tanto decantate misure accompagnatorie.
Se l’iniziativa “per la limitazione” il 17 maggio viene bocciata dal popolo, come auspicano questi sindacalisti rossi, il giorno dopo i camerieri dell’UE in Consiglio federale vanno a sottoscrivere il trattato coloniale. E senza alcuna modifica né rinegoziazione. La kompagna Sommaruga ed i due PLR Keller Sutter e KrankenCassis si sono già impegnati in questo senso a Davos con la baliva Von der Leyen. Eppure i kompagni sindacalisti ancora hanno il coraggio di sciacquarsi la bocca con le misure accompagnatorie?
Le balle dell’USAM
Ancora peggio, come c’era da aspettarsi, le fetecchiate raccontate dall’USAM, ossia Unione svizzera arti e mestieri. I signori dell’USAM, prendendo la gente per scema, blaterano che la libera circolazione sarebbe “indispensabile per l’economia” (peccato che l’ex vicepresidente della Banca nazionale svizzera Jean-Pierre Danthine abbia dichiarato proprio il contrario). E vorrebbero far credere che, senza la libera circolazione, le aziende non potrebbero più assumere la manodopera qualificata di cui hanno bisogno e che non trovano in Svizzera.
Balle di fra’ Luca! Forse che prima del 2004 in questo Paese non c’erano aziende? Forse che non c’era manodopera straniera qualificata? Certo che c’era. Quello che non potranno più fare i padroni del vapore senza la libera circolazione sarà snobbare i lavoratori svizzeri per assumere stranieri (frontalieri) a basso costo! Vedi – tanto per non fare il solito esempio degli impiegati d’ufficio – ingegneri ed architetti frontalieri pagati 20 Fr all’ora! A questo serve la libera circolazione delle persone senza limiti: a far arrivare la manodopera estera di cui NON c’è bisogno! Perché quella che davvero non si trova, arrivava anche quando la preferenza indigena era in vigore.
Stop ricatti
La realtà è che l’USAM e compagnia cantante vogliono la libera circolazione per continuare ad assumere stranieri a basso costo quando potrebbero benissimo assumere svizzeri.
Quanto alle menate sulle esportazioni in pericolo: la Svizzera, ripetiamo per l’ennesima volta, prima della libera circolazione delle persone esportava più di adesso.
Il continuo atteggiamento di sudditanza della casta nei confronti dell’UE non si può più tollerare. A sentire i sindakalisti ro$$i che, a manina con gli odiati “padroni”, vogliono fare entrare tutti, sembra che la Svizzera dipenda integralmente dalla carità e dalla benevolenza dei balivi di Bruxelles. Ohibò, forse che noi di carte da giocare proprio non ne abbiamo?
E’ il caso di ricordare agli svenditori della nazione che anche la Svizzera è un ottimo cliente per le imprese della disUnione europea! E che la vicina Lombardia, la quale (virus o non virus) di voce in capitolo con Roma ne ha parecchia, si trova nella palta se salta la libera circolazione con il nostro Paese.
E cosa fa l’UE se noi vietiamo ai suoi TIR di transitare attraverso la Svizzera? Di certo non ride.
E’ ora di dire di basta. Non accettiamo più di farci ricattare da chi vuole solo ingrassarsi ulteriormente le già rigonfie saccocce, e di tutto il resto se ne impipa!
Lorenzo Quadri